The MergeL’inarrestabile ascesa del mercato degli NFT e il rischio washtrading

In un solo anno il volume degli scambi dei Not Fungible Token è aumentato su scala globale del 38mila per cento. HSBC prevede che nel 2027 i progetti tokenizzati saranno pari a 24 trilioni di dollari. Ma l’assenza di regolazione e controllo porta ad alcuni paradossi. Per esempio quando a comprare sono gli stressi proprietari per drogarne il valore e riciclare denaro

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The Merge è un’opera d’arte digitale unica nel mondo degli NFT (Not Fungible Token, più o meno “gettoni non fungibili”) venduta sul mercato NFT Nifty Gateway tra il 2 e il 4 dicembre 2021 alla cifra record di 91,8 milioni di dollari, l’NFT più costoso mai venduto collegato a un’opera d’arte. Ma non si può appendere al muro: The Merge è di proprietà di ben 28.983 collezionisti.

L’NFT è un tipo speciale di token crittografico che rappresenta l’atto di proprietà e il certificato di autenticità scritto su blockchain di un bene unico (digitale o fisico); poiché non fungibili, i gettoni non sono quindi reciprocamente intercambiabili, al contrario, per intenderci, delle criptovalute.

L’11 marzo 2021 è stata aggiudicata da parte di Christie’s un’altra opera digitale “The First 5000 Days” per 69,3 milioni di dollari. Opera così chiamata perché è un collage di 5mila singole immagini realizzate una al giorno in tredici anni (dal 2007 al 2020) dall’autore Beeple. Il 9 novembre 2021 Beeple ha venduto all’asta un’altra opera chiamata “Human One” per 28,9 milioni di dollari all’imprenditore e venture capitalist svizzero Ryan Zurrer. Una scultura videocinetica che non esiste fisicamente ma è gestita da doppi server multimediali che rimarranno sotto il controllo creativo dell’artista che potrà (finché vorrà) modificare gli elementi creativi che la compongono. 

Il 10 giugno 2021, il CryptoPunk #7523 (tutto da vedere) è stato venduto per 11,75 milioni di dollari a un’asta di Sotheby’s. Secondo Reuters il token è stato acquistato dall’imprenditore israeliano Shalom Meckenzie.

Lo scorso 12 febbraio Mr. Deepaak Thapliyal, Ceo di Chaincloud (un’infrastruttura cloud per la connessione alle blockchain) ha sborsato 8000 Ethereum al cambio di 23.7 milioni di dollari per acquistare la Cryptopunk #5822, il più costoso di sempre!

Lanciati nel 2017 da Larva Labs, CryptoPunks sono essenzialmente una raccolta di 10mila token chiamati punk dai loro creatori e collezionisti. Sono di fatto un insieme di avatar basati su pixel, generati casualmente, tokenizzati come NFT sulla blockchain di Ethereum. Detenere un NFT CryptoPunk significa che sei l’unico proprietario di un avatar pixel unico nel suo genere. Non esistono due punk uguali, il che rende ogni CryptoPunk un oggetto, diciamo, esclusivo. Non entro nel merito del valore artistico delle opere ma mi sorprende il numero di transazioni di NFT e il loro valore in enorme crescita. E non solo quelli legati alle opere d’arte digitali.

Tutti i CryptoPunk sono visibili su OpenSea la più grande piattaforma per scambiarsi token (ne sopporta più di 150 tipologie). OpenSea è il leader nelle vendite NFT. Dei 20 miliardi di dollari di vendite NFT registrate nel 2021, OpenSea ha conquistato oltre il 60% generando un aumento del volume degli scambi di quasi 646 volte rispetto ai 21,7 milioni di dollari del 2020. E’la prima piattaforma peer-to-peer per NFT, oggetti digitali rari e criptovalute di ogni tipo. La seconda più attiva resta Rarible, che nel 2021 ha registrato un volume di vendite di 260 milioni di dollari.

La crescita sembra inarrestabile e francamente sbalordisce: tra il 31 dicembre 2021 e il 2 gennaio 2022 (in soli tre giorni) la piattaforma ha generato un volume di transazione di 3,5 volte superiore a quello dell’intero mese di giugno 2021! Il volume degli scambi per NFT è aumentato su scala globale in un anno, 2021 su 2020 del 38mila%. HSBC prevede che nel 2027 i progetti tokenizzati saranno pari a 24 trilioni di dollari.

Ma non sono tutte rose e fiori: un’analisi approfondita dei contratti di vetrina condivisa (openstore) di OpenSea ha scoperto che oltre l’80% degli articoli erano opere plagiate, raccolte false e spam, portando a rimozioni diffuse (circa 10mila CryptoPunks false). Chainalysis ha identificato migliaia di casi di NFT acquistati da indirizzi autofinanziati: caso emblematico l’acquisto per ben 532 milioni di dollari (al cambio Ethereum di allora) avvenuto lo scorso 28 ottobre del NFT Cryptopunk #9998. Peccato che ha comprare sia stato lo stesso proprietario, che lo aveva acquistato per circa 350mila dollari, con l’intento di drogarne il valore.

Una forma di washtrading che allarma, pur essendo, secondo il Crypto Crime Report 2022 di Chainalysis (la più grande agenzia al mondo che analizza disfunzioni e anomalie del mondo cripto) solo «una goccia nel mare rispetto agli 8,6 miliardi di dollari di riciclaggio di denaro basato su criptovalute che abbiamo monitorato in tutto il 2021».

Un mondo difficile da capire, dove i comportamenti di chi vi opera non sono dissimili da quelli di chi lavora su mercati più tradizionali ma con gradi di libertà (anche opacità) e di rischio decisamente più elevati, vista l’assenza di regolazione e controllo. Un mondo che sta creando nuovi “giganti” non meno impressionanti delle mega-corporation della Silicon Valley. Nuove gerarchie di mercato si sostituiscono o si sovrappongono alle precedenti. Niente di nuovo sotto il sole, si potrebbe dire, ma non è detto che sia così.

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