La regina Elisabetta II è morta. L’annuncio è stato dato dalla BBC e dall’account Twitter della Famiglia reale. La sovrana si sarebbe spenta nel pomeriggio di oggi 8 settembre. Ora il principe Carlo è il nuovo re (Carlo III) e la Duchessa di Cornovaglia è la regina consorte.
The Queen died peacefully at Balmoral this afternoon.
The King and The Queen Consort will remain at Balmoral this evening and will return to London tomorrow. pic.twitter.com/VfxpXro22W
— The Royal Family (@RoyalFamily) September 8, 2022
Elizabeth Alexandra Mary Windsor (questo il nome completo) era nata il 21 aprile 1926, a Londra. Divenne regina nel 1952, in una cerimonia che, per la prima volta (e contro il parere di Winston Churchill, allora primo ministro inglese) fu trasmessa in televisione. Peraltro divenne regina in una circostanza del tutto eccezionale: il padre morì prematuramente, a 56 anni, mentre lei, Elizabeth, era in visita di Stato in Kenya e quel giorno, al momento del decesso del re, era su un albero di fico, in un albergo incastonato tra i rami, mentre guardava i babbuini e ammirava l’alba.
Dalla stampa agli altri capi di Stato e di governo, fino a chi le stava intorno, tutti pensavano che Elizabeth si sarebbe limitata ad accompagnare la monarchia per qualche anno con un ruolo marginale. Invece è stata la monarca più longeva della storia britannica dal 1066 a oggi, nonché una delle più influenti a livello politico e culturale.
Da giovane era timida e non era destinata a salire al trono. Quando aveva solo dieci anni suo zio Edoardo VIII abdicò per sposare l’americana Wallis Simpson: era il 1936. Suo padre, Giorgio VI, divenne re e lei divenne la prima in linea di successione diretta per ereditarne il trono.
Nel suo lungo regno, iniziato nel 1952, dovette affrontare crisi e problemi, dalle ribellioni nel Commonwealth alla crisi del canale di Suez, ma fu anche la regina che trasformò la monarchia inglese, rendendola più accessibile (anche se in modo controllato) e consegnandone un’immagine più moderna, anche se messa alla prova da momenti di difficoltà e tragedia.
Un regno che ha conosciuto le vicende politiche e umane di 15 primi ministri britannici. L’ultima, Liz Truss, nominata appena martedì scorso dalla sua tenuta di Balmoral, in Scozia, invece che da Buckingham Palace.
È stata una figura iconica, che ha rappresentato con orgoglio e onore il prestigio della monarchia britannica, riuscendo anche a modernizzarla. Era estremamente popolare tra i cittadini britannici, la stragrande maggioranza dei quali, forse l’85%, non ha conosciuto un altro monarca. Il 2022 è stato per lei l’anno del Giubileo di Platino, con il festeggiamento per i 70 anni di regno. È stata regina non solo del Regno Unito, ma anche di Canada, Australia, Nuova Zelanda e altri 12 Stati del Commonwealth.