Milano chiama Italia. Nel capoluogo del riformismo il Liberal Forum ha scelto il suo consiglio direttivo per prepararsi al grande evento del 14 gennaio, la costituente dei LibDem. L’obiettivo è costruire una casa politica più ampia della somma di Italia Viva e Azione, fresche di federazione: un partito unico aperto a tutte le anime liberaldemocratiche del Paese che si riconoscono nella famiglia continentale di Renew Europe, da PiùEuropa al mondo riformista, democratico e progressista, gli esuli dal naufragio di Forza Italia e i delusi dalla sclerotizzazione bipopulista del centrodestra. Un polo liberaldemocratico in grado di ottenere risultati elettorali a due cifre dopo il frazionismo del passato.
In attesa dell’assemblea, sono stati eletti presidente Petro Ruggi e vicepresidenti Gianmarco Brenelli, Mauro Antonetti e Alberico Majatico. «Dopo lo scioglimento o la riduzione al ruolo di testimonianza dei partiti storici di riferimento, la stentata continuità di riferimenti liberali, repubblicani e radicali, ha prodotto solo alcune cattive imitazioni o la velleità di piccole formazioni identitarie», si legge nel documento politico condiviso.
Il testo denuncia, a destra, l’«equivoco di Forza Italia, sedicente liberale», paludata nel Partito popolare europeo ma incline ad assecondare la Lega sia ai tempi del secessionismo sia in quelli del nazionalismo spinto. Il partito di Silvio Berlusconi ha recato «un oggettivo danno alla reputazione liberale». A sinistra, invece, «non è mai stato sciolto il nodo tra la strada del riformismo e quella di un ritorno a un vetero laburismo che ha fallito la sua riedizione nel Regno Unito, che è residuale in Francia e marginale in Germania». Il Partito democratico, ridotto a un contenitore di correnti, ha facilitato la vittoria della coalizione di Giorgia Meloni, consegnando il Paese ai postfascisti.
«Oggi, in Italia, quella che serve è una convergenza operativa delle forze riformiste, laiche, di radice culturale democratica liberale, repubblicana e socialista, anche scomponendo la rigidità dei poli esistenti, dentro i quali queste forze sono sempre più fortemente a disagio», si conclude.
«In questo quadro generale che contraddistingue la crisi della politica in Italia, l’Associazione Liberal Forum costituita al termine dei lavori di Milano si impegna a chiamare a raccolta le diverse componenti di ispirazione liberale e aprire un comune rapporto politico ed organizzativo con le realtà più adatte a proporre una presenza liberale nel Paese e quindi in particolare Azione, Italia Viva e +Europa». Il prossimo passo, a Milano, il 14 gennaio.