E quindi la separazione la si sarebbe dovuta annunciare con un comunicato congiunto epperò, il giorno in cui il rotocalco Chi stampa il numero settimanale, Ilary Blasi – conduttrice di programmi Mediaset non estranei al direttore di Chi, amica del cuore della madre di alcuni figli di Piersilvio Berlusconi – avrebbe scoperto che, ohibò, il quasi ex marito la tradiva, e quindi iraconda come ogni cornuta che viene a sapere le cose per ultima avrebbe fatto saltare il comunicato congiunto. Mentre la marmotta incartava il cioccolato.
Come sempre accade da che esistono le classi sociali ed esiste il pettegolezzo, non sono particolarmente rilevanti i fatti (una coppia di ricchi e famosi sta insieme un paio di decenni, si sposa in diretta televisiva, fa tre figli, e a un certo punto si separa) ma il modo in cui li osserviamo, le conclusioni che ne traiamo, cosa il parlare d’una conduttrice televisiva e d’un calciatore dice di noi.
Di noi che non ci capacitiamo che esista il potere. Che sì, Ilary Blasi abbia dato interviste promuovendo il suo ultimo programma non solo negando recisamente che lei e il marito fossero in crisi, ma anche dicendo che chi li aveva dati per separandi aveva fatto una figuraccia. L’ha fatto perché è una di noi, povere cornute ignare, e fino a l’altroieri proprio non sapeva che oggi sarebbero uscite su Chi le foto del marito col nuovo modello di femmina, optional inclusi?
Non vogliamo prendere in considerazione che Ilary Blasi, una che all’interno dei gruppi editoriali della famiglia Berlusconi un certo qual peso ce l’ha, abbia deciso che non voleva stare quattro ore in diretta mentre tutti la guardavano pensando «chissà se soffre», e quindi abbia sovrinteso alle tempistiche del tutto?
Non vogliamo osare ipotizzare che, se la separazione viene ufficializzata due settimane dopo la fine dell’Isola dei famosi da lei condotta, e quando Ilary ha davanti a sé mesi in cui può permettersi di non comparire in pubblico, non sia per caso? Non vogliamo applicare una qualche logica e azzardarci a credere che Ilary sapesse prima di noi che un giornale del gruppo per cui lavora ha delle foto di suo marito che esce da casa d’un’altra?
Io, che sono spericolata, addirittura arriverei a immaginare una polarità invertita: a dire che quelle foto le abbia indirizzate lei, alla quale quelle foto servono a ottenere consenso popolare. Ci piace, a noi pubblico medio, ancora simpatizzare con la povera cornuta che sì sarà bella, sì avrà degli addominali pazzeschi nonostante tre gravidanze, sì avrà ancora una carriera (diversamente dal suo ex marito), ma porella guardala, quello esce da casa d’un’altra, che umiliazione.
Dopodomani esce la nuova edizione d’un libro sulle corna che scrissi dieci anni fa, e in dieci anni è cambiato quasi tutto, e una cosa che nella prima edizione era in nuce e ora è sistematizzata è che le donne sono i nuovi cornificatori, i nuovi manipolatori, i nuovi spietati traditori. E gli uomini, porelli, sono le nuove zitelle.
Se è vero, come scrivono i saperlalunghisti, che Blasi ha avuto una storia con un giovanotto, è evidente che le foto di Totti che esce da casa di quella tizia che avrà passato il liceo a venire presa in giro per il nome (Noemi Bocchi, in un liceo romano: che tragedia), è ovvio che quelle foto sono una manovra diversiva di Ilary Blasi, l’illusionista che sa che è molto meglio far la parte della cornuta che della stronza, se vuoi continuare a essere la conduttrice di programmi per famiglie e la testimonial di prodotti per il pubblico generalista.
La vera parità è questa qui: essere strategiche quanto per millenni lo sono stati gli uomini, spietate quanto lo sono stati gli uomini, frignare se serve in favore d’obiettivo ma avere il controllo assoluto della situazione. Avere come modello comportamentale la marchesa di Merteuil, mica la signora Tourvel; la maltrattatrice, mica la maltrattata. (Questo è il punto in cui le femministe postmoderne dicono che questo è l’approccio sbagliato, che non si tratta d’appropriarsi dei meccanismi di potere maschili, ma di creare un mondo nuovo in cui tradimenti e giochi di potere non siano più necessari. Intanto, la marmotta continua a incartare il cioccolato).
E poi ci siamo noi disgraziati dei giornali, che stiamo lì e facciamo il conto delle proprietà immobiliari della famiglia Totti e di come verranno divise, increduli come lo siamo sempre davanti alla ricchezza (chi l’avrebbe mai detto, una conduttrice televisiva e un ex calciatore di serie A sono molto benestanti). E ci consoliamo dicendo eh ma però che burina, l’hai vista con che piglio da pesciarola aveva accusato i rotocalchi di mentire, e anche quando litigò in diretta con Fabrizio Corona, dai, non è una signora, una con tutte stelle nella vita.
Ma tu pensa. Ilary Blasi, nata al Portuense, una sorella che si chiama Melory, una carriera cominciata nei fotoromanzi e proseguita negli stacchetti di Passaparola, un marito col raffinato eloquio di Francesco Totti, Ilary Blasi non è la Vita Sackville-West di questo secolo, non è la Marella Caracciolo che ci possiamo permettere, e non è neppure l’erede naturale della Giulia Maria Crespi. Ma chi l’avrebbe mai detto, certo che il giornalismo di costume ci sorprende sempre.