Come i soldati americani che nel Natale del 1944 fermarono i nazisti impegnati nell’offensiva delle Ardenne, così quelli ucraini combattono oggi contro i russi per salvare la libertà e la democrazia occidentali. È il paragone più forte fatto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante il discorso al Congresso americano, per convincere non solo i politici, ma soprattutto i cittadini degli Stati Uniti, che la guerra a cui stanno dando sostegno economico e militare li riguarda da vicino.
«Questa battaglia non può essere congelata o rinviata. Non può essere ignorata, sperando che l’Oceano o qualcos’altro ci garantisca protezione. I vostri soldi non sono beneficenza. È un investimento nella sicurezza globale e nella democrazia, che gestiamo nel modo più responsabile», ha detto il presidente ucraino accolto al Congresso da una standing ovation.
Nel discorso pronunciato dopo la visita alla Casa Bianca e l’incontro con Joe Biden, Zelensky ha citato la Seconda guerra mondiale, l’offensiva delle Ardenne e Franklyn Delano Roosevelt per spiegare la resilienza del suo popolo e ringraziare gli americani. «La vittoria dell’Ucraina sarà anche la vittoria dell’America», ha detto. Nonostante «le tattiche primitive russe, e contro ogni probabilità, l’Ucraina non è caduta, ma vive e combatte. Non ci arrenderemo mai».
Il presidente dell’Ucraina è consapevole del dibattito in corso negli Stati Uniti sui rifornimenti a Kyjiv e sul pericolo di un’escalation che porti a una guerra nucleare globale. Per questo, Zelensky ha posto l’accento sull’uso «responsabile» degli armamenti. Ma non ha nascosto che «voi potete accelerare la nostra vittoria», ha detto rivolgendosi agli americani e sottolineando i valori condivisi tra Usa e Ucraina. Ha ricordato che Putin per colpire il suo Paese ora si affida ai droni iraniani, nella speranza di smuovere i repubblicani più ostili al regime di Teheran, e ha avvertito che i prossimi obiettivi del Cremlino, se non verrà fermato ora, saranno altri Paesi alleati degli Usa in Europa.
«Le nostre nazioni sono alleate in questa battaglia. E il prossimo anno diventerà un punto di svolta, il punto in cui il coraggio ucraino e la determinazione americana dovranno garantire il futuro della nostra comune libertà. La libertà del popolo che difende i propri valori», ha spiegato.
Zelensky ha parlato della Russia come uno «Stato terrorista» responsabile della guerra, spiegando che Mosca potrebbe fermare l’aggressione «se volesse». Poi ha lanciato anche un messaggio ai cittadini russi: saranno liberi «solo quando sconfiggeranno il Cremlino nelle loro menti. La tirannia russa ha perso il controllo su di noi. La lotta continua e dobbiamo sconfiggere il Cremlino sul campo di battaglia».
Ma servono più armi. «Abbiamo l’artiglieria, grazie. È abbastanza? Onestamente no», ha aggiunto. Infine, un accenno alle festività sotto le bombe: «Fra pochi giorni è Natale. In Ucraina lo celebreremo anche a lume di candela, e non per romanticismo. Non abbiamo l’elettricità e molti non hanno l’acqua. Ma non ci lamentiamo. La luce della nostra fede illuminerà il Natale». Perché quello che milioni di ucraini si augurano in questo momento è «la vittoria, solo la vittoria».
Il presidente ucraino ha donato alla Speaker della Camera Pelosi la bandiera di battaglia che gli avevano dato durante la visita al fronte di Bakhumt, firmata dai soldati. A Biden ha regalato la medaglia di un capitano di artiglieria che impiega le batterie di Himars inviate dal Pentagono. Pelosi ha contraccambiato con una bandiera americana, che ieri aveva sventolato sul Congresso in suo onore.
Nuovi aiuti da Washington
Durante il vertice bilaterale alla Casa Bianca, Biden ha promesso che «gli Usa resteranno al fianco del vostro popolo per tutto il tempo necessario». Quindi ha approvato un nuovo pacchetto di forniture militari da 1,85 miliardi di dollari, che stavolta include anche i Patriot, sistema per la difesa dai missili che il Cremlino sta lanciando sugli obiettivi civili e le infrastrutture. In gioco però ci sono anche altri 45 miliardi di dollari di aiuti a Kyjiv, che il Parlamento americano sta discutendo in questi giorni.
Biden ha ribadito che «non vogliamo combattere con la Russia o scatenare la Terza guerra mondiale, ma salvare democrazia e libertà. Vogliamo mettere l’Ucraina nelle condizioni migliori per prevalere, quando Zelensky deciderà che è venuto il momento di parlare con i russi».