Il nuovo pacchetto di sostegni a famiglie e imprese per arginare fino a giugno il caro energia dovrebbe valere in tutto 5-6 miliardi, ma non è escluso che si possa arrivare fino a 7 miliardi. Tutto senza scostamento di bilancio. Oltre a questo nuovo intervento con gli aiuti sulle bollette, nel decreto che approderà oggi al consiglio dei ministri entreranno poi anche gli aggiustamenti per sbloccare l’utilizzo del Superbonus e il varo di un nuovo fondo a sostegno dell’auto.
Nuovi tagli alle bollette
Il pacchetto taglia-bollette, come spiega La Stampa, ha un doppio binario: da un lato la proroga anche nel secondo trimestre dell’anno delle misure già in vigore da gennaio (azzeramento degli oneri di sistema, Iva ridotta al 5% sul gas e bonus sociale a favore delle famiglie più in difficoltà), dall’altro forniture di gas e luce a prezzi ribassati destinate alle 3-4.000 aziende energivore del Paese.
Ai settori più a rischio, in maniera selettiva, verrebbero riservati 25 Therawatt di energia elettrica prodotta dalle rinnovabili (e ceduti a 50 euro per megawattora) e la quota aggiuntiva di produzione nazionale di gas che verrebbe ricavata dagli attuali pozzi in attività e ceduta poi con contratti decennali a circa 20 centesimi per metro cubo equivalente contro gli attuali 70.
Il raddoppio da 3,5 a 7-8 miliardi di metri cubi non sarebbe fattibile nell’immediato per ragioni tecniche e politiche, ma si punterebbe ad arrivare comunque a quota 4,5-5 miliardi. Oltre a questo verrebbero poi previste ulteriori misure di semplificazione per facilitare l’individuazione delle aree da destinare ai nuovi impianti per le energie rinnovabili e l’installazione di pannelli solari da parte di privati e nella Pubblica amministrazione.
Incentivi auto
Su proposta del ministro dello Sviluppo economico, nel decreto di oggi dovrebbero entrare anche i nuovi sostegni al settore dell’auto. La proposta di Giancarlo Giorgetti prevede di costituire un fondo unico alimentato dalla risorse di più ministeri da destinare nel corso di un triennio sia al rifinanziamento dell’ecobonus sia alla riconversione della filiera dell’auto con una durata almeno triennale.
Lo stanziamento di partenza dovrebbe essere attorno ai 7-800 milioni di euro, lievemente più basso del miliardo abbondante auspicato dal ministro leghista. Gli incentivi all’acquisto dovrebbero riguardare modelli il cui costo massimo non dovrebbe superare i 35mila euro Iva esclusa, sarebbero differenziati in base alle emissioni ed essere maggiorati in caso di rottamazione.
Da definire ancora, però, i modelli da incentivare: secondo i Cinque Stelle bisognerebbe concentrare il bonus solo sulle vetture elettriche, di tutt’altro parere il ministro dello Sviluppo che punta a «favorire l’acquisto di vetture più economiche e comunque meno inquinanti da parte delle classi meno abbienti». Altrimenti, dice, si favorirebbero solo i produttori stranieri. La decisione finale verrà presa prima della seduta del Consiglio dei ministri nella cabina di regia chiamata a mettere a punto tutti gli ultimi dettagli e a fissare tutte le cifre finali del nuovo provvedimento.
Superbonus 110% corretto
Un’altra serie di interventi riguarda poi il Superbonus del 110%. Da un lato, vengono inasprite le sanzioni penali a carico di chi commette frodi e dall’altro vengono allargate le maglie per consentire la cessione del credito più volte che le norme in vigore avevano ristretto a una sola ingessando di fatto il mercato. La nuova soglia prevede invece la possibilità di tre passaggi di mano, ma solo se questi avvengono attraverso canali certificati e sicuri come quelli bancari.
È poi previsto che ogni operazione venga tracciata dall’inizio alla fine attraverso un codice identificativo che consentirà di risalire a tutta la filiera evitando la possibilità di realizzare le truffe miliardarie che hanno interessato anche altri bonus. È infine previsto che la detrazione al 110% venga sospesa in caso di sequestro da parte delle magistratura.