Un decreto per la mobilitazione parziale alla leva delle riserve militari con esperienza, in vigore già da oggi, «in difesa del Paese». E l’aumento della produzione dell’industria bellica per ulteriori armamenti. Il presidente russo Vladimir Putin lo ha annunciato nel suo discorso alla nazione, atteso per ieri e rinviato a oggi.
Si tratta di una mobilitazione parziale: Putin ha annunciato che «la leva militare riguarderà i cittadini che fanno già parte delle riserve e quelli che hanno svolto servizio militare nelle forze militari e hanno esperienza».
Con toni molto duri, il leader del Cremlino ha detto che «l’operazione militare speciale in Ucraina è stata inevitabile», avvalorando la proposta di referendum per l’annessione alla Russia delle quattro aree occupate dall’esercito russo in Donbas e nell’Ucraina meridionale. I referendum erano stati annunciati già ieri dai leader filorussi delle zone di Luhansk, Kherson, Donetsk e Zaporizhzhia: nell’ottica di Mosca, i referendum renderebbero queste aree territorio russo.
Il Donbas è la regione su cui si è concentrato di più l’autocrate russo, ha detto che «è ormai parzialmente liberato», ma vuole andare oltre. «I territori dell’Ucraina che hanno annunciato il referendum per l’adesione alla Russia hanno il sostegno di Mosca», ha detto. L’obiettivo del Cremlino rimane «la liberazione di tutto il Donbas».
«Nella sua aggressiva politica anti-russa, l’Occidente ha superato ogni limite», ha detto, annunciando che userà «tutti i mezzi a nostra disposizione» e che coloro che stanno cercando di usare il «ricatto nucleare» contro la Russia scopriranno che le carte in tavola possono essere rivoltate contro di loro. «Sappiano che le abbiamo anche noi, tante armi. Pronti a usare ogni risorsa per difendere il nostro popolo», ha detto. «Non sto bluffando», ha aggiunto.