ConversioniCosì la destra trasforma Papa Francesco nel punto di riferimento fortissimo dei neutralisti

Se l’Italia fosse il Paese che non è, il Pontefice direbbe le sue cose nel dovuto disinteresse comune. Invece è trattato come una sciagura o un eroe a seconda delle posizioni. Non andava bene quando difendeva i migranti, ora viene abbracciato per la sua guerra

AP Photo/Gregorio Borgia

Quando non endorsava come si deve i proclami di Capitan Ruspa e non giurava che i Family Day erano il punto di riferimento fortissimo di tutti i cattolici; quand’era troppo cauto nel definire il profilo patologico dell’omosessuale o nel benedire le politiche affonda-barconi, allora Papa Bergoglio era trattato da certa destra cattolica come una specie di mattocchio, quando andava bene, e altrimenti come uno che aveva svenduto duemila anni di evangelizzazione al progresso satanista che perverte l’innocenza infantile e corrompe le rettitudini matrimoniali.

Doveva gridare la sua vergogna per i soldi dati ai peccatori che resistono all’invasione, per essere rivalutato da quelli là. Doveva poter essere acquisito al vasto fronte pacifista – quello dei “Né con le donne stuprate né con la Nato”, per intendersi – per recuperare l’accreditamento che aveva perduto presso i ranghi degli ammutinati perché era troppo timido nella scomunica dei gay e nella rivalutazione dei roghi delle streghe, tutte inammissibili morbidezze ed esitazioni che ora si assolvono nello sdegno papale per le armi che uccidono (quelle dei russi anche, ma evidentemente in modo meno svergognato).

Nel Paese che l’Italia non è, il Papa direbbe le sue cose nel dovuto disinteresse comune, e non sarebbe tirato per la sottana come fanno qui, alternandosi a reclamare che dia il peggio di sé e presentandocelo come un pericoloso mentecatto o invece come er mejo fico der bigoncio secondo che si uniformi o no alle aspirazioni dell’Italia più retrograda e infingarda: che alla fine dei conti (ma anche all’inizio) non è quella del “non uccidere”, ma quella che a lei l’ha rovinata la guera.