Quesiti enoiciLavorare per sottrazione tra omologazione, moda, autenticità, rigore e competenza

Al Festival di Gastronomika, in programma il prossimo 5 ottobre al teatro Franco Parenti di Milano, parleremo anche di vino e del complicato equilibrio tra artigianalità, sostenibilità e bevibilità

Foto Unsplash

Il vino non è mai naturale, nella misura in cui richiede giocoforza l’intervento umano. È possibile allora trovare consapevolezza e idee chiare, al di là delle definizioni preconcette e delle mode? In assenza di normative precise (in Italia) i vini “naturali” cercano un’identità tra artigianalità, sostenibilità e bevibilità.

È probabilmente il comparto più dinamico nel mondo vino, anche perché l’indefinitezza del concetto di “naturali” apre ampi spiragli all’interpretazione. Eppure il mercato premia chi osa, con meccanismi inflattivi nel breve termine sulle etichette, ma quante bottiglie potranno sopravvivere alla spinta effimera di una moda enoica? E ancora, naturale è buono senza obiezioni?

Ne abbiamo parlato spesso ultimamente e torneremo a farlo durante il Festival di Gastronomika, il prossimo 5 ottobre al Teatro Franco Parenti di Milano, dove cercheremo di dare un volto ai “naturali” di oggi e di domani, immaginando un fenomeno consapevole capace di andare oltre il presente.

La discussione sarà moderata da Federica Randazzo, classe 1986, metà altoatesina e metà siciliana, dopo una laurea in giurisprudenza e un diploma da sommelier inizia a occuparsi di vino. Oggi è vice curatrice della guida Slow Wine, scrive di vino, conduce degustazioni e corsi, si occupa di comunicazione e selezione e cura progetti ed eventi nel settore enoico. Ha una passione per i vini anticonformisti, quelli che sorprendono il palato e si sottraggono alla logica del ready to drink, della semplificazione del gusto, e che spingono il consumatore a non bere senza (anche) sentire e pensare.

Al tavolo come reporter, Paola Buzzini che di sé dice: «Arte e Cibo per me si combinano nell’incontro con Soup Opera, cerco di raccontarlo a mio modo tramite parole e immagini. Un linguaggio comunicativo creativo che esplora tutti i sensi. Mangio e scrivo, connetto persone e organizzo eventi (soup-opera.com)».

Il coordinamento dei tavoli del vino è di Giambattista Marchetto, giornalista con esperienza in ambito economico, enogastronomico, turistico, artistico-culturale, collabora con Il Sole-24Ore, gruppo Pambianco, Food&Wine Italia, So Wine So Food, DolceSalato, Food Service, Il Gazzettino, Montenapo Daily, Ciao magazine e Paneacquaculture, oltre a dirigere Vinonews24. Vive a Praga, ma è spesso per lavoro in Italia. Coach e trainer, cura progetti formativi per aziende, enti di formazione, oltre a lecture e workshop per università in Italia e in Repubblica Ceca.

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