AssociarsiRistoratori e chef a congresso

JRE e APCI si confrontano, perché stare all'interno di realtà che uniscono è utile anche nel settore della ristorazione. Le associazioni consentono una migliore gestione della professione e permettono ai singoli di contribuire a costruire progetti più ampi e di maggior valore

Quattro nuovi ingressi, un invitante programma di cene in cui ci si “scambia” il ristorante, tante nuove idee e progetti, anche solidali: ma soprattutto la conferma della realtà associativa come modo per costruire un futuro insieme, che vede le associazioni di categoria fare rete insieme per proporre soluzioni concrete e sostegni effettivi per il settore.

È questo che emerge dai congressi che si sono succeduti nell’ultima settimana, prima coi JRE e poi con APCI.

«Questi ventinove anni dell’associazione risultano oggi ancora più importanti perché frutto di un impegno condiviso da parte di tutti i soci, nonostante le difficoltà e i continui ostacoli che l’ultimo lungo periodo ha fatto trovare sulla strada di noi ristoratori. – spiega Filippo Saporito, Presidente JRE Italia – Potersi ritrovare per il nostro Congresso annuale ha rappresentato quel vero senso di ripartenza che mancava, ma deve essere anche considerato un ulteriore punto di partenza: quello dei progetti che abbiamo strutturato e che ci vedranno coinvolti in questo 2022 a fianco dei nostri Partner e di importanti realtà con le quali condividiamo una visione di intenti. E poi la famiglia JRE Italia si è ulteriormente allargata dando il benvenuto a 4 nuovi giovani ingressi meritevoli. Infine non posso dimenticare il ruolo imprescindibile del lavoro svolto con Fare Rete che sta raccogliendo significativi risultati per il comparto della ristorazione. Come JRE Italia non smetteremo di impegnarci in questa direzione».

Proprio su questa linea di pensiero, il Congresso Nazionale è stata anche l’occasione per parlare del progetto #FareRete, di cui abbiamo parlato anche noi di Gastronomika, con un momento condiviso tra JRE Italia, APCI, ADG e CHIC in merito ai lavori del tavolo del governo a sostegno e tutela della ristorazione italiana, con il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

Non solo, è stato anche il momento per ragionare sul futuro con la presentazione delle prime iniziative in programma per i prossimi mesi.

Ma la progettualità non si ferma solo al settore. Con FBO, i JRE si alleano per un progetto legato alla salute. Una iniziativa che unisce gli chef JRE Italia, portavoce dell’alta cucina italiana, con un gruppo di professionisti del mondo della ricerca. La volontà è quella di creare una “banca” di informazioni disponibili a livello digitale, denominata “FBO sempre con te”, per dare risposta ai malati oncologici, alle loro famiglie e agli addetti del settore alimentare. Consigli e ricette, fin da ora disponibili nella sezione “FBO sempre con te”, attentamente studiate dagli chef JRE secondo specifiche linee guida fornite dagli esperti nutrizionisti, per mostrare come è possibile, senza particolari privazioni, avere una buona qualità di vita dal punto di vista alimentare, consigliando una serie di cibi adeguati al malato e utili nella sua dieta giornaliera.

E per chi ama sperimentare, ecco arrivare le cene a 4 mani, che sono l’occasione per i ristoratori di ritrovarsi anche in cucina con cene andata/ritorno nei rispettivi ristoranti: un percorso tra gusti e tecniche, dove si incontreranno espressioni culinarie, prodotti dei diversi territori e creatività. Per il 2022, luce puntata sui nuovi ingressi, giovani e brillanti promesse della ristorazione: a entrare a far parte della famiglia JRE Italia nel 2022 sono Filippo Oggioni, Ristorante Vecchio Ristoro di Aosta; Andrea Monesi, Locanda di Orta di Orta San Giulio (NO); Andrea Valentinetti, Ristorante Radici di Padova; Michele Castelli e Virginia Caravita, Dimora Ulmo di Matera.

Anche APCI, l’Associazione Professionale Cuochi Italiani, ha riunito i suoi associati a Congresso e sono stati moltissimi gli spunti emersi dalle due giornate, che hanno evidenziato come le esperienze positive siano sempre quelle che permettono a cuochi e ristoratori di lavorare insieme, attraverso incentivi, partecipazioni dirette alla costruzione delle società, collaborazioni e condizioni di lavoro valutate insieme e condivise. Se la cucina italiana è un’eccellenza bisogna ora creare le basi, partendo dai percorsi scolastici e dalla formazione di docenti e alunni, perché continui a restare tale, offrendo ai giovani l’opportunità di fare uno dei lavori più creativi e belli in assoluto. Due giornate dedicate alla formazione e al networking che hanno visto presenziare oltre 200 cuochi professionisti e molti ospiti in rappresentanza delle principali aziende del settore Food Service, tassello fondamentale del progetto di filiera agroalimentare. Obiettivo principale della due giorni è stato quello di iniziare a porre la basi per definire regole e comportamenti che permettono di definire chi è il cuoco contemporaneo e come può, e deve, diventare protagonista del proprio presente, per costruire un futuro migliore. Al centro della giornata una tavola rotonda, alla quale ha fatto seguito un convegno per far comprendere la necessità che il cuoco diventi un partner strategico e un protagonista attivo del proprio presente.

L’obiettivo di stilare un Manifesto, che è partito al Simposio APCI, e proseguirà nel tempo, è molto ambizioso perché, come ha sottolineato Gianluca De Cristofaro: «Un manifesto è una dichiarazione che resta e vive solo se i suoi principi e obiettivi vengono condivisi e applicati da tutti coloro che vi aderiscono. Il coraggio di iniziare a costruirlo nasce proprio dalla volontà di migliorare la condizione professionale del cuoco in molteplici aspetti: culturale, formativo, sociale, economico e imprenditoriale. Per questo bisogna collaborare con il mondo della politica, aiutandola a prendere le decisioni giuste per generare lavoro e opportunità per i giovani».

 

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