Esperto certificatoLe nuove prospettive del mondo del lavoro: la professione dell’Utility manager

È sempre più in ascesa questa figura professionale esperta del mercato energetico in grado di tutelare gli interessi di famiglie e imprese. Giovedì 10 novembre presso il Castello Tolcinasco Golf Resort & Spa a Milano si delineeranno le nuove competenze che il mercato si aspetta nei prossimi anni

Da tre anni l’Italia e il resto del mondo vivono una condizione eccezionale di instabilità geopolitica, climatica e sociale che non accenna a diminuire. Dalle ondate di Covid, per fortuna sempre meno rischiose, all’invasione russa in Ucraina, fino alla crisi energetica, tutte queste condizioni hanno a loro volta portato a una inflazione galoppante che rischia di erodere sempre di più il potere di acquisto delle famiglie, incidendo non poco sul costo delle utenze, come bollette di luce e gas. E non solo.

L’incertezza geopolitica, l’insicurezza economica, il cambiamento climatico e l’evoluzione tecnologica hanno determinato l’ascesa di una nuova figura lavorativa sempre più necessaria in un mondo così interconnesso e instabile: l’Utility manager. Un esperto del mercato energetico in grado di tutelare gli interessi di famiglie e imprese, gestendo per loro le bollette mensili di luce, gas ma anche telefonia e connettività. Tradotto: un mediatore professionista certificato, sensibile alle esigenze di cittadini e imprenditori, capace di orientarsi nella giungla di truffe, offerte vantaggiose e prezzi sballati dalla congiuntura economica e geopolitica internazionale. 

Questa professione è sempre più richiesta ed è in costante aggiornamento. Rappresenta un’occasione lavorativa sempre più appetibile per chi sta cercando di entrare nel mondo del lavoro o di aggiornare le proprie skills. 

Non ci si può improvvisare Utility manager: dal 16 aprile del 2020 esiste una legge (la Uni 11782) che fissa le competenze necessarie per svolgere questa professione che per sua natura deve essere  aggiornata sui temi di sostenibilità ecologica (come gli obiettivi della Agenda 2030 e la transizione energetica) che economica (per prevedere e reagire agli aumenti determinati dalle dinamiche geopolitiche). Ma soprattutto questa norma indica il processo da seguire per ottenere la certificazione, consigliata per chiunque operi come intermediario, come agente o come consulente nel settore dell’energia e della telefonia. 

Le opportunità di formazione e certificazione sono svariate. Sono numerose le grandi aziende che hanno intrapreso percorsi di formazione interni, ma esistono anche scuole specializzate per la formazione degli Utility Manager che garantiscono un corso base composto da moduli online, della durata complessiva di 24 ore, per avere accesso alla certificazione in conformità alla norma. 

Il rischio però è di affidarsi a enti che promettono di formare Utility Manager, ma non ne hanno le competenze. I corsi èiù affidabili sono quelli che godono del patrocinio di Unitrain, mentre l’organizzazione di riferimento del settore è Assium, l’Associazione Italiana Utility Manager, che si è battuta per anni per ottenere il riconoscimento della professione mediante la norma UNI 11782 del 2020, e ora è al lavoro per ottenere l’istituzione del registro degli Utility Manager e rendere dunque obbligatoria la certificazione. 

L’obiettivo è quello di tutelare i consumatori nella ricerca del proprio consulente, rafforzando il rapporto di fiducia tra le due controparti, e allo stesso tempo permettendo all’Utility Manager di vedersi maggiormente tutelato nell’espletamento delle proprie attività. Non a caso associandosi ad Assium, gli Utility Manager certificati possono sottoscrivere la polizza RC Professionale dedicata, la prima polizza che tutela i clienti e riduce i rischi professionali derivanti dal lavoro di agente.

Essere un Utility Manager certificato non è un aspetto secondario. Anzi, per una figura professionale in ascesa, ma non ancora totalmente regolamentata, avere un riconoscimento distintivo da parte del mercato per le doti da professionista e le competenze acquisite tramite la formazione è la garanzia fondamentale per dimostrare la qualità del proprio lavoro, di responsabilità e di serietà.

Di questo, e degli altri  scenari di sviluppo possibile relativi all’Utility Manager si parlerà più diffusamente alla convention annuale Assium, la prima in presenza, programmata per giovedì 10 novembre presso il Castello Tolcinasco Golf Resort & Spa a Milano, Qui si cercheranno di delineare le nuove competenze che il mercato si aspetta nei prossimi anni, insieme a ospiti di spicco come Oscar di Montigny, Giuseppe Dell’Acqua Brunone, Diego Pellegrino, e i due patron di Assium, Federico Bevilacqua e Davide Bussini.