Cittadella della democraziaIl miglior regalo per i settant’anni dell’Europarlamento è completare l’integrazione federale

Erede dell’assemblea della Ceca, dalla prima elezione diretta del 1979 il Parlamento si è assunto la missione della pace, della sicurezza e dell’integrazione internazionale

Bandiere europee fuori dall'Europarlamento
LaPresse/Jean-Francois Badias

Dal 22 novembre 1952, il Parlamento europeo è la cittadella della democrazia europea, uno spazio pubblico per la difesa dei diritti fondamentali e per la costruzione di un’Europa unita e solidale.

Luogo di incontro delle grandi culture politiche europee, il Parlamento europeo ha acquisito negli ultimi settant’anni una crescente influenza e legittimità nel continente e nel mondo.

Già nel 1952, l’Assemblea ad hoc nata dal Parlamento europeo della Ceca fu esplicitamente incaricata dai governi dei Sei di scrivere la Legge fondamentale della Comunità politica europea. Essa avrebbe dovuto creare il quadro democratico necessario per l’istituzione della Comunità europea di difesa.

Dalla sua elezione a suffragio universale diretto nel 1979, il Parlamento europeo si è assunto il compito di aprire la strada a un’integrazione sempre più stretta tra i popoli europei, adottando il progetto di Trattato che istituisce l’Unione europea (progetto Spinelli).

Alla vigilia di un processo destinato a unificare tutti i Paesi democratici del continente, il Parlamento europeo eletto per la decima volta nel 2024 deve assumersi la missione di completare la finalità federale dell’integrazione comunitaria con la stesura di un progetto di Costituzione da sottoporre ai popoli sovrani nel quadro di un referendum paneuropeo.

L’architettura di un’Europa unita che metta fine alla divisione del continente sarà così completata da un percorso realmente democratico per promuovere la pace, la sicurezza e la cooperazione internazionale.

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