Alla fine, l’invito è arrivato. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato per venerdì 11 agosto a Palazzo Chigi i leader delle opposizioni per un confronto sul lavoro e il salario minimo. Prima di partire per le vacanze in Valle d’Itria, la premier ha organizzato un incontro con tutti i leader delle opposizioni dopo che il Parlamento aveva rinviato alla fine di settembre la discussione. La data cerchiata è l’11 agosto.
Carlo Calenda, leader di Azione, aveva anticipato la possibilità di un incontro. L’opposizione dovrebbe presentarsi unita. Se l’idea della premier dovesse essere bene accolta dagli avversari politici, Meloni farà slittare la partenza per la Puglia e inviterà Elly Schlein, Giuseppe Conte, Matteo Renzi, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e ovviamente Calenda. Il salario minimo è il tema su cui cercare una possibile condivisione dato che «la priorità alla ripresa sarà il lavoro», è il mantra di Giorgia Meloni, che sta lavorando a una proposta di maggioranza da mettere a confronto con quella di Pd, M5S e Azione.
Meloni, dopo aver espresso contrarietà al salario minimo, ha fatto dietrofront. Il suo ora è un modo per segnalare l’attenzione di Palazzo Chigi al tema dei salari bassi, ma anche per sfidare l’opposizione e dividerla sulla trattativa. Soprattutto dopo che Maurizio Landini, leader della Cgil, ha già convocato per inizio ottobre una manifestazione contro la legge di bilancio in via preventiva.
Non occuparsi del salario minimo – è il ragionamento di Meloni – sarebbe un regalo a sinistra. L’apertura di un tavolo negoziale metterebbe in difficoltà invece l’ala più radicale, con Giuseppe Conte in testa. iN ogni caso, le opposizioni ora temono che Meloni si intesti un provvedimento che è partito da loro
Il Consiglio dei ministri di ieri, comunque, ha chiuso la prima fase del governo Meloni in vista di un autunno che sarà, con ogni probabilità, molto caldo tra inflazione e stipendi che non crescono. Un autunno che sarà per giunta dominato anche dall’ombra delle elezioni europee del prossimo 9 giugno. Con la Lega che vuole riprendere almeno una parte dei voti persi alle ultime politiche e dei Fratelli d’Italia che vogliono mantenere l’attuale strapotere.