In un momento storico in cui, nel settore dell’enogastronomia, non ci sono più certezze e tutto è in fase di cambiamento, le riflessioni su un tempo di mutamento sono indispensabili. La condivisione delle idee e delle modifiche che sta subendo (o costruendo?) il settore sono uno strumento potente per capire e migliorare, per promuovere e sostenere chi in questo settore lavora e opera. La cultura del cibo e la sua fruizione stanno cambiando, e anche noi che di comunicazione viviamo, vogliamo essere testimoni e attori di questa rivoluzione, insieme a tutte le persone che nei ristoranti, nei locali, nelle imprese e negli hotel lavorano ogni giorno. E vogliamo che il dialogo sia attivo e efficace anche con chi fruisce dei servizi ristorativi: proprio per questo, abbiamo voluto quest’anno che il Festival di Gastronomika, il nostro evento più importante, non sia solo un momento per gli addetti ai lavori, ma abbia anche una parte dedicata al pubblico, ai clienti, ai lettori attenti che vogliono capire meglio questo nuovo corso del cibo e del vino. Sul palco del Franco Parenti porteremo tematiche importanti, che dal nostro osservatorio privilegiato sono esemplificative di questo grande ribaltamento di prospettiva.
Vogliamo capire come il cibo e la ristorazione possano diventare motore dell’integrazione sociale, e dare a prime e seconde generazioni di immigrati l’occasione professionale ma anche la giusta posizione sociale, e un’importante occasione di condivisione culturale mutuata attraverso il cibo. E lo faremo partendo dalle riflessioni del vicepresidente della FAO Maurizio Martina, che dialogherà con i cuochi del LAC, Laboratorio di Antropologia del Cibo guidato da Giulia Ubaldi, e con Gaia Trussardi, che ci parlerà del suo impegno per portare l’imprenditorialità al servizio dell’integrazione.
Capiremo insieme a Pietro Galeotti come sta cambiando la narrazione del cibo in tv e sui social media, grazie ai contributi di Ernst e Frau Knam, che questo ambiente lo frequentano dalle sue origini, degli autori di Dinner Club, un vero spartiacque rispetto al racconto dell’enogastronomia nel nostro Paese, e di Stefano Cavada, volto giovane e indipendente, che ha saputo offrire ai suoi follower una nuova modalità di fruizione e di racconto delle ricette.
Sarà poi il momento di Niko Romito, chef poliedrico, tre stelle Michelin nel suo ristorante nel centro dell’Abruzzo, consulente di catene alberghiere e promotore di tante e importanti riflessioni sulla categoria e su come affrontare imprenditorialmente, ma con grandi capacità analitiche e filosofiche, questa professione in costante cambiamento. A seguire, lo chef dialogherà con un giovane rappresentante della categoria, Davide Marzullo, coinvolto per mettere in luce le differenze generazionali e capire insieme a Romito i valori comuni su cui si può costruire il futuro.
Chiudiamo con un tema che ci sta molto a cuore, di cui abbiamo discusso ampiamente nei nostri articoli, con lo studioso che ha dato l’avvio alla riflessione sulle pagine dei giornali internazionali: dialogheremo con Alberto Grandi sul gastronazionalismo, e cercheremo di capire come il cibo e il vino possono essere strumenti di propaganda politica, e come vaccinarci contro questa malattia culturale.
Tantissimi dunque gli spunti di riflessione che ci aspettano: non vediamo l’ora di incontrare i nostri ospiti e tutti voi, per una giornata intensa e coinvolgente.
Ci vediamo Domenica 21 Maggio al Franco Parenti, a partire dalle 9.30: ci aspetta anche una splendida colazione!
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