Smaltatura, incastonatura, guillochage e micro-pittura. Sono solo alcuni dei 180 savoir-faire all’interno della manifattura Jaeger-LeCoultre che nel laboratorio dei Mestieri Rari forma i giovani nella trasmissione dei gesti del “saper fare” e sviluppa nuove tecniche per trovare ulteriori espressioni tra arte e orologeria. Ne parliamo con Catherine Rénier, CEO di Jaeger-LeCoultre.
Il laboratorio Mestieri Rari riunisce sotto lo stesso tetto molte professioni artistiche. Cosa comporta questo a livello formativo per le giovane?
«In generale non esistono vere e proprie scuole di alto artigianato. Invece la pratica e l’esercizio quotidiano a fianco di un maestro, che illustra la tecnica in ogni dettaglio, sono in grado di trasmettere il vero know-how. Sono quelli gli anni in cui si diventa un artista a tutti gli effetti e si acquista la capacità di superare ogni nuova sfida che si presenta professionalmente e di trovare l’opportunità per realizzare progetti sempre più creativi. Questa è la filosofia che mettiamo in pratica con le nuove generazioni all’interno del nostro laboratorio».
All’ultima edizione di Homo Faber avete presentato un excursus sulla pendola Atmos – tra cui l’ultima Atmos Regulator Cherry Blossom – iscritta nella tradizione della maison. Un oggetto molto particolare che si sposa con il ricordo di una certa élite da Café Society. Come può un pezzo di orologeria da collezione come questo rimanere attuale nel tempo?
«L’orologio da tavola e la pendola sono un mezzo per esprimere attraverso le arti decorative tutta la bellezza dell’orologeria, dai movimenti più classici a quelli più complicati (come il moto perpetuo dell’Atmos). Hanno la capacità di presentare il valore aggiunto dell’estetica decorativa che l’orologio da polso non è in grado di offrire perché pone vincoli di pesi, volumi e dimensioni. Con la pendola abbiamo la possibilità di lavorare su una creatività più ampia che unisce la bellezza della meccanica e la bellezza dell’oggetto decorativo come per Atmos Regulator Cherry Blossom per cui sono stati realizzati due pannelli in smalto nero che ritraggono i ciliegi in fiore, i famosi sakura, così grandi per cui sono state necessarie duecento ore di lavorazione per raggiungere una tonalità perfetta. È stato necessario cambiare alcune fasi del processo, perché superfici più ampie reagiscono diversamente alle temperature e alla cottura nei forni. Dopo aver completato gli sfondi in smalto nero, i maestri che padroneggiano la tecnica della miniatura hanno proseguito con la pittura a mano in smalto dei ciliegi in fiore. Il movimento ideato e prodotto interamente all’interno della Grande Maison, è il Calibro Jaeger-LeCoultre 582, propone l’indicazione di ore, minuti, un calendario mensile e l’indicazione delle fasi lunari così precisa che ci vorranno 3.821 anni per discostarsi di un solo giorno dalla realtà astronomica».
Ma torniamo ad Atmos: cosa rappresenta oggi nel business di Jaeger-LeCoultre?
«Il suo valore si esprime nel movimento e quando è abbinata al mestiere d’arte, l’artigianato propone un’ulteriore espressione di emozioni. Il binomio tra tecnica e alto artigianato è custodito all’interno della pendola Atmos Hybris Mechanica Calibro 590, dotata di una nuova complicazione che permette una rappresentazione della terra, della luna, e dei loro cicli intorno al sole, come erano proposti negli oggetti antichi del XVIII secolo. Siamo partiti da una pagina bianca, lavorando prima sul calibro per illustrare in tempo reale e in tre dimensioni le posizioni e i movimenti della Terra, della Luna e del Sole. Dopo la realizzazione del calibro perpetuo 590, frutto di oltre quattro anni di ricerca e sviluppo, abbiamo ricercato il savoir-faire di tutti quei mestieri – dalla miniatura all’incisione al laser e all’intarsio in meteorite – che potessero interpretare nel modo più fedele possibile il nostro pianeta e gli astri».
Come manager donna (dal maggio 2018 ricopre il ruolo di Ceo di Jaeger-LeCoultre) e come ideale acquirente, quanto conta oggi il mercato femminile nell’alta orologeria e quanto è influente all’interno del vostro fatturato?
«Siamo decisamente molto equilibrati: il 50% delle nostre vendite riguardano i polsi femminili. Il modello Reverso è un must dagli anni Trenta ed è il modello più emblematico della manifattura, apprezzato e indossato sia dalle donne quanto dagli uomini. La sua dualità e la capacità della nostra Maison di abbinare un carattere sofisticato ed elegantemente femminile a una dimensione orologiera tecnica molto complessa, si trasmettono nel Reverso come in tutte le altre collezioni».