AnthroDay 2022L’antropologia umanitaria di Medici Senza Frontiere

Nuove Radici World ha intervistato Pierluigi Taffon, antropologo e coordinatore di progetto per MSF e Vanda Elisa Gatti, coordinatrice dei volontari MSF a Milano per capire la politica sanitaria della ong. Per non dimenticare che dietro al paziente si cela sempre la complessità dell’essere umano

LaPresse

Prima associazione medico-umanitaria al mondo, Medici senza frontiere dal 1971 è in prima linea nelle più drammatiche crisi umanitarie. Pandemie, Ebola, guerre, catastrofi naturali, emergenze endemiche. Ma anche assistenza ai migranti, intervenendo nel Mediterraneo e nei punti nevralgici delle rotte migratorie. E quando a inizio del 2020 anche il primo mondo è stato investito dal Covid, MSF non ha esitato a scendere in campo, mettendo a disposizione della comunità conoscenze acquisite nel corso di decenni di lavoro sanitario in contesti tra i più critici al mondo. Un’associazione che fa dell’indipendenza, della neutralità e dell’imparzialità i principi cardine della sua mission, resa possibile dal supporto finanziario di donazioni ricevute solo da privati per portare cure mediche gratuite lì dove ce n’è più bisogno.

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