DatiImmaginare il futuro a partire da etichette e codici a barre

Una spesa più verde, sostenibile e attenta al riciclo. L’attenzione verso il pianeta si vede anche nel carrello. Ma nel nuovo Osservatorio immagino scopriamo anche la nostra grande attenzione al benessere, con l’impennata degli alimenti free from e rich-in

Esce ogni sei mesi ed è un punto di riferimento ormai consolidato per capire meglio i consumi degli italiani: è online la decima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, l’innovativo studio che fotografa i nostri carrelli della spesa e scopre come evolvono le nostre preferenze d’acquisto, attraverso l’analisi dei dati di vendita e delle informazioni riportate sulle confezioni dei prodotti, alimentari e non, di largo consumo.

125.431 i prodotti studiati, in un paniere ampio e diversificato del valore complessivo di quasi 39 miliardi di euro (l’83% del sell-out totale realizzato da ipermercati e supermercati italiani): una mastodontica statistica in grado di darci idee e spunti sulle tendenze del mercato.

Undici i fenomeni di consumo messi in luce dal rapporto: dall’italianità ai metodi di lavorazione e alle texture dei prodotti, dagli alimenti free from e rich-in agli ingredienti benefici, dai temi delle intolleranze e del lifestyle all’universo dei loghi e delle certificazioni, fino all’esplorazione dei mondi del cura della casa green e del cura persona.

Da questa ricerca capiamo per esempio che rispetto all’anno precedente, negli ultimi 12 mesi l’apporto calorico è tornato a diminuire per un consumo più moderato di uova, farine e miscele, pasta di semola, biscotti tradizionali, olio extravergine d’oliva, zucchero. Un calo non compensato dalla crescita di categorie come birre alcoliche, snack dolci, prodotti da ricorrenza pasquali, patatine, maionese, cereali per la prima colazione, gelati, pasticceria e pasta fresca ripiena. La nostra svolta sul fronte del benessere è supportata anche da un altro dato: c’è un aumento dei consumi di proteine, date da prodotti come pasta fresca ripiena, affettati, basi, yogurt greco, yogurt bicompartimentale, formaggi da tavola, secondi piatti base pesce e specialità ittiche. Questi ultimi, insieme ai piatti pronti vegetali in crescita, hanno contribuito anche allo sviluppo della componente dei carboidrati e a quella delle fibre. Continua il calo dello zucchero nelle bevande.

Il dato relativo all’italianità si assesta: ci siamo abituati al claim, probabilmente, e non è più così significativo sulle nostro scelte di consumo, al contrario c’è una crescita brillante dei prodotti con indicazioni geografiche europee, di cui evidentemente ci fidiamo di più. Offerta aumentata e richiesta stabile invece per i prodotti free from: ci siamo finalmente assestati su un segmento che aveva avuto ottime performance: c’è forte attenzione per i prodotti con pochi zuccheri e senza zuccheri aggiunti, e le diciture “poche calorie”, “senza antibiotici” e “non fritto” sono le preferite. In compenso c’è un forte interesse per i prodotti ricchi di proteine, magnesio, potassio e zinco: ci stiamo specializzando nelle scelte, evidentemente. E non andiamo più solo alla ricerca di prodotti “senza” ma sappiamo (o presumiamo di sapere) di che nutrienti abbiamo bisogno e desideriamo orientarci verso un’alimentazione nutraceutica. Continua l’interesse per prodotti delattosati, senza lievito e senza uova, anche qui segno di una specializzazione anche nel settore intolleranze, che diventano sempre più puntuali e differenziate. Ma è con l’ambito vegetariano e vegano che si registrano gli andamenti più positivi, segno inequivocabile che le lotte verso la sostenibilità sono ormai parte del nostro stile di vita quotidiano. I prodotti veg e bio hanno trainato la crescita del lifestyle negli ultimi anni. Sempre in quest’ottica, i cosiddetti superfruit e i semi sono i comparti che hanno registrato crescite interessanti, così come i prodotti non filtrati, lavorati a mano, artigianali e affumicati.

Ma quali sono le parole che ci hanno più sedotti sulle etichette? ripieno, farcito, vellutato, fragrante. Mentre croccante e morbido sono le consistenze dei prodotti più apprezzate dagli italiani: che sia un momento di bisogno di coccole è evidentissimo.

Attenzione all’ambiente anche sul fronte degli acquisti per la cura della casa: negli ultimi quattro anni la quota dei prodotti green in questo segmento è raddoppiata e sono ancora positive le performance per i claim “biodegradabile” e “plastica riciclata”.

Due extra di approfondimento su questo numero: un dossier speciale sul petfood, paniere composto da quasi 3.500 prodotti e che vale oltre 760 milioni di euro di vendite, ed è in continua crescita. E un occhio anche sul “Barometro sostenibilità”, che vede l’analisi degli oltre 30 mila prodotti che riportano sulla confezione almeno un claim o una certificazione green, e che dimostrano ancora una volta quanto siamo sensibili al tema: crescono infatti sia in numero che in fatturato (11,5 miliardi di euro a giugno 2021), come quelli che forniscono informazioni sulla riciclabilità del loro packaging. L’attenzione verso il pianeta si vede anche nel carrello.

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