Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, ricoverato dal 26 dicembre per una grave forma di disfunzione del sistema immunitario, è morto all’1.15 di questa notte, a 65 anni. Si trovava nel centro oncologico di Aviano, in provincia di Pordenone. A dare la notizia il suo portavoce, Roberto Cuillo. Nelle prossime ore si sapranno la data e il luogo del funerale.
The @EP_President David Sassoli passed away at 1.15 am on 11 January at the CRO in Aviano( PN), Italy, where he was hospitalized. The date and place of the funeral will be communicated in the next few hours.
— RobertoCuillo (@robertocuillo) January 11, 2022
Ieri Cuillo aveva annunciato la cancellazione di ogni impegno ufficiale del presidente. E subito erano arrivati messaggi di solidarietà da ogni forza politica e dalle istituzioni dell’Unione europea.
Sposato e con due figli, Sassoli aveva già dovuto annullare gli impegni istituzionali da settembre a inizio novembre, a causa di una polmonite dovuta al batterio della legionella, come lui stesso aveva spiegato in un video pubblicato su Twitter dopo la guarigione.
A dicembre Sassoli aveva detto che non si sarebbe ricandidato alla guida dell’Europarlamento. E giovedì prossimo è prevista l’elezione del suo successore, per la seconda metà della legislatura.
Giornalista, conduttore televisivo, vicedirettore del Tg1, Sassoli era entrato in politica come europarlamentare del Partito democratico nel 2009. Un’esperienza, quella nelle istituzioni dell’Unione, culminata con l’elezione alla guida dell’assemblea di Strasburgo il 3 luglio del 2019 (già nel 2014 era stato vicepresidente).
Nel 2013, invece, aveva provato a cimentarsi con la politica nazionale candidandosi alle primarie per il sindaco di Roma: arrivò prima di Paolo Gentiloni ma dopo il vincitore, Ignazio Marino.
Nato a Firenze, David Sassoli si era trasferito fin da piccolo a Roma seguendo il padre, giornalista. Lavorò per Il Tempo, l’agenzia Asca, la redazione romana del Giorno e poi arrivò in Rai, dove venne assunto nel 1992. E in Rai divenne uno dei volti più familiari per il grande pubblico, come conduttore del Tg1, fino alla vicedirezione.
Tra le sue ultime battaglie, l’impegno per il voto a distanza nell’era Covid all’Europarlamento e quello per i diritti in Russia e il caso Navalny, per cui era finito nella lista nera di Mosca.
Un libro di condoglianze è stato aperto da oggi a Roma e Milano, nella sede dell'Ufficio del Parlamento europeo.
A Roma, presso Spazio Europa, in via IV Novembre 149, e a Milano, in Corso Magenta 59, con orario continuato 8:30-18:30. pic.twitter.com/NHt4cTs57L
— PE Italia (@PE_Italia) January 11, 2022
Lunedì prossimo, il 17 gennaio, all’apertura della sessione plenaria a Strasburgo si terrà una cerimonia per onorare la sua memoria. Parteciperà anche il segretario del Partito democratico Enrico Letta.