Una Costituente della serietàL’appello di Calenda ai riformisti per combattere il populismo

«Va creato un terzo polo del buongoverno e della concretezza che sia indipendente e aperto a tutti quelli che nel centrodestra e nel centrosinistra avranno il coraggio di ripudiare chi non può governare il Paese», dice il leader di Azione. Il sindaco di Milano Sala «potrebbe essere il pilastro di questa iniziativa»

Foto Valerio Portelli/LaPresse

«Unione dei riformisti per combattere i populismi». La proposta, in un’intervista rilasciata al Messaggero, arriva dal leader di Azione Carlo Calenda.

Dopo che Lega e Movimento Cinque Stelle sulla politica estera e l’invio di altre armi in Ucraina hanno fatto traballare la maggioranza, Calenda dice che «c’è il rischio non che salti il governo, grazie al fatto che Mattarella e Draghi tengono la barra dritta, ma che salti la maggioranza, dando l’idea di un sistema italiano allo sbando. I due populismi non mostrano alcuna cultura di governo neanche nel pieno di un conflitto. Ci sono iniziative davvero bizzarre come quella di Conte che chiede a Draghi di riferire in Parlamento sulla politica estera, quando basterebbe che s’informasse con il ministro titolare della Farnesina che è del suo stesso partito. Dall’altro lato, Salvini chiede un vertice di maggioranza sulla pace, neanche fosse il Mahatma Gandhi.

«Per non dire di Grillo», aggiunge. Non solo vuole sciogliere l’esercito, Grillo l’alleato del Pd che cita a modello il presidente cinese dovrebbe far riflettere Letta».

Quindi, si chiede Calenda, «che cosa aspettano le persone serie, che nel nostro sistema politico esistono, da Letta alla Carfagna, da Brunetta a Giorgetti, e a tanti altri amministratori di sinistra e di destra come Sala, Nardella, Toti, Bonaccini, Zaia, Fedriga, Bucci, Brugnaro, a chiamare il time out? Va fermato lo scempio, a colpi di dichiarazioni e di posizioni deliranti, in tempo di guerra. Ricordo che siamo a 11 mesi dalle elezioni politiche».

Secondo il leader di Azione, «se resterà, come io credo, l’attuale legge elettorale le persone serie dei due schieramenti rimarranno prigioniere di populisti e irresponsabili di destra e di sinistra. Come può pensare Letta di governare con Grillo e con Conte in versione Di Battista? E come pensa Forza Italia di governare dopo il 2023 con Salvini e con Meloni che sono contro l’Europa e contro la commissione Ue che il partito berlusconiano sostiene?».

Ecco la proposta: «Occorre lanciare subito una Costituente della serietà. Ed è quello che faremo nelle prossime settimane. Chiederemo di incontrare le forze politiche e le personalità di cui ho parlato prima e tante altre. Va creato un terzo polo del buongoverno e della concretezza che sia indipendente e aperto a tutti quelli che nel centrodestra e nel centrosinistra avranno il coraggio di ripudiare chi non può governare il Paese. Per quanto riguarda Azione, noi abbiamo già un rapporto strutturato con Più Europa, possiamo contare su duemila amministratori locali e stiamo facendo accordi con centinaia di liste civiche ovunque. E siamo aperti ad accogliere tutti quelli che si muovono nella prospettiva della serietà e del fare le cose. Mi aspetto una disponibilità in più da parte della Carfagna, di Giorgetti, di Italia Viva e di amministratori locali indipendenti come Sala che potrebbe essere il pilastro di questa iniziativa». E poi, «su Roma, a giugno, faremo un incontro con tutti i partiti per verificare l’andamento dei piani in vista del Giubileo. Vogliamo organizzare anche un convegno per rilanciare l’idea del grande museo delle antichità di Roma».

Quanto alla questione energetica italiana, Calenda dice che per arrivare all’indipendenza dal gas russo velocemente bisogna «nel breve periodo, riattivare la piena potenza delle centrali a carbone e prendere il gas dove c’è, senza mettere veti come quelli avanzati da Letta sul gas egiziano. Nel medio periodo, non c’è alternativa, per l’indipendenza energetica, alla ripartenza del nucleare. Raccoglieremo le firme per una legge d’iniziativa popolare per l’apertura di otto centrali nucleari».

E se nel 2023 non vincerà nessuno dei tre poli, «andrà fatto un governo Ursula. E la politica dovrà assumersi la responsabilità di esprimere un premier e una classe dirigente di politici che conoscano il mondo reale, la fatica e il lavoro, ossia capaci di gestire, di amministrare, di fare. Puntando su persone così, noi a Roma siamo diventati il primo partito con il 20 per cento. Ripeto: non è accettabile che un grande Paese come il nostro si regga, in mezzo alle inutili propagande dei partiti e alla paralisi che infliggono all’Italia, solo sulla serietà di Mattarella e di Draghi».

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