Nuove divisioni nella maggioranzaDa aprile misure anti-Covid più leggere, la Lega si schiera contro il Green Pass

Il Carroccio presenta un emendamento per abolire la certificazione verde dopo il 31 marzo, ma viene bocciato. Mentre il governo prepara un’uscita graduale dalle restrizioni. Resterebbe solo l’obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori e per gli over 50 fino al 15 giugno. Giorgetti contro la proroga dello stato d’emergenza

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Allentamento graduale delle ultime restrizioni in vigore, per arrivare entro fine aprile a un «liberi tutti». O quasi. Eliminato il Green Pass per la maggior parte delle attività, resterebbe solo l’obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori e per gli over 50 fino al 15 giugno.

Secondo quanto scrive il Corriere, sarebbe questo l’orientamento del governo per la messa a punto della road map annunciata dal presidente del Consiglio Mario Draghi, ma tenendo insieme gradualità e decisione. I dati sono molto positivi e a Palazzo Chigi si lavora al nuovo decreto, da approvare tra la prima e la seconda settimana di marzo. Il provvedimento potrebbe entrare in vigore il 1 aprile, dopo la scadenza dello stato di emergenza che il governo avrebbe deciso di non rinnovare.

Alcune misure cadranno e altre saranno prorogate. L’intenzione dell’esecutivo è fissare un nuovo calendario che entro la fine di aprile regoli il ritorno alla normalità, favorisca l’arrivo dei turisti stranieri e la ripresa dell’economia.

Il tema che più interroga ministri e tecnici e divide la maggioranza è che uso fare del Green Pass, strumento che è stato centrale nella strategia di Draghi. Eliminarlo del tutto dopo il 31 marzo come vorrebbe la Lega non è, per Palazzo Chigi e per il ministero della Salute, una soluzione possibile, perché al certificato verde è legato il tentativo di stimolare ancora le terze dosi di vaccino. «Non esiste un interruttore che premi e non c’è più il Covid. Vedremo i numeri e decideremo, ma un elemento di gradualità lo dobbiamo immaginare», avrebbe spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza.

Il blitz della Lega
I parlamentari leghisti della commissione Affari sociali ieri hanno votato un emendamento sulla quarantena per i bambini insieme a Fratelli d’Italia e Alternativa, sul quale il governo aveva dato parere contrario. La maggioranza ha chiesto la sospensione della riunione ma, a sorpresa, la Lega ha presentato un sub emendamento per cancellare l’obbligo di Super Green Pass per gli over 50 alla fine dell’emergenza nazionale. Alla fine l’emendamento è stato bocciato con 22 voti contro 13, con l’astensione dei cinque deputati di Forza Italia che non votano a favore dell’iniziativa leghista per «spirito di maggioranza». E  Silvio Berlusconi, che garantisce sostegno all’esecutivo, annuncia «un piano di graduale dismissione del Green Pass che verrà consegnato al governo nei prossimi giorni. Anche in Italia è arrivato il momento di rendere meno stringenti le misure di contrasto al Covid».

Non è detto che sia finita qui. Il leghista Claudio Borghi twitta: «Credo che l’emendamento debba essere ripresentato in Aula». E in una nota il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti scrive: «Lo stato di emergenza è eccezionale, un’ulteriore proroga richiederebbe una situazione eccezionalissima. Non ci sono né le condizioni sanitarie né costituzionali per una ipotesi di questo genere».

Il blitz leghista è stato sventato, ma a Palazzo Chigi il campanello d’allarme è tornato a suonare, dopo il richiamo di Mario Draghi della scorsa settimana e il suo ultimatum ai partiti.

Uscita graduale
Roberto Speranza intanto ha annunciato un’ordinanza che rinnoverà l’obbligo di indossare le mascherine in tutti i luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private. Ma l’obbligo imposto per gli spettacoli all’aperto non sarà rinnovato.

Non sarà rinnovato, secondo quanto anticipa il Corriere, neanche l’obbligo di esibire il Green Pass rafforzato per mangiare al tavolo di bar e ristoranti all’aperto. Ma il governo dovrà decidere se firmare un nuovo decreto per rinnovare il Green Pass per la ristorazione al chiuso oppure, come vorrebbe l’ala aperturista della maggioranza, limitarsi a chiedere di mantenere la mascherina indossata quando ci si alza dal tavolo.

Dopo aver eliminato il tampone per chi arriva dai Paesi Ue, il governo vuole rendere più agevoli anche gli ingressi anche per chi proviene dagli altri Stati, a meno che non ci siano condizioni pandemiche gravi nei Paesi di provenienza.

Il governo è orientato a eliminare il certificato verde rafforzato anche per alberghi, sagre e fiere, centri congressi, soprattutto per favorire l’arrivo dei turisti stranieri, che altrimenti sceglierebbero di andare in vacanza in altri Paesi.

Dal 1 aprile, scade l’obbligo di esibire il Super Green Pass sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza e su quelli del trasporto pubblico. Il governo inoltre potrebbe ritenere conclusa il 31 marzo la missione del Comitato tecnico scientifico, cruciale in questi due anni di pandemia.

Ma l’eliminazione del sistema a colori non è scontata. Il governo potrebbe lasciare la «zona rossa», per intervenire in caso di focolai.

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