«Siamo a oltre 107 milioni di somministrazioni, con una percentuale di copertura con almeno una dose o guariti, della popolazione over 12 vicina al 90%. È una barriera protettiva robusta che si sta rinforzando ulteriormente grazie alle terze dosi che oggi hanno già raggiunto 16 milioni di persone». Mentre la variante Omicron del Covid-19 sembra ormai essere destinata a diventare prevalente anche in Italia, il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo sul Messaggero fa un bilancio della campagna vaccinale fin qui, elencando i prossimi step.
A partire dal nuovo vaccino, il quinto, prodotto dalla Novavax, che ha ricevuto anche il via libera dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco). «È un vaccino a base proteica indicato per gli over 18. La prima tranche arriverà presumibilmente già alla fine del mese di gennaio», dice il commissario. Altra novità sono le pillole Pfizer anti Covid: «La Struttura commissariale, su indicazione del ministro della Salute, ha acquisito un quantitativo di farmaci antivirali orali del tipo Molnupiravir e Paxlovid, pari rispettivamente a 50mila cicli di trattamento e 200mila cicli di trattamento. Le prime dosi dei Molnupiravir (Merck), circa 12mila trattamenti, sono arrivate ieri, in anticipo sui tempi previsti. Mentre le prime consegne di Paxlovid (Pfizer) sono attese per febbraio-marzo 2022».
Il generale preme sulla necessità della terza dose contro la variante Omicron: «I dati fin qui disponibili tendono a mostrare che la terza dose protegge dalla variante Omicron, ripristinando una protezione alta sulla malattia e buona sulla trasmissione. Per questo è fondamentale sottoporsi ai richiami, rispettando gli intervalli stabiliti dalle Autorità sanitarie, dando sempre priorità ai più anziani e ai più fragili». In ogni caso, aggiunge, «le principali aziende produttrici dei vaccini stanno già lavorando a prodotti adattati alle varianti. Nel caso si rendessero necessari, previa autorizzazione delle autorità regolatrici dei farmaci, esistono i presupposti affinché in ambito Unione europea si acquisiscano i vaccini adattati. Teniamo comunque presente che, secondo gli esperti, un vaccino adattato alla variante Omicron non sarebbe disponibile prima di alcuni mesi». E sulla terza dose per i bambini tra 5 e 11 anni, «è ancora troppo presto per fare previsioni».
La notizia positiva, intanto, è che dall’inizio di novembre «stiamo osservando un trend in ripresa per quanto riguarda le prime somministrazioni», dice Figliuolo. «Merito, tra l’altro, del ruolo dei medici di medicina generale e dei farmacisti, figure di riferimento che giocano un ruolo importante in termini di persuasione. Un discorso analogo vale per i pediatri di libera scelta, che possono fornire consigli ai genitori sulla base di evidenze scientifiche per ciò che riguarda la vaccinazione dei più piccoli. Ciò non esclude che se si rendesse disponibile in futuro una formulazione pediatrica per i più piccoli e, qualora la comunità scientifica fosse concorde, questa potrebbe essere una ulteriore arma per proteggere una fascia di popolazione ancora non coperta, ampliando la platea dei vaccinabili».
Resta lo scoglio del tracciamento dei contatti, che sta mettendo in difficoltà le Asl. Su questo, Figliuolo conferma la disponibilità dell’Esercito: «La situazione attuale vede personale sanitario della Difesa operare su richiesta delle Asl, qualora le Regioni necessitino di supporto per soddisfare le richieste che provengono dalle scuole. Sono finora sei le Regioni (Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Sicilia) che hanno chiesto l’intervento delle Forze Armate. La Difesa – nell’ambito dell’operazione Athena – ha messo a disposizione team mobili e laboratori di biologia molecolare. Ad oggi, su richiesta delle Asl, il Comando Operativo di Vertice Interforze ha pianificato e gestito interventi presso 300 istituti scolastici effettuando oltre 12mila tamponi».