Cose di questo mondo Sono un robot e faccio il pesto con il mortaio

Il 4 giugno Genova si colorerà di verde basilico in occasione del campionato mondiale che dal 2007 attira partecipanti da tutto il mondo. Molti gli eventi in programma tra show cooking e degustazioni a tema ma la vera attrazione sarà lui, l’umanoide che replicherà i gesti umani per creare la salsa più famosa al mondo

Orgoglio del Made in Italy, alfiere della dieta mediterranea, modello di sostenibilità e di moderna cultura alimentare: il pesto alla genovese ha raggiunto una popolarità e una copertura mediatica senza precedenti. In media, si parla della tipica salsa a base di basilico e aglio circa 400 volte al giorno, nei servizi televisivi e radiofonici, negli articoli di giornale e sui social, oltre la metà delle volte all’estero, in particolare negli Stati Uniti, con ricadute sul turismo e sull’immagine di Genova e della Liguria che non hanno eguali dal punto di vista mediatico.

Merito anche del Campionato Mondiale di pesto al mortaio che quest’anno, dopo un’edizione totalmente digitale, torna in presenza ma con la possibilità di seguire contemporaneamente in streaming i momenti clou, come il campionato dei bambini, l’avvio della gara dei 100 e la finalissima pomeridiana. L’appuntamento con la finale è fissato a sabato 4 giugno a Palazzo Ducale. Gli eventi collaterali sono come sempre moltissimi, su tutti la performance del robot Bimanual Torso dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova che è in grado di imparare attraverso l’imitazione dei movimenti dell’uomo, senza bisogno di programmazione. Riuscirà a mettersi alla pari con i campioni del mondo? Per sapere se avrà la meglio l’intelligenza umana o quella artificiale bisognerà attendere il verdetto della giuria.

Quel che non ha più segreti è la ricetta ufficiale del campionato che è diventata il modello di riferimento a livello globale; la DOP del basilico genovese e gli altri ingredienti d’élite hanno conquistato spazi nella consapevolezza dei consumatori e conseguentemente nella commercializzazione, in particolare del pesto di produzione regionale che gode di una ottima reputazione. «La Camera di Commercio sta puntando molto sulla diffusione della dieta mediterranea, non soltanto per il suo forte legame con il nostro territorio ma anche per la sua sostenibilità, ormai certificata dalla scienza e dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità – commenta Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di Commercio di Genova. Una sostenibilità che non deve essere intesa solo dal punto di vista strettamente ambientale, ma anche dal punto di vista economico e culturale, valorizzando i comportamenti virtuosi dei produttori, dei ristoratori e dei consumatori. L’operazione che abbiamo fatto con il pesto al mortaio, ormai 14 anni fa, va nella stessa direzione: mi pare indubbio che il pesto al mortaio sia più sostenibile non soltanto di quello di produzione industriale ma anche di quello fatto in casa con il frullatore».

«La valorizzazione del territorio, delle imprese locali e delle tradizioni è un capitolo strategico per la nostra regione – dichiara l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti – Il pesto oramai nell’immaginario collettivo è un richiamo iconico di tutto quello che di “buono”, e sono sempre più le offerte, la Liguria può offrire per arricchire le tavole con qualità, gusto e salute. Siamo contenti di tornare in presenza a una manifestazione che abbiamo convintamente continuato a sostenere».

Mascotte della competizione sarà Pestello, ideata dal fumettista/illustratore Angelo Lucio Di Giuseppe e scelta per rappresentare in tutto il mondo la salsa cruda al basilico, orgoglio della cucina genovese, apprezzata a livello internazionale. «Continua e si intensifica il lavoro di promozione delle nostre eccellenze, con particolare riferimento a quelle che, come il pesto, rappresentano e raccordano una importante filiera tra attività agricole, artigianali e commerciali» – ha commentato l’assessore ai Grandi eventi e al commercio Paola Bordilli.

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