CronorifugiCinque indirizzi milanesi dove rifugiarsi da un presente fatto di mode e tendenze

Ebbene sì, la città meneghina non pullula soltanto di locali fighetti instagrammabili dove il cibo lascia a desiderare. Noi crediamo sia meglio optare per ristoranti démodé, dove anche se il tempo sembra essersi fermato, la cucina è buona e autentica, l’atmosfera rilassata e il servizio cordiale

Li vediamo sempre ma non li scegliamo quasi mai, perché magari hanno un’estetica desueta e non li abbiamo mai visti nell’elenco dell’influencer di turno. Eppure, in molti di quei ristoranti si mangia bene e si vive un’atmosfera rilassata, fatta di camerieri con camicia bianca e sorriso sulle labbra. È il momento di riscoprire i ristoranti dove potersi rifugiare dalle mode e dove poter consumare un pasto senza ansie da prestazione.

Siamo la generazione che, più di ogni altra, sta godendo dell’esperienza del mangiare fuori casa, del fare un pasto al ristorante senza che sia dettato dalla necessità, ma solo dal piacere. Una conquista che ci fa sentire emancipati, che ci avvicina ad altre culture gastronomiche, che ci permette di godere della buona cucina senza che sia per forza quella di casa nostra.

Tutto bello. Peccato che stiamo anche vivendo un presente dove l’ansia da prestazione dei clienti è più alta di quella dei ristoratori. Alla domanda «dove andiamo a mangiare?» la nostra sensazione è di essere improvvisamente circondati da un velo di oscurità dove regna la paura di sbagliare indirizzo.

Dove andare a mangiare è una scelta che, sempre più frequentemente, deleghiamo a terze parti – l’amico di buona forchetta, un profilo social o un ufficio stampa – perché non vogliamo prenderci la responsabilità di deludere le aspettative di nessuno, compresi quelli che a cena con noi non verranno mai, ma a cui ci sentiamo di dover rendere conto in qualche modo. Anche per questo, bisogna ritrovare il piacere di andare al ristorante cambiando obiettivo: uscire per il gusto di godersi la serata e un buon piatto, fuggendo dalle politiche gastro-esistenziali del presente, e ricercare un piacere che va oltre le mode e le aspettative altrui, ma semplicemente perché ci fa stare bene.

Abbiamo allora fatto una selezione di ristoranti, a Milano, che ci piace definire cronorifugio: locali un po’ fermi nel tempo, dove è possibile rifugiarsi da un presente fatto di cucine piene di concetto e di cose da dire, in favore di esperienze che nascono e muoiono nel tempo di un pasto, ma che lasciano tanto buon umore.

La bomboniera – Derganino
Ma ci siete mai stati a Dergano? Se no, avete finalmente una scusa e sfuggire ai locali fighetti del centro. Questo ristorante ha già un nome che è tutto un programma. Superato l’ingresso un po’ buio e dell’aspetto di un locale non più abituato al traffico di clientela, si arriva in questa grande sala totalmente anni Novanta, con i colori che potrebbero essere ispirati a una copertina di un disco di Jovanotti. Verde associato al giallo acido in una grande sala con un elemento centrale di cui forse tutti ci siamo dimenticati: il tavolo con l’antipasto a buffet. Un sogno fatto di sott’oli, mondeghili, insalata di mare e insalata russa – con maionese discutibile –. Al tavolo non vi porteranno nemmeno il menu, ma vi elencheranno a voce i piatti, probabilmente gli stessi degli ultimi trent’anni. La pasta con il ragù di mare è spaziale, le porzioni sono molto abbondanti e i prezzi popolari. Per i nostalgici della prima Repubblica, questo è il posto ideale per ricordare i vecchi tempi con i compagni di partito o quelli del calcetto. È uguale. Ristorante La Bomboniera – via Giovita Scalvini 4, Milano

Il Paiolo – Repubblica
Se qualcuno di voi ha vissuto in un qualsiasi condominio costruito tra la fine degli anni ’80 e metà anni ’90, avrà familiarità con gli interni di questo locale che si trova in via Fara, tra Centrale e Repubblica, in una zona sorprendentemente ricca di insegne da provare. Il Paiolo, classe 1979, è proprio uno di quei ristoranti anonimi che non spiccano per un talento, ma almeno non devi disperarti per trovare un posto. I piatti giocano in area comfort e sono ideali se volete vivere le emozioni di una cucina un po’ unta ma fatta con discreto garbo. I tagliolini panna e prosciutto potrebbero stuzzicarvi, in alternativa, ci sono le paste ripiene o le linguine all’astice, preparate minimo per due persone e servite con tanto di mega bavaglio da legare al collo. Tra i secondi, la costata alla Gianni: una bistecca alla griglia, mescolata con patate fritte, olio aglio e salvia, tutto ripassato in forno. Ha senso mangiare questi piatti al ristorante? Se uscite per andare a mangiare un hamburger, allora vale tutto. Qui la clientela sembra abituale e partono anche le chiacchiere tra tavoli. Un signore racconta che mai nessuna donna l’ha mai guardato come il suo cane. La moglie seduta di fronte manda giù il bicchiere di vino, tutto d’un fiato. Plus: usano ancora il servizio con il carrello. Ristorante Il Paiolo – via Gustavo Fara 7, Milano

Portobello – Città Studi
Via Plinio conduce da Corso Buenos Aires a uno dei ritrovi più amati di Milano, culla del Negroni sbagliato: il Bar Basso. Ma non esiste serata perfetta se dopo un aperitivo non si completa con una cena divertente, buona e spensierata. E il ristorante Portobello è proprio perfetto per questo scopo. Camerieri simpatici e accoglienti con camicia bianca e pantalone nero, sedie impagliate, pavimento in graniglia e la più classica formula di ristorante-pizzeria. Tutto servito in piatti bianchi con bordura blu, vi sembrerà di essere in uno di quei ristoranti sul mare con menu a prezzo fisso. E invece siete nel quartiere Città Studi. La cucina di Portobello è fatta di piatti di pesce e carne, vanno forti i primi come gli spaghetti Portobello. L’antipasto di insalata di mare è un classico ben eseguito. È probabile che, entrando, vi verrà invece voglia di pizza. Provatela, perché anche quella è una pizza che vi riporterà a quando non avevamo l’ansia della scelta tra impasto integrale, a idrolisi o con farina di kamut. La soddisfazione più grande di posti come questo è che, a prescindere da cosa mangerete, vi sentirete rilassati e spensierati. Ristorante-pizzeria Portobello – via Plinio 29, Milano

 

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 Il trullo – Porta Venezia
Se via Maiocchi avesse un grande parcheggio, l’osteria Il Trullo sarebbe un classico locale per camionisti che, come è noto, sanno sempre scegliere dove fermarsi. Una quarantina di coperti in un locale con i paesaggi di Puglia disegnati alle pareti, un’insegna con caratteri medievali e il disegno di un trullo che somiglia un po’ a una capanna. Ma il concetto passa: qui si fa cucina regionale pugliese. Burrate e formaggi del sud – anche ripassati in forno – e un menu ampio, soprattutto sui primi dove le orecchiette sono cucinate veramente con ogni cosa: dal ragù di cavallo ai frutti di mare, passando per fagioli e cozze e le classiche con cime di rapa. Tra le paste fresche non mancano nemmeno cavatelli e fricelli. Piatti di pesce e di carne anche tra i secondi per poi dirigersi verso i dolci che possono variare e vi verranno suggeriti dal personale. È un locale molto informale, con poco spazio tra i tavoli e, sul totale, non è economicissimo ma una cena qui vi toglierà quel vizio di fare le foto ai piatti perché sarete concentrati solo sul godervi la serata. Osteria Pizzeria Cucina Pugliese Il Trullo – Via Achille Maiocchi 14, Milano

 

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Giardino dei segreti – Risorgimento
Questa zona della città pullula di indirizzi più o meno noti che coprono esigenze che vanno dalla colazione al dopo cena. Il Giardino dei segreti è un classico ristorante dai camerieri cortesi con camicia bianca e una distesa infinita di tavoli. Il locale infatti è piuttosto grande, con una sala invasa da tronchi di albero che salgono e sfondano il tetto: deve essere questo il giardino segreto. Sedie impagliate miste a sedie in stile bistrot parigino, l’immancabile frigo a vista con la frutta fresca di giornata e una clientela che sembra a proprio agio. C’è un’alta concentrazione di donne con gli orecchini con la clip e uomini con il gilet di lana e tutti sembrano degli habitué. Quindi non venite qui in felpa a rovinare l’atmosfera.

Il menu del locale è ampio, spazia tra proposte di pesce e di carne. Tra gli antipasti: ostriche, parmigiana di pesce spada, ma anche carciofi e grana, selezioni di formaggi. Quindici proposte di primi piatti, l’imbarazzo della scelta che ci fa optare per i tagliolini dei Segreti. Un nome esotico che poi si rivela essere una pasta allo scoglio con calamari, gamberi, vongole e pomodorini. Buona. Anche sui secondi, l’imbarazzo della scelta: dalla classica grigliata mista – che comprende anche una parte di quinto quarto –, ai pesci cotti in umido. Oltre ai dessert, servono frutta come ananas e frutti di bosco. Ma dove li trovate più i ristoranti con la selezione di frutta?
Il Giardino dei Segreti è il ristorante per tutte le generazioni: se sei una nonna, portaci a mangiare tuo nipote e sarà felice. Se sei un nipote, portaci i nonni e anche loro saranno felici. Non aspettatevi il conto leggero: l’ambiente sarà fermo nel tempo ma i prezzi sono ben allineati con la media di questa zona, che non è certo la più economica della città. Ristorante Il Giardino dei Segreti – Via Pasquale Sottocorno 17, Milano