Prima la pandemia, poi la guerra in Ucraina. «In questo scenario, il Pnrr costituisce nel suo complesso l’antidoto a rischi recessivi, lo strumento “strutturale” per ribilanciare gli effetti della crisi che stiamo vivendo e per consentire di resistere più efficacemente in futuro ad altre crisi che dovessero presentarsi». Lo ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli in un intervento all’EY Law Summit “Nuovi scenari e Pnrr”, riportato dal Sole 24 Ore.
Certo, dice Garofoli, «saranno pur possibili aggiustamenti del Piano ma occorre profondere ogni sforzo per la sua convita attuazione. Questo è e sarà un punto chiave dell’azione di governo».
E il Pnrr è importante non solo per i suoi investimenti ma anche per la sua «tensione riformatrice», spiega. «Interverrà per riformare gli appalti e introdurre finalmente un sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti entro marzo 2023; definirà importanti misure per promuovere gare e concorrenza nei servizi pubblici e in diversi settori del nostro sistema economico entro dicembre 2022; contribuirà a ridurre i tempi della giustizia che scoraggiano gli investimenti; è già in parte intervenuto per rafforzare il reclutamento nel settore pubblico e potenziare la formazione, specialmente nel settore scolastico».
«La crescita dell’economia che ci attendiamo», prosegue, «seppur rivista al ribasso a causa delle complesse vicende internazionali, presuppone che il piano delle riforme e soprattutto degli investimenti sia pienamente attuato. È per questo che il governo avverte la forte responsabilità di evitare passi falsi, battute d’arresto, distrazioni». Da qui spiegato il richiamo del premier sulla approvazione del ddl delega sulla concorrenza.
«L’attuazione del Pnrr è un impegno preso da tutti, non dal solo governo, ma da tutte le sue istituzioni, dall’intero Paese», prosegue il sottosegretario. «E tutti, insieme, dobbiamo ora, con determinazione, assicurarne la corretta attuazione, garantendo a tantissimi giovani e donne, ai territori più in affanno, ai più deboli, occasioni storiche che senza il Piano non avremmo».
Lo ha ricordato anche il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni nella presentazione del pacchetto economico di primavera dell’Europa. «È fondamentale mettere al centro l’attuazione del Pnrr, soprattutto per i Paesi ad alto debito. Utilizzare bene per le riforme e gli investimenti le risorse comuni europee è fondamentale». Rispetto alle polemiche sollevate in Italia da Matteo Salvini sul pacchetto Ue, Gentiloni ha sottolineato: «Noi abbiamo delle regole comuni. Il Pnrr si basa sugli obiettivi che ciascun Paese vuole proporsi ma anche sul rispetto delle raccomandazioni europee. Questo è quanto l’Italia ha deciso, non c’è nulla di nuovo».