Mercoledì mattina la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, terrà un discorso sullo Stato dell’Unione europea a Strasburgo, durante la sessione plenaria dell’Europarlamento. Parlerà dell’impatto del lavoro della Commissione nell’ultimo anno e le propose per il futuro, soprattutto parlerà della solidarietà europea all’Ucraina, le sanzioni alla Russia, le misure per garantire l’approvvigionamento energetico dell’UE e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi e gli attuali picchi dei prezzi dell’energia.
Il discorso della Presidente von der Leyen guarderà anche al Green Deal europeo e alla transizione verde, la digitalizzazione, la risposta europea alla pandemia Covid-19 e la pianificazione di pandemie future, e al piano di ripresa Next Generation EU.
Il dibattito sullo stato dell’Unione europea è un momento cruciale per evidenziare la responsabilità della Commissione europea nei confronti dei rappresentanti democraticamente eletti dell’Unione e promuovere un’Unione più trasparente e democratica.
Nella sessione plenaria che inizia lunedì 12 settembre e finisce giovedì 15 ci saranno diversi temi cruciali, di attualità e per il futuro, su cui discuteranno e voteranno gli eurodeputati.
Aumento dei prezzi dell’energia
Martedì pomeriggio, i deputati discuteranno con il Consiglio e la Commissione la risposta europea al considerevole aumento dei prezzi dell’energia, valutando le misure recenti e le proposte UE per proteggere le famiglie e le imprese europee dall’aumento dei prezzi durante il prossimo inverno.
Una risoluzione sul tema sarà votata nella prima sessione plenaria di ottobre.
“Questa è l’Europa”, parla la Prima ministra finlandese Sanna Marin
Martedì mattina la prima ministra finlandese Sanna Marin interverrà in Aula per parlare della situazione attuale e la direzione futura dell’Europa. Si tratta del sesto di una serie di dibattiti in Plenaria intitolati “Questa è l’Europa”. I dibattiti precedenti si sono tenuti con la prima ministra estone Kaja Kallas nella sessione plenaria di marzo, con il primo ministro italiano Mario Draghi nella sessione di maggio, con il Taoiseach irlandese Micheál Martin e con il primo ministro croato Andrej Plenković rispettivamente nella prima e nella seconda sessione di giugno, e con il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis nella sessione di luglio.
Sanna Marin e la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola terranno un incontro bilaterale prima dell’intervento in Plenaria. Alle 12:00 è prevista una conferenza stampa congiunta.
Bilancio UE 2023
Martedì si terrà un dibattito sulla posizione del Consiglio relativa al bilancio UE 2023: il Parlamento dovrebbe criticare l’approccio degli Stati membri sull’uso finanziamenti europei. Nel suo recente documento di lavoro sulla posizione del Consiglio dell’UE sul bilancio dell’Unione europea per il 2023, il relatore Nicolae Ştefănuță (Renew) ha affermato che «i tagli proposti dal Consiglio sono tutt’altro che prudenti o realistici, poiché renderebbero difficile la realizzazione delle priorità politiche dell’Unione quali il Green Deal europeo, la promozione della transizione digitale e la costruzione di un’Unione europea della salute. Si pongono inoltre in contraddizione con molte delle priorità della Presidenza ceca».
Sostegno all’Ucraina
Martedì il Parlamento discuterà gli ultimi sviluppi in Ucraina con il Capo della politica estera dell’Unione europea Joseph Borrell e voterà la proposta di assistenza macrofinanziaria dell’Unione. Nella votazione che si terrà sempre martedì, il Parlamento deciderà se applicare la “procedura d’urgenza” per l’approvazione di un prestito macrofinanziario da 5 miliardi di euro per aiutare l’Ucraina a coprire l’enorme fabbisogno di finanziamenti esterni causato dall’invasione della Russia. Quest’ultimo prestito è la seconda tranche di un pacchetto di sostegno, per un importo totale di 9 miliardi di euro. Una prima tranche, pari a 1 miliardo di euro, è stata già erogata. Se la procedura d’urgenza sarà approvata, i deputati voteranno la proposta nel corso della sessione plenaria.
“Pronti per il 55%”
Mercoledì i deputati voteranno la propria posizione sulle proposte per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e ridurre il consumo energetico entro il 2030. La revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, cosi come emendata dalla commissione parlamentare per l’industria, la ricerca e l’energia (ITRE), aumenterebbe la quota di energie rinnovabili nel consumo energetico complessivo dell’UE dal 40 al 45% entro il 2030. Secondo la proposta, la diffusione delle rinnovabili nel settore dei trasporti dovrebbe portare a una riduzione delle emissioni di gas serra del 16%, grazie all’utilizzo di quote più elevate di biocarburanti avanzati e di una quota più ambiziosa di carburanti rinnovabili di origine non biologica come l’idrogeno.
I deputati approveranno anche la loro posizione negoziale sulla revisione della direttiva sull’efficienza energetica, che fissa gli obiettivi di risparmio energetico nel consumo di energia primaria e finale nell’Unione europea. Secondo la proposta dei deputati, i Paesi UE dovrebbero garantire collettivamente, entro il 2030, una riduzione del consumo di energia finale di almeno il 40% e di almeno il 42,5% del consumo di energia primaria rispetto ai dati del 2007.
Salario minimo europeo
Con la votazione di mercoledì il Parlamento dovrebbe dare il via libera alle nuove norme europee sul salario minimo per contrastare la povertà dei lavoratori, aumentare il tenore di vita e promuovere la contrattazione collettiva.
In un clima economico caratterizzato dall’aumento dei prezzi, la direttiva UE sui salari minimi adeguati, pur tenendo conto delle pratiche adottate dai Paesi UE nella definizione di salari e contrattazione collettiva, rappresenta un elemento fondamentale della politica sociale europea.
Secondo le nuove regole, la definizione di un salario minimo rimane di competenza nazionale, ma gli Stati membri dovranno garantire che i livelli stabiliti consentano ai lavoratori di condurre una vita dignitosa, tenendo conto del costo della vita e livelli retributivi più ampi. Per la valutazione dell’adeguatezza dei salari minimi esistenti, gli Stati membri possono stabilire un paniere di beni e servizi a prezzi reali, oppure fissarlo al 60% del salario lordo mediano e al 50% del salario lordo medio. Nei Paesi dove meno dell’80% dei lavoratori è coperto da contrattazione collettiva, gli Stati membri saranno obbligati a stabilire un piano d’azione per aumentare tale valore.
La democrazia in Ungheria
Nel testo che sarà discusso mercoledì e votato giovedì, i deputati valuteranno lo stato della democrazia e dei diritti fondamentali in Ungheria: si sono ulteriormente deteriorati in seguito all’attivazione nel 2018 della procedura ai sensi dell’articolo 7 del Trattato sull’Unione europea da parte del Parlamento, e ciò a causa dei «tentativi deliberati e sistematici del governo ungherese» esacerbati dall’inazione europea.
Secondo i deputati, le principali aree di preoccupazione sono il funzionamento del sistema costituzionale ed elettorale, l’indipendenza giudiziaria, la libertà accademica e religiosa e i diritti dei gruppi vulnerabili. Inoltre, i deputati dovrebbero affermare che ogni ulteriore ritardo nel processo dell’articolo 7 equivarrebbe a una violazione dello Stato di diritto da parte del Consiglio e chiederanno che i fondi del Recovery per l’Ungheria siano congelati fino a quando il paese non si conformerà alle raccomandazioni e alle sentenze dei tribunali.
Risposta all’emergenza climatica
Alla luce delle siccità e degli incendi boschivi di quest’estate, i deputati presenteranno delle proposte per aumentare l’impegno dell’Unione nel combattere il cambiamento climatico.
In un dibattito che si terrà martedì mattina, seguito da un voto su una risoluzione giovedì, i deputati dovrebbero interrogare la Commissione e il Consiglio sul sostegno immediato dell’UE alle autorità nazionali e regionali, anche attraverso l’attivazione del Meccanismo di protezione civile dell’UE, a seguito delle gravi siccità e degli incendi boschivi che hanno colpito diversi Paesi europei quest’estate.
Questi disastri hanno causato la perdita di vite umane e hanno avuto un impatto devastante sulle case e sui mezzi di sussistenza delle persone, oltre che su settori come l’agricoltura. È probabile che i deputati ribadiscano la loro preoccupazione per il fatto che gli eventi meteorologici estremi e le catastrofi naturali si moltiplicheranno e si intensificheranno a causa dei cambiamenti climatici. Si prevede che chiederanno alla Commissione di sviluppare strategie di gestione delle catastrofi a lungo termine e di semplificare le procedure di finanziamento esistenti. La votazione si terrà giovedì.
Deforestazione
Per combattere il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, il Parlamento europeo chiede alle aziende di garantire che i prodotti venduti nell’UE non provengano da terreni deforestati o degradati. I deputati discuteranno lunedì e voteranno martedì un nuovo regolamento sui prodotti esenti da deforestazione, per ridurre il contributo dell’Unione al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità a livello globale.
La nuova legge renderebbe obbligatorio per le aziende verificare (la cosiddetta “due diligence“) che i prodotti venduti nell’UE non siano stati realizzati su terreni deforestati o degradati. I deputati dovrebbero chiedere di ampliare il numero dei prodotti coperti dal regolamento e di introdurre l’obbligo per le aziende di verificare che la produzione rispetti le disposizioni di diritto internazionale sui diritti umani e i diritti delle popolazioni indigene. I deputati discuteranno e voteranno anche una nuova strategia forestale dell’UE per il 2030.
Nel progetto di risoluzione si richiedono azioni atte a garantire foreste resilienti nell’UE e viene sottolineato il ruolo multifunzionale che le foreste svolgono nel mitigare il cambiamento climatico e creare, al contempo, posti di lavoro. Vista la diversità delle foreste e delle condizioni climatiche dell’UE, i deputati affermano che la gestione forestale dovrebbe essere sviluppata a livello regionale, nazionale e locale.