Da Aleppo a LodiIl cantante siriano che diffonde in Italia la magia della musica curda

Ashti Abdo con il suo brano "Beja" condanna tutte le guerre, anche quella in Ucraina: «Si parte da tanti Paesi del mondo pensando che in Italia sarà diverso, sarà meglio. Ma scappi da una realtà di conflitto e ne trovi una di ingiustizia»

Nuove radici

Quando è arrivato in Italia dal Kurdistan siriano, 16 anni fa, è rimasto subito incastrato negli ingranaggi della catena di montaggio di una fabbrica del lodigiano. Ci è voluto qualche anno prima che Ashti Abdo riuscisse a dedicarsi totalmente alla musica, accompagnato dal suo amato tembûr, uno strumento diffuso nell’area mediorientale e che «in Kurdistan si impara dal barbiere». Ora Abdo lo suona in giro per l’Europa, diffondendo le melodie delle terre dell’Est insieme al trio Abdo Buda Marconi, con cui sta realizzando il secondo album. E intanto studia da mediatore culturale perché, dice, le storie delle persone arricchiscono la sua vita.

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