Gluten Free La Settimana Nazionale della Celiachia, tra informazione e consapevolezza

Fake news e falsa informazione: sono tra le principali cause della non conoscenza della celiachia, una patologia che colpisce sempre più persone e che spesso non è diagnosticata

Foto di Ruslan Zh su Unsplash

Sono 600mila le persone in Italia che soffrono di celiachia. Di queste quasi il 60% non è a conoscenza di esserne affetto. Eppure se ne parla sempre di più. O forse è proprio questo il problema: quando si parla di patologie, allergie o intolleranze alimentari si fa spesso una gran confusione. Complici le chiacchiere da bar, il sentito dire e i consigli di mamma, amica e zia che hanno quella cugina lontana che la pasta no, lei non la può mangiare.

E questo è il motivo per cui la divulgazione scientifica diventa elemento fondamentale e per cui è necessario anche organizzare campagne mediatiche in grado di rendere le persone più consapevoli e informate. Ora, ad esempio, ci troviamo nella Settimana Nazionale della Celiachia, una nove giorni, iniziata il 13 maggio e che terminerà il 21, dedicata ad appuntamenti, eventi e momenti di approfondimento relativi a questa patologia, che può essere subdola e poco capita.
L’evento, ormai giunto alla sua ottava edizione, è organizzato da Associazione Italiana Celiachia (Aic), con la collaborazione delle unità territoriali sparse nel Paese, che sono il primo punto di approdo per chi si trova a dover affrontare questa malattia.

Perché di una e vera e propria malattia si tratta e come tale va presa. Nonostante, in realtà, venga confusa con altro, senza alcuna cognizione di causa. La celiachia, infatti, spesso si ritrova a fare i conti con diete dimagranti, con mode alimentari del momento o con fisime di chi asserisce di avere un problema con il glutine.
È vero che l’epoca contemporanea ci ha regalato una miriade di problematiche legate all’intestino e alla digestione, ma il glutine non è un nemico da combattere. Anzi, privarsene senza motivo è altamente sconsigliato dalla comunità scientifica.

La celiachia è tutto un altro affare. La celiachia è una malattia, da cui non si guarisce mai, ma che si può tenere sotto controllo con un’esclusione totale e perenne dalla dieta di tutto gli alimenti contenenti glutine. Tecnicamente parliamo di «un’enteropatia auto-infiammatoria permanente, con tratti di auto-immunità. scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti», secondo la definizione che ne dà l’Istituto Superiore di Sanità. Detto più semplicemente, parliamo di una reazione immunitaria all’assunzione del glutine, che a lungo andare può provocare un’infiammazione in grado di danneggiare i villi dell’intestino tenue, e che impedisce l’assorbimento di alcuni nutrienti fondamentali per l’organismo. Condizione che conduce a una risposta multifattoriale: la celiachia infatti ha conseguenze sul peso corporeo, sul gonfiore e sulle funzioni intestinali e può arrecare disturbi al sistema nervoso, osseo, riproduttivo e circolatorio. I sintomi pre-diagnosi sono i più diversi tra loro, possono anche non presentarsi o essere extra-intestinali, come ad esempio debolezza muscolare o cefalea. L’unico modo per scoprire se si affetti da celiachia è quello di consultare uno specialista e sottoporsi ad una gastroscopia. Il fai da te in questo caso, come in tutto ciò che riguarda la salute, è ovviamente inutile ed altamente sconsigliato.

Quel che bisogna sottolineare però è che si tratta di una patologia cronica: ovvero bisogna tenersela tutta la vita, ci si convive. La reintroduzione del glutine, infatti, porta anche dopo anni di benessere alla ricomparsa di sintomi e complicanze. Non bisogna però confondere la celiachia con l’allergia al grano che comporta reazioni e tempi di risposta totalmente diversi.

Con un quadro del genere, emerge dunque la necessità sempre più impellente di avere una conoscenza chiara ed esaustiva della celiachia. Ecco, quindi, che gli eventi ad hoc si trasformano in strumenti essenziali. In questi giorni di Settimana Nazionale della Celiachia, infatti, sono tante le iniziative messe in piedi: dai corsi di cucina per adulti e bambini, agli screening gratuiti fino ad arrivare ai laboratori dedicati ai più piccoli su celiachia e inclusione. Perché anche questo è un fattore fondamentale quando si parla della celiachia, il bisogno di non sentirsi esclusi nella socialità, soprattutto quando si è in giovane età.

«La Settimana Nazionale della Celiachia si conferma un appuntamento fondamentale per diffondere una corretta informazione e accrescere la consapevolezza sulla celiachia, perché sono ancora troppi i falsi miti e le fake news che portano a sottovalutare una malattia severa e ancora fortemente sottostimata che colpisce un numero altissimo di persone» ha spiegato Rossella Valmarana, Presidente di Aic. «La Settimana Nazionale è inoltre l’occasione per ricordare l’importanza della diagnosi precoce, fondamentale forma di prevenzione delle complicanze, anche gravissime, che una diagnosi tardiva può portare. Oggi in Italia abbiamo uno strumento prezioso: nella Legge di Bilancio 2023 è infatti previsto un investimento economico per uno screening che identifichi bambini e ragazzi a rischio di sviluppare celiachia o diabete di tipo 1 e che potrà contribuire a far emergere il sommerso dell’iceberg della celiachia».

La speranza è dunque riposta tutta nell’informazione, corretta ed esaustiva, affinché non ci si faccia prendere dalle mode del momento, ma si riesca ad affrontare la malattia serenamente e con consapevolezza. Ma soprattutto l’obiettivo è quello di riuscire ad avere un sistema ricettivo in grado di soddisfare le esigenze di tutti in armonia, perché la celiachia, oltre ad essere una patologia fisica, può anche essere una patologia che priva le persone della socialità. E si sa, in Italia, tra pizza, spaghetti e aperitivi, la convivialità è un qualcosa di sacro, che spesso i celiaci devono conquistare.

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