FesteC’è profumo di Natale in Trentino

Nuovi itinerari di gusto e cultura per scoprire una regione ricca di storia e tradizioni, di bollicine e di prodotti gastronomici. Con l’aiuto di una app che ci porta in giro per il territorio e ci suggerisce come goderci al meglio la visita

Quando sopraggiunge quel periodo dell’anno in cui si spostano di nuovo le lancette indietro e vediamo appese le prime luci a forma di pacco regalo, siamo ufficialmente autorizzati a parlare di Natale e di tutto ciò che la “festa dei bambini” comporta. La montagna, dalle Alpi e alle Dolomiti, passa sotto la lente di ingrandimento e una regione come il Trentino Alto Adige – Wine Region of the Year 2020 secondo Wine Enthusiast –  torna ad essere una delle mete più desiderate della stagione invernale. Diciamocelo: i trentini sono davvero competitivi nel promuovere il loro territorio e le produzioni enogastronomiche autoctone attraverso iniziative di grande coinvolgimento per intere famiglie.

Abbiamo provato a tracciare nuovi e diversi itinerari, per famiglie e non, che consentano di espandere gli usuali confini di turismo e visita della regione, per andare alla scoperta di qualcosa di minore, più autentico e locale. Per farlo, abbiamo scomposto il territorio del Trentino Alto Adige in più distretti che, per facilità, corrispondono alle diverse zone di produzione dello spumante Trentodoc.  Questa produzione 100% trentina può essere uno dei leitmotiv della vostra vacanza. La “bollicina di montagna” è di fatto il metodo classico italiano più premiato al mondo, secondo l’edizione 2021 del The Champagne & Sparkling Wine World Championships che ha riconosciuto al marchio ben 72 medaglie. E in ogni distretto, da quello di Rovereto e Vallagarina, la Valle dei Laghi e Alto Garda, Trento e Valle dell’Adige, la Valsugana, la Val di Cembra e Piana Rotaliana è possibile andare in avanscoperta di cantine, produttori, degustazioni guidate. Se fino ad oggi riassumevate questa regione in pupazzi di neve, canederli e zoccoli di legno in realtà, prendendo come punto di partenza la produzione vitivinicola trentina – e i suggerimenti che la nuova app di Trento doc fornisce –  è possibile fissarsi molte altre mete.

Abbiamo scelto Trento come città di partenza perché è qui che anche quest’anno, come da tradizione, a partire dal 20 novembre fino a dopo la Befana, è possibile fare acquisti nel mercatino natalizio allestito tra le vie del centro. Artigiani e produttori di tipicità gastronomiche: un’ottima occasione per fare scorte per la vostra dispensa nonché sbrigare qualche regalo natalizio.

I mercatini, tra dicembre e gennaio, sono molti e sparsi su tutto il territorio e quelli più popolari offrono sicuramente più varietà tra cibo, artigianato, oggettistica. Tra un acquisto e un assaggio potete passeggiare per il centro di Trento e visitare Piazza Duomo, i palazzi rinascimentali e le case affrescate. Verso sera, fermatevi all’Enoteca Provinciale del Trentino a Palazzo Roccabruna, un tempo sede del Concilio di Trento (1545-1563), per una degustazione. Se qui le non fossero abbastanza, per i più assetati c’è sempre la possibilità di organizzare una visita in cantina. Dai brand più noti come Ferrari, a Cantine Monfort, Cesarini Sforza o Moser. Vi consigliamo sempre di prenotare informandovi su quali e quante degustazioni sono previste nei giorni di vostro interesse, in quanto spesso ci sono attività extra connesse e i posti sono piuttosto limitati.


Trento è anche meta per gli appassionati che non vogliono rinunciare a una cena gourmet: la proposta territoriale di Matteo Piffer de Lo scrigno del Duomo e la cucina più leggera ed equilibrata di Edoardo Fumagalli del La Locanda Margon*, vi aspettano. Andare per produttori e cantine vi consentirà di vistare anche i dintorni delle città e unire un sentiero di trekking o una pedalata al vostro programma.

Spostandosi tra una zona e l’atra, si trovano terreni destinati a vigna ad alture diverse. Chardonnay, pinot nero, pinot bianco e Meunier si ritrovano molto diffusamente sul territorio, spesso e volentieri coltivati con grande ingegno. Ad esempio in Val di Cembra si trovano oltre 700km di “muri a secco”, ovvero degli speciali terrazzamenti realizzati per addolcire le pendenze e ricavare spazio per la vite. Pratica avviata ormai da un centinaio di anni, questi muretti sono considerati una vera e propria arte: sono Patrimonio UNESCO nonché parte dei Paesaggi Rurali e Storici d’Italia. Oltre alle tante case spumantistiche che hanno sede in questa zona, la Val di Cembra ospita anche uno dei pochi allevamenti di alpaca in Trentino. Ebbene sì, Silpaca è un progetto che prevede anche un’attività di apicoltura e coltivazioni tipiche del territorio che possono essere acquistate o degustate presso Green Grill. Qui troverete tutta la biodiversità della zona: salumi, formaggi di malga, mieli e confetture, succhi di mela (immancabili), sciroppi naturali e tisane di erbe spontanee e officinali.

La Valsugana invece è una delle aree naturalisticamente più varie del Trentino, che in alcuni punti porta ancora i segni della prima guerra mondiale. Per gli appassionati di storiografia c’è infatti la Mostra permanente della Grande Guerra in Valsugana e sul Lagorai, dove sono esposte immagini d’epoca, armi, uniformi ed equipaggiamenti raramente visionabili. Un altro luogo da annotare è il Rifugio del Crucolo, edificato a fine Settecento nel cuore della Val Campelle: anche qui non mancano salumi, formaggi, conserve e liquori. Senza limitarsi al passato e anzi, puntando a installazioni in dialogo costante e durevole col territorio, la visita ad Arte Sella è tappa fissa. Una serie di installazioni in situ e permanenti, realizzate a partire dal 1986 da artisti internazionali. Tutte le opere si fondono con la vegetazione in quanto realizzate con sassi, rami, foglie, tronchi: un parco unico nel suo genere e magico anche per i più piccoli. A proposito di bambini, la Piana Rotaliana sembra quasi fatta apposta per accoglierli. Terra di produzione per eccellenza del Teroldego, questa porzione di regione ad Est del Parco dell’Adamello, è una vera e propria pianura. La sua conformazione geologica non solo permette passeggiate più facili e meno ripide, ma soprattutto ospita importanti realtà agroalimentari come Aneghe Taneghe, azienda agricola e fattoria didattica dedita all’allevamento di bovini, suini, ovini e avicoli e l’Azienda Agricola Maso del Gusto, che dal 1981 coltiva mele e pere con metodo biologico.

Anche se non lo si associa subito al Trentino Alto Adige, ma l’alto Garda e la valle dei laghi completano la mappa delle possibili destinazioni trentine. Forse avrete sentito parlare del Castello di Arco (cittadina molto conosciuta per chi ama l’arrampicata) e del Sentiero del Ponale, una strada scavata nella roccia nella seconda metà del 1800, trasformata in ciclabile, che collega il Garda con la Valle di Ledro. Proprio ad Arco c’è un altro ristorante stellato, Peter Brunel Ristorante Gourmet, dell’omonimo chef. Originario della Val di Fassa, Brunel è forse il ristorante in cui mangiare la cucina più estrosa e creativa della regione. Salendo verso nord, il paesaggio cambia e le acque lacustri lasciano spazio alle malghe: è qui che pascola il bestiame dell’Azienda Agricola La Quadra, situata nel Comune di Drena, in Val Cavedine. Tramandata per quattro generazioni, oggi è impegnata nell’allevamento di bestiame che d’estate, come da tradizione, pascola in quota a Malga Campo.
Arrivati a questo punto, siete pronti a partire? Tra hotel ecofriendly, resort con SPA e garni a gestione familiare non vi resta che scegliere un hotel e fare le valigie. Che siano più giorni o un weekend, calarsi nell’atmosfera natalizia attraverso la produzione enogastronomica di un territorio, con la possibilità di “mangiarlo” in loco, è la nuova faccia del lusso.

 

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