A colpirci, ogni volta che finisce una nuova edizione del Festival di Gastronomika, è l’energia che si sprigiona quando le cose accadono dal vivo, e sono partecipate, sentite, vissute.
Più di trecentosessanta giovani professionisti del cibo, del vino, della pasticceria e della mixology si sono alternati ai tavoli di lavoro dell’hackathon costruendo una nuova narrazione e dimostrando che con il dialogo, con la condivisione e con le sinergie si possano immaginare nuovi futuri possibili.
Il successo degli eventi si misura in quantità di richieste di connessioni: più persone ci chiedono di mettersi in contatto con i professionisti che si sono incontrati nelle sale del Franco Parenti, più il nostro obiettivo è raggiunto.
Ma la magia che questa energia sviluppata al Festival produce è anche quella che vogliamo non si fermi a queste due giornate. «Perché sarebbe un peccato che tutto si limitasse a quello che abbiamo vissuto oggi: che ci fermassimo qui», come ci hanno detto molti dei protagonisti. E infatti noi non ci fermeremo, e vogliamo raccogliere tutti gli spunti, tutte le riflessioni e tutte le occasioni costruite attorno a questi tavoli di lavoro per creare un movimento autentico, che di condivisione vive e si nutre. Un movimento che si nutre delle gambe, delle braccia e delle menti dei giovani rappresentanti del settore e che noi racconteremo con continuità.
Vogliamo continuare a raccontare le storie dei giovani professionisti del settore, e costruire insieme a loro un osservatorio che sia concreto, diffuso, fattivo e autentico, dal nostro punto di vista privilegiato.
Grazie a tutti i partner che ci hanno offerto il loro sostegno, grazie a relatori, reporter, moderatori e partecipanti. Grazie al Teatro Franco Parenti che ci ospita, e al suo meraviglioso staff. Grazie al direttore e alla grande casa di Linkiesta, e alla piccola ma operosissima redazione di Gastronomika, che cresce piano ma inesorabilmente, e che in questo Festival mette testa, cuore e gambe, entusiasmo infinito e cervello sempre attivo.