La forma e la sostanzaMercatini di Natale: oltre alle lucine c’è di più

A Bolzano come a Trento come nei paesi più piccoli del Trentino-Alto Adige si ripete il rito. Una tradizione importante, anche dal punto di vista economico, che dona visibilità all’artigianato e alle tipicità di un territorio unico

Le casette di legno, le migliaia di lucine, i colori del Natale, il profumo del vin brulè. In Trentino alto Adige ritornano i mercatini di Natale, dopo la pausa forzata di un anno dettata dal Covid. Una tradizione antica di secoli nei Paesi di lingua tedesca, che ormai da molti anni si è radicata anche nella più mitteleuropea delle nostre regioni. L’importanza di queste manifestazioni è sicuramente storica e culturale, legata com’è alle usanze dell’Avvento, ma è anche economica. Si tratta infatti di un’importante vetrina per i territori che ospitano i mercatini.

Bolzano e l’Alto Adige
Quello di Bolzano è stato il primo mercatino ad aprire i battenti in Italia. All’ombra del gigantesco albero di Natale, alto 20 metri, una settantina di artigiani espongono le loro creazioni nei tipici chalet di legno. «Il significato turistico del mercatino va ben oltre le numerose iniziative – puntualizzano dall’APT di Bolzano – e i piccoli chalet decorati in maniera minuziosa sprigionano atmosfera natalizia, soprattutto nelle ore serali. In trent’anni questo evento ha cambiato la stagione turistica, anticipando quella dello sci e creando un nuovo mese turistico nelle aree urbane. Prima Bolzano spegneva la sua attività turistica subito dopo il ponte dei Santi, ora può contare su un grande magnete che attira molti escursionisti, ma anche un vasto pubblico che sceglie la nostra città per un breve soggiorno invernale, come destinazione per il Natale o il Capodanno. Basti un dato: da quando c’è il mercatino oltre il 23 dicembre, il museo Archeologico ha letteralmente raddoppiato gli ingressi. Quindi non è solo il mercatino, ma tutta la città a beneficiare di un pubblico che la vuole conoscere e apprezza la sua diversità, la sua anima di ponte fra il Mediterraneo e la Mitteleuropa, dove si può vivere un’atmosfera d’Oltralpe parlando ancora Italiano.

Bolzano è una meta vicina, facilmente raggiungibile anche con il treno, che ferma proprio nel centro storico. Uno studio della Camera di Commercio ha quantificato che la ricaduta economica del mercatino è di 50 milioni all’anno: quest’anno ancor più una boccata di ossigeno necessaria per tentare di recuperare i molti mesi andati perduti». Un concetto sottolineato dal Presidente dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano, che punta l’accento sulla sicurezza: «abbiamo messo in atto un potente sistema di accoglienza che verifica il possesso della certificazione verde da parte dei visitatori del mercatino. A controllo effettuato, questi ricevono un braccialetto colorato, di un colore diverso ogni giorno, che consentirà di consumare e acquistare all’interno del mercatino, in piena sicurezza; c’è ampia disponibilità di punti per la sanificazione delle mani e uno staff di controllo e di consulenza che gira sulla piazza per monitorare costantemente che in piazza regni la serenità. Questo ci auguriamo per i nostri ospiti».

Ovviamente in Alto Adige si trovano tanti altri mercatini, da quelli più celebri, come quello di Merano o Vipiteno, a piccole realtà suggestive, come il mercatino del Lago di Carezza, in Val d’Ega.  Le casette di legno sono disposte a disegnare un anello intorno al piccolo lago nelle cui acque si specchiano il Catinaccio e il Latemar: «è da sei anni che proponiamo questo mercatino – spiega Egon Seehauser, presidente dell’Associazione Turistica Nova Levante – abbiamo voluto farlo per valorizzare un ambiente già intimamente natalizio, quello del lago contornato da montagne innevate. È un mercatino piccolo, con stand che vendono le cose del posto: tanto legno, lavorazione caratteristica della nostra zona, e tante cose buone da mangiare. Tutto qui è autentico. Per noi la motivazione non è tanto economica, quanto di marketing: è la volontà di dare visibilità al lago, a questo posto bellissimo ma molto tranquillo. Chi viene qui per sciare, chi pernotta negli alberghi della zona, al pomeriggio si regala un vin brulè e una passeggiata al mercatino».

Trento e le sue valli
Il Mercatino di Natale di Trento ha raggiunto quest’anno la sua 27° edizione: fino a domenica 9 gennaio 2022 le due piazze storiche della città, Piazza Fiera e Piazza Battisti, ospitano 62 casette del Natale, che espongono il meglio dell’artigianato locale e delle specialità culinarie regionali. «Tra gli espositori della 27° edizione – sottolineano dalla APT di Trento –  ben 14 sono alla loro prima partecipazione al Mercatino di Natale di Trento, segno di innovazione e varietà che caratterizza il nostro Mercatino». Chi ama l’artigianato alpino potrà trovare ciondoli e pendenti decorati, palle di Natale dipinte a mano, presepi in miniatura, angeli e alberelli in legno, corone e addobbi, campanelle in ceramica e carillon, candele e lampade a olio, composizioni realizzate con stelle alpine di coltivazione propria, pressate ed essiccate, giochi intagliati nel legno, decorazioni per la casa e utensili da cucina della tradizione.

E ancora articoli in pelle, pantofole in feltro, sciarpe, berretti e guanti in lana, gioielli artigianali, saponi ornamentali decorati a mano, e tanto altro, senza dimenticare la gastronomia locale: i salumi, con lucanica, salametto natalizio, speck, porchetta, lardo alle erbette, cotechini e zamponi, i formaggi con Trentingrana, Puzzone di Moena Dop, Vezzena del Trentino, Casolet e formaggi di capra, e poi Strudel di mele, Strauben, Zelten, treccia mochena, panettoni, biscotti, praline di cioccolato e specialità a base di miele. «Ogni anno il Mercatino di Natale di Trento accoglie in media dai 700.000 ai 900.000 visitatori: il Mercatino di Natale e tutta la proposta di Trento, Città del Natale ha un impatto economico molto importante per tutta la città e i territori limitrofi. Sia gli espositori collocati sulle piazze del Mercatino, che il comparto ricettivo, la rete museale e culturale e gli operatori commerciali della città, infatti, possono beneficiare di un numero importante di visitatori che giunge sul territorio per vivere la magia delle feste e del Mercatino di Natale di Trento».

Se quello di Trento è uno dei mercatini di più lunga tradizione in Italia, quello di Moena è senz’altro tra i più recenti: la prima edizione è stata nel 2019, e l’anno scorso non si è potuto svolgere a causa del Covid. Il vestito a festa di quella che viene chiamata la Fata delle Dolomiti è dunque nuovo di zecca: «abbiamo voluto creare un’atmosfera magica per gli abitanti del posto e per i nostri ospiti. Abbiamo due belle piazze principali, che sono il cuore pulsante di Moena, e una bellissima passeggiata lungo il fiume Avisio, e abbiamo parecchie attività commerciali, che nel mercatino trovano una vetrina ideale».

A parlare è Cristina Donei, vicesindaco di Moena e assessore alla cultura, che ci tiene a sottolineare come sia stato il collega Felice Canclini a occuparsi dell’organizzazione pratica dell’evento e che continua: «Già la prima edizione ci ha dato un buon riscontro, gli ospiti hanno apprezzato questa esposizione di artigianato locale, tra ceramiche, tovaglie e tende, legno –quello di Vigo di Fassa in particolare- e ovviamente un bicchiere di vin brulè. Prima organizzavamo per chi soggiornava da noi dei transfer per Bolzano: i mercatini di Trento e Bolzano sono molto più grandi del nostro, che ha più una funzione di contorno. La gente qui viene per sciare, per passeggiare sula neve, e la sera fa un giro in questa cornice incantata, che a volte viene resa ancora più magica dalla presenza del coro. La stagione qui inizia con il ponte dell’Immacolata. C’è chi viene per tutta la stagione, magari affittando la casa, altri che fanno solo il weekend: tante prenotazioni, la gente ha voglia di sciare». E sicuramente ha voglia di immergersi nella magia del Natale.

 

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