Si è chiuso a notte fonda il Consiglio europeo straordinario, trovando un’intesa su migranti e dossier economici. Ci sarà più attenzione al controllo e alla protezione delle frontiere da un lato, e flessibilità sull’uso dei fondi esistenti ma aiuti di Stato più rapidi e estesi dall’altro. Frenata, invece, sull’invio di aerei da guerra in Ucraina, come richiesto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, volato per l’occasione a Bruxelles. «È impossibile consegnare gli aerei all’Ucraina a breve», ha spiegato il presidente francese Emmanuel Macron.
Nel discorso al Parlamento europeo, Zelensky ha spiegato che il suo Paese sta lottando per difendere lo stile di vita e i valori europei. Ai leader del Consiglio europeo, Zelensky ha chiesto ulteriore supporto a livello di armi e nuove sanzioni mirate alla Russia, che includano anche il settore missilistico.
«Nella prossima fase della guerra, saranno necessari armamenti più pesanti», ha detto la presidente del Parlamento Roberta Metsola. «Carri armati, jet e sistemi di difesa a lungo raggio devono essere considerati e qui dobbiamo muoverci rapidamente. Non c’è tempo per l’autocompiacimento».
La frenata della Francia sui jet è significativa anche perché arriva dopo il vertice a tre all’Eliseo tra Macron, Olaf Scholz e Zelensky. È a loro due che Kyjiv puntava innanzitutto per trainare l’Europa verso l’invio dei jet F16 di cui l’Ucraina ritiene di avere assoluto bisogno. In conclusione, tuttavia, il pressing dei Baltici e della Polonia non ha trovato il consenso necessario tanto che anche Ursula von der Leyen e Charles Michel sono rimasti prudenti.
L’incontro dell’Eliseo è stato anche il casus belli del nuovo scontro tra Macron e Giorgia Meloni. In un breve colloquio con Zelensky dopo un incontro in gruppo, la premier ha ribadito il sostegno italiano a Kyjiv. Meloni aveva però definito «inopportuno» l’invito a Parigi del leader ucraino. Il presidente Emmanuel Macron ha risposto sottolineando che Francia e Germania ricoprono un ruolo particolare da otto anni sulla questione ucraina.
La premier in mattinata farà una conferenza stampa e forse tornerà sul tema. Macron, interpellato dai cronisti, ha fotografato il gelo con Roma: «Non c’è stato nessun bilaterale con Meloni, ma ci siamo incrociati. Io rispetto sempre le persone e le loro scelte, è una questione di principio». Fra poche ore Meloni però illustrerà anche quelli che, secondo Palazzo Chigi, sono i passi avanti registrati al summit su migranti e dossier economici. «Sono molto soddisfatta del Consiglio europeo», ha sottolineato la presidente.
Dopo una lunga trattativa su migranti e dossier economici, i 27 hanno trovato una quadra con una mediazione su migranti e aiuti di Stato che però destinata a tornare sul tavolo dei leader al Consiglio europeo di fine marzo. Del resto, l’appuntamento di ieri ha avuto come vero protagonista Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino, atteso ora in Polonia, ha chiesto anche che i negoziati per l’ingresso in Ue siano avviati entro l’anno.
«La Commissione europea presenterà proposte legislative concrete» sul piano industriale green per rispondere all’Inflation Reduction Act degli Stati Uniti in tempo per il prossimo vertice Ue di fine marzo, ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Il Consiglio europeo ha invitato la Commissione a finanziare misure da parte degli Stati membri che contribuiscano direttamente al controllo delle frontiere esterne dell’Ue e al rafforzamento del controllo nei Paesi chiave sulle vie di transito verso l’Unione europea. I leader hanno riconosciuto la specificità delle frontiere marittime e sottolineato la necessità di rafforzare la cooperazione sulle attività di ricerca e salvataggio.