Dopo il congelamento dovuto alla pandemia, il mercato del lavoro italiano, dal 2021, ha virato verso un trend positivo, in concomitanza con il rimbalzo della crescita economica. A marzo 2022, i lavoratori sono tornati ai livelli pre-Covid, ma nel frattempo il mondo del lavoro è cambiato.
E tra smart working e aumento delle dimissioni volontarie, si registra un nuovo dinamismo. Come conferma Monica Magri, Hr & Organization Director di The Adecco Group Italia: «Assistiamo a un aumento del turnover e della transizioni da un posto di lavoro all’altro, anche in ragione del fatto che, in questo momento il mercato del lavoro è molto dinamico e offre parecchie opportunità». Prosegue la manager: «La domanda da parte delle aziende si concentra in particolare su determinati profili, soprattutto tecnici, ingegneri e data scientist, che sono sempre molto richiesti. Tuttavia, le aziende spesso faticano a trovare queste figure, perché permane quel mismatch tra le competenze esistenti e le posizioni richieste dal mercato».
Secondo il rapporto Global Talent Trends, il 72% delle grandi aziende e multinazionali in Italia prevede oggi un ricambio di personale. Tanto che, più che di Great Resignation, si comincia a parlare oggi di Great Reshuffle, ovvero di “grande rimescolamento”. Perché, come mostrano i dati, le dimissioni non sono dovute tanto alla scelta di rinunciare al lavoro, quanto al desiderio di cambiare posto di lavoro. Una sorta di Great Aspiration, come l’ha definita la Harvard Business Review, alla ricerca di condizioni migliori. Non tanto in termini di stipendio e stabilità contrattuale, quanto di flessibilità e welfare.
«Se precedentemente le priorità erano soprattutto stipendio e tipologia di contratto, oggi questi fattori non sono sempre al primo posto», dice Magri. «Ad esempio, una delle domande che i candidati pongono spesso nei colloqui di lavoro è quale sia la politica di smart working dell’azienda. La flessibilità ma anche il caring verso i dipendenti, insieme a una forte identità valoriale, rendono le aziende più attrattive. Il wellbeing in generale, fatto non solo di flessibilità nell’orario e luogo di lavoro, ma anche di benefit dedicati e progetti di supporto e sostegno ai collaboratori, è diventato uno dei principali requisiti nella scelta della realtà per cui lavorare». E se queste nuove priorità riguardano tutte le generazioni, i giovani in particolare sono molto attenti anche «alla sostenibilità ambientale e sociale dell’azienda, ai valori e alle azioni messe in campo per attuarli concretamente».
Un nuovo mercato del lavoro in cui i candidati sembrano avere più chance. Anche perché, con il boom del remote working, non è più necessario scegliere tra le aziende più vicine al luogo in cui si vive. In questo modo le opzioni a disposizione aumentano.
«Soprattutto le figure più qualificate oggi possono permettersi di scegliere tra diverse opportunità», spiega Monica Magri. «Ma a trainare il mercato è anche una fetta di professioni meno qualificate, che operano all’interno dei settori esplosi a seguito della pandemia, come la logistica e i servizi alla persona».
E le aziende, a loro volta, dovranno essere in grado di competere e rendersi attrattive per i migliori professionisti, ponendo una maggiore attenzione sui nuovi bisogni dei lavoratori.
«In questo senso ci sarà un divario sempre più consistente tra aziende moderne e innovative, che sapranno creare le condizioni per attrarre i migliori talenti, e aziende che, invece, non avranno la capacità di evolversi. Quello che stiamo vivendo è un momento storico cruciale in cui è fondamentale saper cogliere le nuove opportunità per rimanere sul mercato», dice Magri.
A inizio marzo, lo stesso Gruppo Adecco ha siglato il rinnovo del contratto integrativo, che prevede significative iniziative di welfare destinate agli oltre 2.800 dipendenti, tra cui un’assicurazione sanitaria per tutti i collaboratori, senza distinzione di categoria e anzianità, estesa anche a tutto il nucleo familiare. «Sono state introdotte, inoltre, importanti misure di conciliazione, ad esempio contributi per l’asilo nido, permessi e congedi aggiuntivi con garanzia di accesso al part time dopo la maternità. Poi, ancora, una banca del tempo solidale, un sistema di welfare interno per cui l’azienda restituisce ai lavoratori i benefici previsti dalla normativa. Se un’azienda dichiara di essere ispirata da un certo tipo di valori, deve poi saperli mettere in pratica con azioni concrete».
E davanti a un mercato del lavoro che si risveglia repentinamente, con un aumento del turnover, il Gruppo ha risposto con una nuova campagna di assunzioni in tutta Italia, dal titolo “The Power to Change Lives”. Adecco, società del Gruppo che si occupa di sviluppare e valorizzare il capitale umano, sta infatti assumendo 800 nuove risorse per il proprio organico interno, tra responsabili di selezione e servizio, responsabili commerciali e consulenti d’azienda. Figure che avranno il compito di favorire l’incrocio tra chi offre e chi cerca lavoro, supportando concretamente aziende, lavoratori e candidati.
Ma affinché questo incontro possa attuarsi in maniera efficace è indispensabile porre «una attenzione», conclude Magri, «anche a colmare quel gap di competenze che esiste sul mercato, in particolare nelle aree più professionalizzate. Si tratterà, quindi, di costruire nuove competenze o reindirizzare le persone verso altri ambiti, attraverso attività di reskilling e upskilling che possano mantenere alta l’employability (occupabilità, ndr) di tutti i lavoratori e, di conseguenza, delle aziende».