Gratificato da immeritata notorietà, dopo la nuova invasione russa dell’Ucraina, per avere schierato l’ANPI su una posizione neutralista e disarmista, eccepito sulle responsabilità russe a proposito degli eccidi di Bucha e proibito le bandiere della Nato alle celebrazioni del 25 aprile, il Presidente dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo potrebbe sembrare a prima vista un grigio travet del cerchiobottismo post-comunista e del pacifismo a geometria variabile.
Un ex funzionario della Rivoluzione che, rimasto orfano degli amici, si tiene stretto almeno i nemici e, senza neppure più aspettare l’alba del sole dell’avvenire e del mondo nuovo senza padroni, combatte la tenebra della dominazione yankee sul vecchio mondo liberal-capitalista e soprattutto l’Anticristo della sinistra obbediente al Washington consensus e ai principi economici e civili dell’ordine atlantico.
Di lui si sapeva che era stato dirigente del PCI, poi nel 2001 senatore di Rifondazione Comunista e quindi, dopo la scissione cossuttiana, dei Comunisti italiani, di cui aveva diretto il giornale di partito, La rinascita della sinistra.
Uscito dal PdCI con l’attuale assessore alla sanità della Regione Lazio D’Amato, aveva animato alcune esperienze rosso-verdi nella sinistra del PD, quindi aveva abbandonato l’attività di partito e si era dedicato all’impegno nell’ANPI, di cui nel 2020 era diventato presidente succedendo a Carla Nespolo.
Della sua attività politica negli anni della scalata ai vertici dell’associazione dei partigiani italiani non parlano i libri e neppure i giornali, ma il suo profilo Facebook, che consente di rettificare l’immagine troppo benevola che emerge da questo ritratto da triste e depresso nostalgico del PCI.
Pagliarulo non è stato uno dei tantissimi ex comunisti che sono rimasti ostili all’Occidente e alla Nato shakerando le retoriche pacifiste di Gino Strada, quelle ambientaliste di Vandana Shiva e quelle economiche di Marianna Mazzucato. Pagliarulo è stato una sorta di Giulietto Chiesa bonsai. Un volenteroso nano tra i – chiamiamoli così – giganti del putinismo ex comunista, in convergenza parallela con i putinisti tendenza Salvini-Savoini, che la guerra all’Ucraina ha ricongiunto ai primi in un grande abbraccio pacifista.
Qualunque porcheria negazionista che abbiamo sentito in questi anni dalla bocca di Putin, qualunque riscrittura sovietica della storia Ucraina e dell’Euromaidan come colpo di stato americano e qualunque ribaltamento nella vicenda bellica ucraina come un attacco nazista Usa alla Russia, dal 2014 Pagliarulo l’ha scritta sul suo profilo Facebook usando a piene mani fonti governative del Cremlino. Un infaticabile volantinatore delle veline della propaganda putiniana. Non manca nulla. Lo scarso successo dei suoi post – pochi like, commenti e interazioni – non cambiano il senso del suo impegno assiduo. Come si sa, a quelle latitudini non conta il valore del servizio, ma il pensiero, la dedizione e l’obbedienza.
Passiamo in rassegna alcuni interventi del 2014, dopo l’annessione della Crimea e l’invasione del Donbass da parte della Russia.
«Bombardata Donetsk dai caccia e dagli elicotteri. Circa cento morti. Dopo la strage di Odessa. Per molto meno sono intervenuti in passato l’Onu, la Nato, il tribunale dell’Aja. Oggi, invece, c’è il silenzio dei cimiteri. Tranne gli States, che applaudono. Questo è il nuovo presidente dell’Ucraina». (28 maggio 2014)
«Fosforo bianco su Slovjansk lanciato dagli aerei del nuovo presidente ucraino. Come a Falluja. È una tecnica molto americana. Sono le famose ’armi chimiche’. Che dice l’Unione Europea? Cosa dicono le Nazioni Unite?». (12 giugno 2014)
«Trovo la cosa grave, sbagliata e controproducente perché la presenza di una nave della marina militare italiana che va per conto della Nato nel Mar Nero in rapporto alla crisi ucraina aumenta la tensione internazionale. Da mesi Stati Uniti, Europa e Nato stanno giocando col fuoco in una polveriera», a proposito dell’ingresso nel Mar Nero di una nave militare italiana. (15 giugno 2014)
«L’UE ha versato al nuovo governo ucraino … egemonizzato da forze paramilitari esplicitamente neonaziste e sostenuto economicamente, militarmente e politicamente dal Dipartimento di Stato americano, 500 milioni di Euro, che si sommano ai 100 milioni versati il 20 maggio. Leggo che questi 500 milioni (ai quali si aggiungerà prossimamente un’altra cifra superiore al miliardo di euro) sono stati acquisiti dall’UE indebitandosi sul mercato finanziario. Per pagarli ci sarà bisogno, verosimilmente, di nuove strette di austerità». (18 giugno 2014).
«Nazisti italiani in Ucraina. E non è una novità». (20 giugno 2014).
«Non pubblico le foto di persone fatte a pezzi a Gaza dai bombardamenti israeliani e nelle Repubbliche dell’est Ucraina dai bombardamenti dei nazistoidi di Kiev. Ma le foto ci sono, a migliaia, prova inconfutabile degli orrendi massacri in corso». (29 luglio 2014)
«Più tempo passa, più mi convinco che gli States vogliono la guerra per uscire dalla crisi. Ma se fosse guerra, sarebbe guerra in Europa, e sarebbe una catastrofe». (9 agosto 2014)
«Toh! La verità sta venendo fuori persino sulla stampa italiana! L’aereo della Malesia NON è stato abbattuto dai cattivi ribelli filorussi ma dai buoni governanti di Kiev, cioè i nazisti». (13 agosto 2014)
«Questo tal vicepresidente Usa, Joe Biden, avrebbe ammonito Mosca – leggo sui giornali online – contro ogni «violazione della sovranità» di Kiev. A parte il fatto che prima di ammonire bisognerebbe avere la prova della violazione, si fa presente che la politica estera americana dal dopoguerra ad oggi, ma in particolare negli ultimi vent’anni, è stata una serie pressocché ininterrotta di violazioni di sovranità di altri Paesi». (16 agosto 2014)
«È evidente che il governo ucraino, che andrebbe processato per crimini contro l’umanità, non vuole fare arrivare gli aiuti alle popolazioni che sta bombardando. È altrettanto evidente che cerca ogni pretesto per aprire un conflitto armato con la Russia», commentando un comunicato ufficiale del ministero degli esteri russo (22 agosto 2014)
«Rasmussen (che sarebbe il segretario della Nato) minaccia la guerra alla Russia». (27 agosto 2014)
«Gli Stati Uniti non vogliono una composizione pacifica della guerra civile in Ucraina. Da tempo gli Stati Uniti, la Nato e Israele stanno facendo morire l’Onu». (29 agosto 2014)
«La cosa interessante è che, secondo Repubblica, la forza d’intervento rapido NATO, che comprende anche un contingente italiano della Folgore (e te pareva!), è stata creata a difesa – pensate un po’ – di Estonia, Lettonia e Lituania dal rischio di un’aggressione russa. I casi sono tre: essendo ovvio che la Russia non ha in nessun modo dato segnali di voler attaccare le tre repubbliche, o questa “forza NATO” è pura propaganda, o è una sfida al riarmo ai confini con la Russia, oppure, infine, si ha notizia che all’interno delle tre repubbliche stia per scoppiare qualcosa a causa della profondissima crisi in cui versano nel contesto UE». (3 settembre 2014)
«Cento parà della Folgore pronti ad invadere la steppa sotto la saggia guida dell’obnubilato Rassmussen!» (6 settembre 2014)
«Grottesco e reticente il rapporto dell’Ufficio di Sicurezza olandese sull’abbattimento del Boing malese. La prima conclusione è che è stato abbattuto. Grande scoperta! La seconda conclusione è che, guardando le foto che si conoscono da mesi e che io ho pubblicato su Facebook molto tempo fa e che dimostrano incontrovertibilmente che l’aereo è stato mitragliato da centinaia di proiettili (la grande parte dei fori è tondeggiante, più piccoli e piegati all’interno quelli di entrata, più grandi e piegati all’esterno quelli di uscita), è che forse è stato colpito da un missile! Gli olandesi cercano malamente di accreditare la tesi di Kiev». (9 settembre 2014)
«Testo interessante sull’Ucraina, a proposito delle falsità finora veicolate dai media». Il testo interessante è titolato: «Non c’è nessuna invasione russa» (10 settembre 2014
«Pazzi da legare (in senso stretto) al governo dell’Ucraina». (15 settembre 2014)
«Questo presidente, premio Nobel per la pace, sta portando il mondo davanti a un abisso», a commento di un articolo di fonte governativa russa intitolato «Obama esorta tutto il mondo a unirsi contro la Russia». (28 settembre 2014)
Di fronte a tutto questo, appare evidente che l’attuale neutralismo di Pagliarulo non è una posizione, ma una maschera per dissimulare un putinismo molto radicato, ma oggi poco confessabile. È dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, del resto, che nella sinistra comunista il pacifismo è il surrogato conveniente e politicamente corretto della difesa della guerra della Russia totalitaria all’Occidente democratico, di cui l’Ucraina è la nuova e sanguinosa frontiera. E mentre Putin traccia il solco, Pagliarulo, come può, lo difende.