Plasmare la natura Le geometrie sacre dietro l’arte di Giulia Manfredi

Per lei l’opera d’arte è viva, cresce e si trasforma nel tempo. Marmo, vapore, funghi, bonsai e farfalle: tra caos e ordine si ritrova l’essenza

Courtesy of the artist

Il vero miracolo è la vita. In un universo pieno di silenzio, vuoto e freddo, ci siamo anche noi. Tutta questa meraviglia, è il centro dell’arte di Giulia Manfredi. La sua ricerca è un continuo viaggio interplanetario dal cielo alla Terra e la forma che l’artista dà a questo viaggio è la geometria “sacra”, così trasversale a molte culture, che diviene un ponte tra razionalità e ignoto, territorio di confine di fronte al quale non possiamo che sospendere il giudizio: la nostra esistenza è tutta questione di matematica e geometria. 

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I numeri sembrano governare e plasmare la natura: persino la ramificazione delle piante risponde ai numeri di Fibonacci. Il giardino all’italiana in cui l’essere umano cerca di imporre il proprio ordine sulla natura diventa così l’emblema stesso del suo pensiero tra disegni e forme ispirate alle mappe ordinate e simmetriche di questi giardini che si diffusero a partire dal Rinascimento.

Ph. Francesca Piovesan

Chi è Giulia Manfredi
Nata a Castelfranco Emilia nel 1984, vive a Roma. Studia pittura a Bologna e si laurea con una tesi in new media e tecnologia satellitare. Espone in Italia e all’estero e partecipa nel 2013 alla Biennale del Mediterraneo ad Ancona.

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