Putin apre a un incontroJoe Biden frena: nessun dialogo con Mosca sul mantenimento di parte dell’Ucraina

Il presidente americano ha messo in evidenza che le trattative per una soluzione della guerra devono coinvolgere Kiev. «Nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina», ha detto alla Cnn. Il presidente russo «ha sbagliato i calcoli ma è un attore razionale». Atteso incontro tra lo zar ed Erdogan in Kazakistan. Draghi: «Il nostro obiettivo deve essere la pace, ma una pace che sia giusta e voluta dall’Ucraina»

«Dipende da cosa vuole discutere». Così, in un’intervista alla Cnn, Joe Biden ha commentato la notizia secondo cui il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov non avrebbe escluso un incontro tra Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti al G20 in Indonesia di metà novembre. Biden ha spiegato che non ha intenzione di negoziare con Mosca sull’Ucraina al G20, ma prenderebbe in considerazione un incontro se Putin volesse parlare, ad esempio, del rilascio di Brittney Griner, l’americana in carcere in Russia.

«Non ho intenzione di negoziare, e nessuno è pronto a farlo, con la Russia sull’Ucraina, sul mantenimento di parte dell’Ucraina. Quindi dipenderebbe in modo specifico da cosa vuole discutere», ha spiegato Biden, mettendo in evidenza che le trattative per una soluzione della guerra devono coinvolgere Kiev. «Nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina», ha sottolineato il presidente americano criticando Putin per aver commesso atti brutali e crimini di guerra. Il presidente russo «ha sbagliato i calcoli ma è un attore razionale», ha detto Biden.

Biden ha precisato di non credere che Putin userà le armi nucleari. «Non penso che lo farà. Penso però che è irresponsabile per lui parlarne». Ma, ha aggiunto, «il risultato sarebbe orribile. Non può continuare a parlare con impunità dell’uso di armi nucleari tattiche come se fosse una cosa razionale da fare».

Tra oggi e domani, intanto, Putin incontrerà il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ad Astana, in Kazakistan. Si apre la possibilità che la Turchia ospiti le trattative di pace con l’Ucraina, mentre la Cina ha invitato Mosca e Kyjiv a dialogare, dopo la pioggia di fuoco russa che si è abbattuta sulla capitale ucraina e sul resto del Paese.

Escalation che ha portato alla convocazione d’urgenza del G7. Nella nota finale, il vertice dei sette Paesi ha confermato la compattezza del fronte occidentale al fianco del Paese invaso, «finché sarà necessario», con aiuti economici e militari e ponendo le condizioni per una «pace giusta». E il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avvertito che non può esserci dialogo con Putin, perché è «nella fase finale del suo regno». Eventuali colloqui di pace potranno tenersi, ha detto, «o con un altro capo della Russia, che rispetti la Carta delle Nazioni Unite, i principi fondamentali dell’umanità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, o in una configurazione diversa». Zelensky ha chiesto sanzioni più severe e nuovi aiuti militari per «contribuire a creare uno scudo aereo» a protezione del suo Paese.

«Il nostro obiettivo deve essere la pace, ma una pace che sia giusta e voluta dall’Ucraina», è stata la sintesi di Mario Draghi al G7, che ha avuto anche un colloquio telefonico con Zelensky.

Alla condanna del G7 si è aggiunta la promessa di nuove armi a Kiev da parte della Nato. Oggi a Bruxelles si terrà il vertice dei ministri della Difesa dell’Alleanza Atlantica, che la prossima settimana terrà un’esercitazione nucleare. Mentre la Germania ha consegnato a Kiev il primo dei quattro sistemi di difesa aerea promessi.

A San Pietroburgo. Vladimir Putin ha ricevuto il capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Grossi, alla luce della situazione d’emergenza intorno alla centrale di Zaporizhzhia, continuamente sfiorata dai raid.

È giallo invece sul ruolo di Elon Musk nella trattativa. Secondo quanto rivelato dal politologo americano Ian Bremmer, Musk avrebbe parlato direttamente con il presidente russo prima di twittare, la settimana scorsa, la sua proposta di pace per l’Ucraina, con una Crimea russa, il riconoscimento delle annessioni di Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia e la neutralità dell’Ucraina. Il patron di Tesla ha però smentito, affermando di aver parlato con Putin «una sola volta, 18 mesi fa». La Casa Bianca ha subito ricordato che in ogni caso Musk «non rappresenta il governo degli Stati Uniti». Nonostante la smentita, ricorda Anna Zafesova sulla Stampa, l’offerta che Putin avrebbe fatto a Musk corrisponde più o meno al contenuto dei messaggi inviati da Mosca in altre direzioni: il Cremlino sta cercando un negoziato, ma pone come condizioni imprescindibili di uscirne con nuove annessioni territoriali.

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