Dice il ministro dell’Agricoltura uscente Stefano Patuanelli, capodelegazione del Movimento Cinque Stelle nel decaduto governo Draghi, che «il Pd si è spostato a destra» e che «i veri progressisti» sono i grillini. E poi, nel suo colloquio con Il Fatto Quotidiano, spiega che «l’alleanza Cinque Stelle-Pd spaventava molti poteri». E per le elezioni del 25 settembre annuncia un patto a sinistra coi «rossoverdi».
Il problema, come scrive Huffington Post, è che la fiera di veti, controveti e ammiccamenti da Potere al Popolo a Rifondazione Comunista sta ingarbugliando sia i piani di centrosinistra sia quelli del terzo polo pentastellato.
Il segretario del Partito democratico Enrico Letta ha escluso ogni veto su Matteo Renzi, ma ha chiuso all’alleanza con i grillini dopo lo strappo con il governo Draghi. E dopo l’appello di Pierluigi Bersani a Letta a non escludere a priori un’alleanza con i Cinque Stelle, ora anche il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoinanni chiede di non sbarrare la porta a Conte e compagni se si vuole davvero battere la destra.
«Il mio è un invito alla responsabilità indirizzato a tutte le forze politiche che si sentono alternative alla destra: bisogna assolutamente impedire che Meloni e Salvini facciano cappotto nei collegi uninominali e conquistino la maggioranza assoluta dei seggi. Se ciò accadesse, non è una previsione ma una certezza, cambierebbero la Costituzione a colpi di bazooka, stravolgendo l’impianto democratico del Paese», dice Fratoianni a Repubblica.
Sinistra Italiana ha creato la sua lista insieme a Europa Verde. E sulla alleanza con il Pd, Azione e Di Maio dice: «C’è una discussione in corso, bisognerà vedere come evolve, certo non dipende solo da noi. Abbiamo davanti due schemi: se il tema sono le alleanze elettorali a difesa della Costituzione, allora la coalizione dev’essere la più larga possibile e non ha senso escludere il M5S. Io sto lavorando e continuerò fino all’ultimo perché rientrino».
Invece, «se il tema sono le alleanze politiche occorrerà confrontarsi sui programmi, ma la vedo durissima: è difficile immaginare che il nostro sia compatibile con quello di partiti che accolgono esponenti di Forza Italia».
«Per ora abbiamo fatto una Cosa rossa e verde», dice Fratoianni, secondo cui bisogna andare però oltre l’agenda Draghi. «Ambiente, lavoro, salari, scuola e sanità pubbliche mi paiono temi giusti, si tratta di declinarli. Facendo prevalere, sul piano programmatico, la messa in sicurezza della Costituzione. Per questo serve responsabilità da parte di tutti». Come farete a governare poi? «Intanto fermiamo la destra. E in ogni caso non mi troverete mai in un governo di larghe intese», risponde.
Intanto si registra qualche altro transfugo dai Cinque Stelle. Max Bugani, assessore ai Rapporti con il Consiglio comunale a Bologna, annuncia il suo addio ai Cinque Stelle per passara ad Articolo 1 di Bersani.