Pizzini in famigliaÈ stata arrestata Rosalia Messina Denaro, la sorella del boss di Cosa Nostra

“Rosetta” è la prima delle quattro sorelle del capomafia. La Dda di Palermo le contesta l’accusa di associazione mafiosa: avrebbe provveduto ai soldi necessari alla latitanza, tenendo le relazioni con gli altri mafiosi

(Foto: Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri)

I segreti della latitanza di Matteo Messina Denaro li avrebbe custoditi la sorella, Rosalia, Rosetta come la chiamano in famiglia, la prima delle quattro sorelle del capomafia. La donna, che ha 68 anni, è stata arrestata dai carabinieri del Ros a Castelvetrano, nella storica abitazione di famiglia, in via Alberto Mario. Il pool coordinato dal procuratore Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido le contesta l’accusa di associazione mafiosa «per aver gestito la cassa della famiglia» ed essere stata «punto di riferimento della riservata catena dei pizzini del latitante».

È probabile che una svolta nell’indagine sia stata determinata dai pizzini ritrovati nel covo del superlatitante, a Campobello di Mazara, il giorno dell’arresto.

Rosalia non era stata mai coinvolta direttamente nelle indagini. In carcere c’è invece il marito, Filippo Guttadauro, da sempre ritenuto uno dei postini più fidati del boss arrestato il 16 gennaio scorso. Guttadauro, nome in codice 121, si occupava dei collegamenti fra Messina Denaro e il boss Bernardo Provenzano. Adesso, è detenuto anche il figlio Francesco, nipote di Matteo Messina Denaro, arrestato nel 2013 insieme alla sorella più piccola del superlatitante, Anna Patrizia. All’epoca, sarebbe stata lei a occuparsi della gestione della cassa e dello smistamento dei pizzini.

Un’altra figlia di Rosalia Messina Denaro, Lorenza Guttadauro, è attualmente l’avvocatessa nominata da Messina Denaro. Suo marito, Luca Bellomo, è stato in carcere perché ritenuto parte del clan ed è tornato in libertà nel novembre scorso.

Con tutti gli uomini di famiglia in carcere, toccò a Rosalia Messina Denaro accompagnare la figlia più piccola all’altare quando si è sposata, nel settembre 2014, con il rampollo della famiglia palermitana dei Sansone. L’altare era quello della Cappella Palatina, che ha sede all’interno del Palazzo dei Normanni di Palermo, sede del parlamento siciliano.

Non è andata meglio alle altre sorelle. Patrizia, per anni «postina» dei messaggi del fratello ricercato, sconta una condanna a 16 anni e detenuto è anche il marito Vincenzo Panicola. Pesanti guai giudiziari hanno avuto anche i mariti delle due sole sorelle ancora libere: Bice e Giovanna. Il consorte di Giovanna, Rosario Allegra, è morto in carcere nel 2019, quello di Bice, Gaspare Como, è ancora dietro le sbarre. E ora è toccato alla primogenita: Rosetta.

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