L’ideale dell’IoLa famiglia narcisistica moderna crea bambini adultizzati e adolescenti infantili

Come spiega Matteo Lancini in "Sii te stesso a modo mio"(Raffaello Cortina editore), i genitori di oggi caricano i figli di aspettative e ideali sulla loro vita presente e futura che l’arrivo dell’adolescenza, invece, costringe a ridimensionare

Unsplash

Il cardine della famiglia affettiva è diventata la relazione, tanto con i membri del nucleo familiare quanto con i coetanei. I bambini, come abbiamo visto, non sono più sottomessi a regole inflessibili, non sono più obbligati a fare i conti con dolore, frustrazione e senso di colpa; così il vuoto lasciato dall’autorità paterna, ormai destituita, viene riempito da un calendario serrato di eventi a cui partecipare e da una lista di esperienze da spuntare, nemmeno si trattasse di una collezione di figurine. Celo, celo, manca! E se manca occorre rimediare al più presto. I pigiama party diventano eventi mondani irrinunciabili già a tre anni; le feste di compleanno vanno organizzate con mesi di anticipo per trovare la location più suggestiva, con l’animazione migliore; i primi passi incerti dell’infante vengono accompagnati subito dall’acquisto di un paio di scarpine Air Jordan o similari, che nel migliore dei casi dureranno un paio di mesi appena.

Ma non solo: i bambini vengono iperstimolati ogni giorno a comportarsi come piccoli adulti, a dire sempre la propria. Sanno acquistare, senza ancora aver imparato a leggere, un’applicazione sul tablet, sono abituati a essere festeggiati per il raggiungimento di competenze e autonomie che rispondono alle esigenze di genitori e insegnanti, a essere continuamente ripresi e fotografati “offline” e, in alcuni casi, a essere sovraesposti sui social già dieci minuti dopo essere venuti al mondo – talvolta con l’emoji di una castagna sorridente a nascondere i loro volti. Siamo di fronte a un’anticipazione delle esperienze e a una precocizzazione dell’adolescenza e del debutto sociale di bambini profondamente adultizzati

(…)

In passato i bambini erano dominati dal Super-io, che si plasmava a partire dall’interiorizzazione di norme e valori etico-comportamentali degli adulti di riferimento. Era il Super-io a farli sentire, la maggior parte delle volte, inadeguati e colpevoli; era lui a limitare il manifestarsi del vero Sé ed era contro di lui che i bambini, una volta diventati adolescenti, lottavano, trasgredendo e opponendosi. Nella famiglia narcisistica, invece, il Super-io viene sostituito dall’Ideale dell’Io, un’istanza psichica non meno esigente. I bambini vengono caricati di aspettative e ideali sulla loro vita presente e futura che l’arrivo dell’adolescenza, invece, costringe a ridimensionare, con il rischio di un crollo psichico, a fronte delle trasformazioni del corpo e della mente, portate in dote dalla nuova fase di sviluppo, dalla “seconda nascita” adolescenziale, spesso intesa come peggioramento estetico, di prestazioni e capacità.

Di fronte a ciò che viene percepito come un fallimento, il senso di inadeguatezza sperimentato dai bambini della famiglia narcisistica diventa bruciante vergogna e sferzante delusione. Il brusco allontanamento da miti di bellezza, successo e affermazione di sé – che nel tempo hanno generato esigenze di riconoscimento e valorizzazione – provocano dolore e rabbia per non aver raggiunto quanto prefissato, o quanto i genitori e gli insegnanti avevano immaginato per loro.

A questo cambiamento che si verifica con l’arrivo dello sviluppo puberale e adolescenziale, si aggiunge la difficoltà, se non l’impossibilità, da parte dei genitori, di adattare a questa nuova fase della vita tutti quei modelli affettivi e educativi che avevano presidiato l’infanzia dei loro figli. A un’infanzia adultizzata segue un’adolescenza fortemente infantilizzata. Gli adolescenti vengono accusati di essere diventati irresponsabili, di curarsi solo del superfluo, di passare troppo tempo su Internet – nonostante siano stati i genitori ad averli avvicinati fin da piccoli alla rete e ad averli dotati di tutti i dispositivi per restare in contatto con i coetanei e non perdere le relazioni; si cerca di raddrizzarli a suon di limiti, paletti, punizioni, senza rendersi conto che gli adolescenti sono cresciuti adattandosi esattamente alle richieste e ai modelli educativi narcisistici della società in cui sono nati.

“Sii te stesso a modo mio – Essere adolescenti nell’epoca della fragilità adulta”, di Matteo Lancini, Raffaello Cortina editore, 208 pagine, 14 euro

X