L’inevitabile listoneI trentaquattro album più belli del 2022 (più due formidabili canzoni)

I ventotto dischi dell’anno - rock, prog, indie, alt-country lo-fi e tutte le variazioni del folk - più quattro jazz e due di pop italiano. Con i due inni alla battaglia per la libertà dell’Ucraina e dell’Iran

Hanly Banks Callahan, courtesy of Drag City

Nel 2022 ho ascoltato 5861 canzoni in streaming, quindi senza contare quelle dei vinili, dei cd e dal vivo. Canzoni di 1456 artisti diversi e tratti da 503 album. La canzone che ho ascoltato più volte è Take Heart di Glen Hansard, l’album Reality di Bill Callahan, il musicista Keith Jarrett (1689 minuti). 

La consueta lista dei migliori dischi dell’anno non può che partire da qui, dalle cose che ho ascoltato di più, a cominciare dalle due favolose canzoni simbolo del 2022: Take Heart di Glen Hansard dedicata ai rifugiati ucraini, e Baraye di Shervin Hajipour (qui nella versione dei Coldplay) sulle ragioni della protesta iraniana contro il regime degli ayatollah.

Bill Callahan
YTI⅃AƎЯ

La voce piena e rotonda di Bill Callahan su melodie lo-fi renderebbe irresistibile anche la lettura dell’elenco del telefono. Reality, scritto al contrario, è il suo disco più bello da diversi anni a questa parte, musicalmente vicino a quando Bill Callahan si faceva chiamare Smog.

Fontaines D.C.
Skinty Fia

I Cure che incontrano gli Oasis, e anche gli U2 e i Talking Heads.

Beth Orton
Weather alive

Folktronica, bentornati formidabili anni Novanta.

Porcupine Tree
Closure/Continuation

Arcade Fire

We

Midlake
For The Sake of Bethel Woods

Muse

Will of the people

Prog is back. 

The Lumineers
Brightside

Ballate country pop che fanno da carta moschicida, e le mosche siamo noi.  

Lambchop
The Bible

Alt country andato a male, voce sontuosa come e più di quella di Bill Callahan. 

Sharon Van Etten
We’ve Been Going About This All Wrong

Radioheadeggia che ti passa.

Big thief
Dragon New Warm Mountain I Believe in You

L’indie folk è vivo e lotta assieme a noi. 

Villagers
Fever dreams

Folk allucinogeno.

Bartees Strange
Farm to table

Non è detto che tutti i giovani neri di talento musicale debbano ricorrere all’hip-hop per esprimersi. Possono anche appropriarsi dell’indie rock notoriamente bianco, e rivitalizzarlo. 

Asake
Mr. Money with the vibe

La nuova musica di Lagos, Nigeria, afrobeat, afropop, afrofusion irresistibile.

Trey Anastasio
Mercy

Il lockdown album ormai è un genere a sé stante, intimo e acustico, e questo di Trey Anastasio dei Phish è tra i più belli.

Neil Young
World record

Rock and roll never dies. 

Spoon
Lucifer in the sofa

Pinegrove
11:11

The Dream Syndicate
Ultraviolet Battle Hymns and True Confessions

Indie rock americano come una volta. 

Black midi
Hellfire

Che cosa succede se il prog rock incontra il punk e i due generi anziché farsi la guerra nucleare si mettono insieme? Ne esce una grandiosa e autoironica opera rock un po’ King Crimson un po’ Mahavisnu Orchestra un po’ baracconata di Las Vegas, merito di tre ventenni inglesi che cantano alla David Byrne e incasinano rock e jazz alla Frank Zappa.

Anais Mitchell
Anais Mitchell

Il modello di Taylor Swift quando Taylor Swift decide di fare la cantautrice indie.

Aoife Nessa Frances
Protector

Psichedelia folk genere Laurel Canyon, ma della west coast irlandese.

The Hanging Stars
Hollow heart

Crosby, Still, Nash & Young, Greateful Dead, insomma sempre in zona Laurel Canyon, ma con base a East London.

Kevin Morby
This is a photograph

Americana made in Memphis. 

Craig Finn
A Legacy of Rentals

Springsteen meets Steely Dan.

David Poe
Everyone’s got a camera

Canzoni sofisticate sula società dell’apparenza, con molte nostalgie analogiche.

Aldous Harding
Warm Chris

Indie folk neozelandese. 

Amanda Shires
Take it like a man

Ballate country pop.

Keith Jarrett
Bordeaux concert

Composizione istantanea dal vivo, registrata nel 2016.

Charles Lloyd
Trio of trios

Tre album usciti separatamente nel 2022 e riuniti in un unico cofanetto che mostrano il maestro 84enne del sax Charles Lloyd, un gigante del jazz, alle prese con tre diversi chitarristi: Bill Frisell (e il contrabbassista Thomas Morgan), Anthony Wilson (e il pianista Gerald Clayton), Julian Lage (e il percussionista Zakir Hussain).

Christian McBride, Joshua Redman, Brian Blade, Brad Meldhau
LongGone

Nel 1994 erano quattro pischelli capaci di costruire uno degli album più belli degli anni Novanta, Moodswing, uscito a nome del Joshua Redman Quartet. Quella musica fece da colonna sonora al film di Louis Malle ”Vanya sulla 42esima strada”, l’adattamento di David Mamet di ”Zio Vanja” di Chekhov. Ventisei anni dopo, diventati tutti e quattro delle superstar del jazz, i quattro hanno registrato un secondo disco. Questo è il terzo, pubblicato quest’anno.

Benjamin Lackner, Mathias Eick, Jérôme Regard, Manu Katché
Last decade

Debutto su Ecm del pianista tedesco-americano Benjamin Lackner, con i fiati di Mathias Eick, e la ritmica di Jérôme Regard e Manu Katché. È una versione Ecm, eterea e minimale, del quartetto Mehldau, Redman, McBride e Blade.

Jovanotti
Il disco del sole

Averle pubblicate in modalità spacchettata rispetto all’album non deve far dimenticare che nell’album chiamato “Il disco del sole”, uscito a dicembre, ci sono cinque tra le canzoni più belle scritte da Lorenzo Cherubini nella sua poderosa carriera: Se lo senti lo sai, I love you baby, Ricordati di vivere, Sensibile all’estate, Il boom.

Francesco Bianconi
Accade

Il primo brano, Io sono, è un capolavoro, la cover intellettuale di Playa di Baby K lo è ancora di più.

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