Vino più cioccolato. Un abbinamento complicato da trovare in forma scomposta, ancor di più tentando di fondere insieme i due prodotti. Prima donna Maître Chocolatier, prima anche a percorrere questa strada pionieristica, Cecilia Tessieri Rabassi è stata l’ideatrice di questo matrimonio inedito “Made in Tuscany” che prende il nome di DiVino. Uno sposalizio culinario consumato insieme a Simone Maggioni e ai suoi vini, quelli della azienda vincola Podere La Pace.
Anche il “fidanzamento per concordanze” tutto toscano tra il fondente dell’artista pisana del cacao e il Cabernet Franc prodotto a pochi chilometri dalla costa grossetana ha qualcosa di magico ed è frutto della voglia di innovazione di Cecilia Tessieri, che da 34 anni si occupa di cioccolato con un’esperienza frutto di viaggi in tutto il mondo, tra apprendimento, ricerca di materie prime, sviluppo delle proprie creazioni e divulgazione. «Ho lavorato tanto per far conoscere che cosa sono il cacao e il cioccolato – racconta la Maître Chocolatier – Negli ultimi anni ho deciso di rinnovarmi e di iniziare un nuovo percorso per far capire che, come per il vino, anche per il cioccolato è necessario reperire materie prime di qualità e insegnare come mangiarlo».
Il mercato si è adeguato, offrendo molta più diversificazione e qualità. Ma la “rivoluzione” non si ferma qui. «L’azienda che porta il mio nome e che ho creato un anno e mezzo fa vuole dare un ulteriore segnale di rinnovamento – prosegue Cecilia – Se trent‘anni fa ho iniziato a far capire come si fa il cioccolato, andando in piantagione, selezionando i semi di cacao, portandoli in Europa e lavorandoli, oggi che c’è tanta offerta, ma non sempre di qualità, mi sento di dover dare un ulteriore cambiamento realizzando prodotti innovativi, in termini di processo e di gusto».
Da qui, appunto, la ricerca di nuovi abbinamenti, tra cui quelli con il vino. Cecilia Tessieri ha combinato il proprio cioccolato con diversi vini toscani e poi, alla cieca, ha lasciato che fosse il suo attento e preparato palato (definito «la bilancia dell’azienda») a scegliere quale potesse essere il mix meglio riuscito. Il prescelto, appunto, è stato il Cabernet Franc di Podere La Pace, azienda agricola interamente bio nata quindici anni fa quando Simone Maggioni sentì il «richiamo della foresta», memore di quanto vissuto in giovane età in campagna con il nonno Gino. Sette ettari e mezzo tra Bolgheri e Morellino, la ricerca del «buono e bello» e la voglia dare libero sfogo, tra gli altri, a un vitigno come il Cabernet Franc che trova «un terroir che permette di dar vita a un prodotto di rilevo».
L’unione avviene durante il processo di produzione, quando il cioccolato non è ancora nella sua forma liquida. Un passaggio, questo, che viene fatto in più momenti e a diverse temperature. Quattro ingredienti semplici e di qualità: il vino è unito a un fondente 85% (cacao, burro di cacao e zucchero di canna) prodotto con un blend che arriva da Trinidad, Madagascar e Venezuela.
Il risultato è un cioccolato non amaro, lungo in bocca, non sabbioso ma “crunchy”. «Un cioccolato – come lo racconta la sua creatrice – inizialmente un po’ chiuso che poi si apre piano, con sentori di frutti rossi, di tostatura, una salivazione importante e una freschezza che ti spinge a volerlo riassaggiare». Tra le eredità che il vino lascia c’è la quercitina, antiossidante non presente nel cioccolato e che viene utilizzato per i disturbi metabolici e infiammatori.
Indubbiamente un prodotto poco banale, adatto agli amatori del cioccolato nella sua manifestazione più alta. 150 grammi di edonismo puro, suddiviso in due tavolette, a 45 euro. Un modo per potersi dedicare un momento di piacere singolo ma anche attimi di condivisione.