Facciamo fooding outAma chi vuoi, compresa la pizza con l’ananas

Nel mese del Pride, molte aziende legate al mondo del cibo si sono schierate a favore dei diritti LGBTQ+. Ora arriva anche una campagna social che invita a dichiarare apertamente i propri orientamenti a tavola

Il cibo è sinonimo di condivisione, partecipazione, inclusione e molte aziende del settore si sono inventate il modo di testimoniare la loro vicinanza al mondo LGBTQ+. Absolut ha appena lanciato un’edizione limitata della celebre Vodka, la Absolut Rainbow Limited Edition 2022, ispirata alla bandiera arcobaleno, simbolo universale di inclusione e amore; Oreo ha creato un nuovo packaging in edizione limitata dei suoi biscotti.

Lo scorso 17 maggio in occasione della giornata contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia Ikea ha trasformato il suo celebre claim “Home sweet Home” in “Home Pride Home”, invitando il popolo della rete a impegnarsi per rendere il mondo – digitale e non solo – più inclusivo e a diffondere il messaggio sui canali social. Basta poco per fare in modo che sul lavoro, nei contesti sociali, in Rete ogni membro si senta libero di esprimere se stesso sapendo di non essere giudicato e di essere sempre il benvenuto.

Lo stesso pensiero alla base di Fooding Out, la campagna che la media company di foodtainment Chef in Camicia ha appena lanciato con l’intento di aiutare le persone a dichiarare i propri orientamenti a tavola, in libertà e senza dover sentirsi giudicati dagli stereotipi che la cucina italiana spesso “impone”. E quindi ecco la possibilità di rivelare apertamente i propri gusti: pizza col ketchup, carbonara con panna e cipolla, frittata con marmellata, zuppa di pesce con latte… le combinazioni che vengono condivise sotto l’hashtag #FoodingOut e @chefincamicia possono sembrare agghiaccianti agli occhi dei più, ma la campagna mira proprio a sensibilizzare le persone verso un’apertura mentale e ad un’accettazione delle differenze di ognuno di noi. Perché i pregiudizi sono ovunque, anche nella nostra tradizione culinaria.

«Abbiamo voluto dire la nostra su un argomento così delicato nel modo in cui ci riesce meglio, ovvero usando il cibo come chiave di lettura – spiega Giulia Cavallini, Head of content marketing di Chef in Camicia. Noi amiamo il cibo senza pregiudizi, lo studiamo, lo scopriamo. La cucina è un qualcosa che unisce, non divide. Ognuno dev’essere libero di amare chi vuole, vestirsi come vuole, e anche mangiare quello che vuole, ma soprattutto essere chi vuole».

Nella pagina web dedicata alla campagna, si racconta anche la storia del Pride e delle persone che ne hanno fatto la storia, da Harvey Milk fino a Keith Haring. Ma non solo online: per fare Fooding Out, Chef in Camicia, durante The Square per il Fuorisalone 2022, ha invitato le persone a scrivere su un bigliettino il proprio amore proibito in cucina e ad inserirlo nella Secret Box. L’attività continuerà per tutto il mese con la realizzazione di stickers con QR code che riportano alla Landing Page della campagna. Gli stickers verranno attaccati in diversi punti strategici di Milano e tramite Instagram stories si spingerà la community di Chef in Camicia a trovarli e a dichiarare il proprio #FoodingOut.

La campagna non ha uno scopo commerciale, non è finanziata da sponsor e non fa acquisizione di contatti. Il suo unico obiettivo è quello di diffondere un messaggio di amore che parte dal cibo e che si estende alla comunità LGBTQIA+, durante il mese del Pride e non solo.

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter