PolaroidQuello che ci portiamo a casa dalla nostra Summer School

Abbiamo trascorso tre giornate davvero intense con ventiquattro ragazzi magnifici che ci hanno ricordato il senso più vero di questo mestiere che si nutre ancora, per fortuna, di rapporti umani, del racconto delle cose mentre prendono forma, della potenza del qui e ora

A cazzimma Quella che ci vuole per fare un podcast che abbia personalità, come ci ha raccontato Samanta Cornaviera. «Poi ci vogliono anche un microfono e qualcosa di bello da raccontare ma la cazzimma, comunque, ce la devi mettere»

Budget «Per fare un podcast – ma anche un giornale, una newsletter, un qualsiasi prodotto editoriale – ci vuole un budget» Chiara docet

Nonna La più nominata durante la nostra Summer School, dopo “budget”, è stata la nonna. È quella che deve leggere l’articolo e capirlo. Che viene tirata in ballo ogni volta che si parla di passato, quasi sempre a sproposito

Target Conoscere il proprio pubblico è fondamentale, quasi quanto la nonna e il budget: il nostro mantra per trasformare la comunicazione in uno strumento efficace

Noia Claudia ha ripetuto così tante volte che non bisogna annoiare il lettore che ha rischiato di annoiare la classe a furia di ripetere che non bisogna annoiare il lettore. Così in loop per tre giorni

Plastica Metti il binomio tradizione e innovazione dentro una splendida cornice, aggiungi un perfetto equilibrio di sapori e avrai chiaro cos’è la lingua di plastica

Leggerezza Tommaso Arrigoni, chef di Innocenti Evasioni, il primo dei nostri ospiti a sorpresa, ci ha fatto riflettere sul giusto peso da dare alle parole, ricordandoci una lezione fondamentale: non annoiare mai. Perché di sguardi laterali, leggeri, ironici ne abbiamo tutti un gran bisogno. Forse lo avevamo già detto?

Chiacchiere Sono state l’apostrofo rosa tra il pane fatto a regola d’arte e il salame con il finocchietto, tra un dolcetto di Hong Kong e un maritozzo con la panna, tra un salatino e un gelato con lo stecco. Per la cronaca, ne abbiamo messi parecchi di questi apostrofi! E ancora grazie ai nostri sponsor che ci hanno sostenuto moralmente e spiritualmente durante le nostre pause in giardino

Soylent Abbiamo anche lavorato, tanto. Perché, come insegna il direttore, scrivere di cucina non è affatto banale: ha a che fare con la storia, la cronaca, la filosofia tanto per cominciare. Esattamente come il cibo non è solo nutrimento e calcolo delle calorie: è piacere, condivisione, fantasia «e chi preferisce il Soylent non ha capito il senso vero della vita». Sappiatelo, oppure lei ve lo ripeterà all’infinito insieme al mantra #piucibomenofood

G ovvero grammi. Chi ha frequentato il corso lo scriverà per sempre così

Grano Con il suo sorriso aperto come un campo di grano, è arrivato anche Davide Longoni a parlarci delle pagnotte che mangiava da bambino e delle marmellate che adesso produce insieme ad altri due amici illuminati. Perché gli open innovators non si fermano mai

Condividere Alessio ci ha insegnato che “share is care”: «Se leggete qualcosa di bello, siate generosi e condividetelo. Spesso è l’unico modo per dire grazie a chi ha lavorato alla costruzione di quel contenuto»

Lunghezza I post sui social devono essere brevi. Quante volte l’abbiamo sentito? In questi giorni abbiamo capito che non è così, attraverso tanti esempi pratici. Contano le belle idee, i copy coinvolgenti, le immagini giuste

Futuro «Non siamo qui per trasformare il presente – ci ha detto Marco Ambrosino, chef del ristorante 28 posti nel suo blitz a sorpresa. Quello che dobbiamo fare è immaginare il futuro». Una letio magistralis che teniamo stretta, promettendo di farla germogliare in qualche modo

Pazzeidee A proposito di Germogli: cosa ci fa un mugnaio con un giornale di carta e di un podcast? Un’altra pazza idea del direttore trasformata in realtà

Pneumatici Parlando di farine e di pneumatici abbiamo capito la differenza tra pubblicità e brand journalism. Vi dice qualcosa la guida Michelin?

Ricordi Facciamo più stories che chiamate, ci ha raccontato il fotografo Giandomenico Frassi. Ed è vero. Quello che non avevamo pensato è che anche le foto così così potessero avere una loro utilità: «Accumulate immagini e dimenticatele. Le foto bruttine di oggi saranno i ricordi di domani»

Connessioni Ne abbiamo create tante in questi giorni e ci ha fatto sorridere il cuore sapere che i nostri corsisti hanno già trovato il modo di restare in contatto tra di loro e con noi, cogliendo in pieno il senso di queste giornate di formazione

Meraviglia È stato meraviglioso vedere sotto i nostri occhi l’evoluzione di questa classe, le aspettative del primo giorno trasformate in ventiquattro bellissimi progetti, le alzate di mano timide e gli scambi di mail prima di andar via. Un’esperienza umana intensa e bellissima. Ci prendiamo un po’ di tempo per metabolizzare tutti gli stimoli che abbiamo raccolto in questi giorni e trasformarli in nuova energia. Aspettatevi presto una nuova puntata.

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