Non c’è bisogno di essere esperti del settore per apprezzare gli eventi collaterali al Salone del Mobile di Milano che per tutta la settimana animeranno i vari distretti del design, con mostre e installazioni ispirate alla sostenibilità e al ruolo della tecnologia nella nostra vita di tutti i giorni.
Per orientarsi nel mare magnum di proposte, abbiamo stilato un piccolo elenco di location aperte al pubblico e, per ciascuna, un posto più che collaudato dove fermarsi per una pausa. L’elenco delle proposte gastronomiche “mordi e fuggi“, create solo per la design week, lo trovate qui.
Fiori e droni a palazzo Clerici
Uno dei fili conduttori del Fuorisalone saranno i fiori, nelle varie interpretazioni che ne farà il design. Tra le installazioni più attese, quella della flower artist Ruby Barber a palazzo Clerici (zona Brera), una vera e propria performance che farà dialogare natura e tecnologia, ovvero i fiori, emblema di una bellezza fragile e temporanea, e i droni.
Dove: via Clerici 5, dal 6 al 12 giugno
Mangiare: nel cortile del Palazzo c’è un temporary bar con sessioni di yoga e meditazione la mattina; sempre a tema green, si può pranzare allo storico Orto di Brera
Il fioraio Radaelli cambia veste
Dopo il restyling del ristorante 28 posti un paio di anni fa e l’allestimento della pasticceria Cucchi nel 2019, la designer Cristina Celestino ridisegna la storica boutique di fiori di via Manzoni (zona Quadrilatero della moda) frequentata da Valentina Cortese, Maria Callas e Grace Kelly. “Florilegio. Ecosistema di un Interno” aggiunge un tocco poetico a un ambiente senza tempo, creato nel 1945 dall‘architetto di origini belghe Guglielmo Ulrich.
Dove: via Manzoni 16, dal 6 al 12 giugno
Mangiare: da The Manzoni, il bar ristorante di Tom Dixon, al civico 5
L’astronave di piazza San Babila
Le architetture nomadi non sono nate con la pandemia: architetti e designer hanno provato da sempre, e per le ragioni più svariate, a trasformare la casa, ovvero la massima espressione della stanzialità, in qualcosa di effimero, da spostare, riassemblare, ripensare a seconda dell’uso.
Nel 1972 Michel Hudrisier e M. Roma per Studio Rochel immaginano un modulo abitativo che assomiglia a una luccicante navicella spaziale. La Nova House, prodotta in edizione più che limitata, si costruisce in una settimana e può essere trasportata dove serve: 45 metri quadrati più 20 di terrazza, ricoperti da un guscio in alluminio, in pieno stile space age. In occasione del Fuorisalone Louis Vuitton porta una delle astronavi-bungalow in piazza San Babila. Una sorta di promemoria per la collezione Objets Nomades ospitata al Garage Traversi, in via Bagutta 2.
Dove: piazza San Babila, dal 6 al 12 giugno
Mangiare: per una pausa dolce, la storica pasticceria Taveggia 1909, in via Visconti di Modrone 2
Al Mercato Centrale come in una galleria d’arte
Durante la design week, il Mercato Centrale si trasforma da laboratorio del gusto a spazio per l’arte contemporanea. L’installazione luminosa “Flower Words” dell’artista Marco Nereo Rotelli invita a riflettere sugli effetti indiretti delle nostre azioni sul pianeta. Perché anche fare la spesa è un atto politico.
Dove: via Giovanni Battista Sammartini, angolo piazza 4 novembre, dal 6 al 12 giugno
Mangiare: direttamente al Mercato, nel nuovo ristorante di La Mantia Oste e cuoco aperto a fine marzo; per uno spuntino veloce, ci sono le impanadas di Matias Perdomo
Ripartire dai tetti, ad Alcova
Un po’ decentrato rispetto ai classici distretti della design week ma consigliatissimo se amate il design meno “pettinato”, Alcova si prepara a bissare il successo dello scorso settembre quando oltre 60 mila visitatori in sei giorni invasero il parco dell’ex ospedale militare di Milano (zona Baggio). All’interno del cartellone di eventi, incontri, installazioni merita un passaggio la mostra “Next Urban Landscapes: Datum and Resiliency” che prova a immaginare il futuro delle città, a partire dai tetti, zone ibride in cui convivono produzione e abitazione, lavoro e tempo libero, tecnologia e natura. Chi avrà la meglio tra i droni e le api?
Dove: via Simone Saint Bon 1, dal 5 al 12 giugno
Mangiare: senza muoversi dal perimetro di Alcova, al Caffé Populaire, sotto i maestosi cedri del parco, o all’Offcut Bar che ospita anche un intenso programma di talk
Una nuvola di plastica per riflettere
Dal balcone al terzo piano dell’appartamento POSThome di via Teodosio (zona Nolo), progetto di Urban Residency che affronta i temi della sostenibilità e circolarità, ideato da Thirty-One Design + Management, sarà visibile una nuvola legata da una speciale rete in lino. “Light as clouds” contiene un messaggio importante: muoviamoci come nuvole leggere e cerchiamo di ridurre al minimo la nostra impronta ecologica. L’installazione è realizzata da Linificio e Canapificio Nazionale e Kuku International Packaging che hanno unito i rispettivi know-how per cambiare il futuro del packaging mondiale grazie all’utilizzo del lino. Il contenuto della nuvola corrisponde alla quantità di rifiuti plastici che in media consuma una famiglia di quattro persone in una settimana, oltre cinque chili.
Dove: via Teodosio 15, fino al 12 giugno
Mangiare: per una pausa rilassante, la proposta dolce e salata di Fòla; per chiudere la serata, il Birrificio Lambrate Adelchi
Via Balzaretti diventa Toiletpaper street
Le facciate delle case di via Balzaretti (zona Città Studi) faranno da sfondo alle grafiche più iconiche del magazine Toiletpaper. L’esperimento, iniziato nel 2019 con la trasformazione del civico 4, prosegue quest’anno con le nuove grafiche Trumpets, Flowers with Holes e Roses. Un’installazione d’arte pubblica permanente firmata dall’artista Maurizio Cattelan e dal fotografo Pierpaolo Ferrari, in collaborazione con Organics by Red Bull. Scommettiamo che sarà la via più instagrammata del Salone?
Dove: via Balzaretti 4, inaugurazione ufficiale il 9 giugno
Mangiare: per un salto indietro agli spensierati anni Ottanta, Portobello, il ristorante pizzeria in via Plinio 29; per un cocktail, a due passi c’è il mitico bar Basso
La foresta della Darsena
L’architetto Stefano Boeri trasforma la Darsena in una foresta multisensoriale galleggiante: Floating Forest, progetto curato per Timberland, è un monito verso un futuro sempre più verde. Pensato come un ecosistema indipendente – con le sue 610 piante di trenta specie – questo innesto verde moltiplica la biodiversità, attivando i benefici della forestazione urbana. C’è un’altra bella notizia: alla fine della manifestazione gli alberi usati verranno donati al parco della Vettabbia.
Dove: viale Gabriele D’Annunzio 20, dal 7 al 12 giugno, dalle 10 alle 22
Mangiare: alla Macelleria Popolare di Giuseppe Zen, autentico inno alla ciccia in una città sempre più veg
Scoprire il dietro le quinte dell’Arcimboldi
Andare all’Arcimboldi a guardare i camerini non è più così strano. L’avevamo già fatto a settembre, quando ventuno studi di architettura erano stati chiamati a ripensare le stanze meno visitabili di un teatro, quelle che accolgono gli artisti prima e dopo lo spettacolo. È nato anche un contest e un vincitore, lo studio Calvi Ceschia Viganò Architetti Associati, che adesso ha ripensato il Primo Camerino, punta di diamante del progetto “Vietato l’ingresso”, a cura di Giulia Pellegrino. Lo spazio, alla sinistra del palco, comprende l’angolo del trucco, un piccolo soggiorno per le interviste, un bagno, un angolo cottura e armadi per gli abiti di scena.
Dove: viale Dell’innovazione 20, il 6 giugno, dalle 11 alle 19. Visite a ingresso libero su prenotazione
Mangiare: per un pranzo con tutti i crismi della milanesità – la cotoletta, l’ossobuco e il riso al salto – la trattoria Arlati; per un break veloce, meglio Fuorimano
I bagni della fermata Duomo della Metro
Altro luogo inaspettato che tutti vorranno visitare e che resterà alla città anche dopo il Salone sarà, c’è da scommettere, un bagno pubblico. La sfida del progetto The Tokyo Toilet-Milano è convincere il pubblico della design week che anche un posto così bistrattato può diventare frequentabile. Ci prova SKWAT, collettivo di artisti di Tokyo che ha ridisegnato i bagni della fermata Duomo della metropolitana, proseguendo il percorso iniziato in occasione delle Olimpiadi di Tokyo nel 2020.
Dove: Metro 1, fermata Duomo, dal 6 al 12 giugno, dalle 6,30 alle 23,30
Mangiare: un cocktail al Camparino in Galleria (il 6 giugno dalle 18, polibibita a base di Campari e kombucha all’ibisco)
La casa danese di Rossana Orlandi
La tavola apparecchiata con le porcellane bianche e blu di Royal Copenhagen, i tessuti e i wallpaper di Helene Blanche, le lampade di Louis Poulsen, gli arredi outdoor firmati Carl Hansen & Son. Ci sarà la fila per entrare nella Danish House di Rossana Orlandi, una delle installazioni più attese del Fuorisalone, nel cortile interno della galleria di via Matteo Bandello (zona Sant’Ambrogio) che quest’anno festeggia i vent’anni di attività. Realizzata in collaborazione con la Reale Ambasciata di Danimarca a Roma, la Confederazione dell’Industria Danese, Creative Denmark e VisitDenmark, la casa pop up fa parte degli evento del RoCOLLECTIBLE 2022.
Dove: via Matteo Bandello 14/16, dal 6 al 12 giugno
Mangiare: senza spostarsi dalla galleria, al bistrò di Aimo e Nadia; in zona Sant’Ambrogio, per continuare la full immersion nello stile danese, c’è Hygge
Prove di cucina in stile Liberty
Il marchio di elettrodomestici da cucina Gaggenau si trasferisce per una settimana a Villa Necchi Campiglio, capolavoro liberty disegnata dall’architetto Portaluppi e oggi bene del Fondo Ambiente Italiano (Fai). “A Statement of Form” è un’imponente installazione interattiva realizzata in collaborazione con l’azienda di marmi Salvatori.
Dove: dal 7 all’11 giugno
Mangiare: nelle fasce orarie di apertura al pubblico, lo chef 3 stelle Michelin Christian Jürgens e il suo team daranno vita a performance culinarie (è necessario pre-registrarsi)
Il ritorno di Memphis in Triennale
La mostra Memphis Again è un tuffo nella creatività senza limiti dei primi Anni Ottanta. Allestita al piano terra della Triennale, l’esposizione raccoglie il meglio della produzione del mitico Gruppo capitanato da Sottsass. Ci si muove tra librerie, lampade, scrittoi e piccoli complementi in un’atmosfera da night club accompagnati dalla colonna sonora del dj statunitense Seth Troxler. Completano l’allestimento proiezioni con frasi e riflessioni di critici, architetti e designer.
Dove: viale Alemagna 6, fino al 12 giugno
Mangiare: nel rinnovato bar del Museo, dove godersi l’allestimento verde