L’uva è maturaAnche in Champagne è tempo di vendemmia

Responsabilità, collaborazione e sostenibilità sono il mantra operativo di una delle Maison francesi più note al mondo

Settembre non è solo il mese migliore per godere dell’ultimo mare e di una coda d’estate di cui tutti ancora avremmo bisogno ma in tante zone d’Italia, e non solo, è tempo di vendemmia. Quest’anno abbiamo deciso di dedicare decisamente più tempo al vino, dando particolarmente spazio ai suoi protagonisti, a chi a questo prodotto dedica anima, studio, passione. Una materia così tanto apprezzata e in qualche modo trattata da tutti, anche non addetti ai lavori, ma che spesso nasconde gradi di profondità e complessità poco raccontati. E se a Cefalonia si è già vendemmiato in agosto, nel sud Italia si lavora dalla fine del mese scorso, in Champagne siamo nel pieno di questo delicato momento.

Una delle cantine con più allure e charme a livello internazionale nota per il suo pantone giallo sole, Veuve Clicquot, vive questo periodo dell’anno in maniera particolarmente felice e allo stesso tempo catartica. La concentrazione per la nuova raccolta, le produzioni che andranno sul mercato nei prossimi anni e che determineranno l’andamento commerciale e in contemporanea una serie di iniziative legate al pubblico in cantina, alle visite, alla didattica.

Oggi la Maison possiede uno dei più importanti vigneti della Champagne per dimensione e qualità: 390 ettari distribuiti su dodici dei diciassette Grands Crus e venti dei quarantaquattro Premiers Crus nella Champagne. Un vero e proprio patrimonio che l’azienda ha costruito e consolidato nel corso del tempo che ha segnato il successo del marchio attribuendogli una vera e propria responsabilità come garante di qualità. Le vigne possedute si uniscono a quelle dei coltivatori di Champagne associati creando un ventaglio sempre più ampio di fornitori e partner.

A questo proposito il servizio ‘’Relazioni fornitori e vigne’’ è nato proprio in tutela di questi rapporti e delle collaborazioni, necessario per un costante controllo di qualità, ed è composto da un team fisso di dieci professionisti. Nel 1999, Veuve Clicquot è stata la prima Maison ad allestire un reparto tecnico dedicato ai fornitori di uva. Dal 1990 la Maison ha iniziato ad attuare la  viticoltura sostenibile, esplorando da Nord a Sud la regione dello Champagne per incontrare gli altri viticoltori, dialogare, migliorare, analizzare i terreni, la purezza delle acque e orientarsi verso una viticoltura sempre più rispettosa del territorio.

Ogni fase del processo di produzione è condotta in modo meticoloso, per garantire che le vigne siano trattate con la massima cura e l’impatto ambientale in termini di gas e di consumo energetico sia il minore possibile. Il trattamento delle acque di scarto della torchiatura avviene già dal 1998, nel 2001 il marchio parte con la raccolta differenziata e nel 2002 si presenta la prima relazione di bilancio sul carbonio. Negli anni successivi si lavora alla realizzazione di confezioni ecologiche e a packaging green fino all’introduzione in azienda di energia rinnovabile attraverso i panelli solari e a sistemi di filtraggio, depurazione e riutilizzo di acque piovane.

Courtesy Veuve Clicquot

Per avvicinarsi e vivere più da vicino, in prima persona, questi dettagli e abbracciare a tutto tondo la realtà di Veuve Clicquot, sono numerose le possibilità di degustazione unite alle visite in cantina e in vigna. Come si produce uno degli Champagne più prestigiosi al mondo, quali sono le tecniche di assemblaggio già messe in atto da Madame Clicquot secoli addietro e oggi fedelmente riproposte dai suoi successori? Ancora, quale savoir-faire accompagna lo stile che da oltre 250 anni caratterizza il Pinot Noir usato in prevalenza nella produzione di questo Champagne? A queste e altre domande sapranno rispondervi gli operatori alla guida delle singole esperienze. Per gli appassionati de La Grande Dame, la Cuvée creata in omaggio a Madame Clicquot, suggeriamo la possibilità di visitare le Crayères ovvero le storiche cantine della Maison dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, per poi raggiungere i vigneti di Verzy.

Uno dei cru storici di Veuve Clicquot, Verzy è il regno dell’uva Pinot Nero tanto amata da Madame Clicquot. Proprio qui, il primo di ottobre, come da tradizione, si svolge il Cochelet, un pranzo nei giardini del Manoir de Verzy, appartenente alla Maison sin dalla fine del diciannovesimo secolo, con vista sul vigneto che domina la valle. Un ritorno alle origini dello Champagne, cui partecipare con amici o con la famiglia, godendosi abbinamenti cibo – vino assolutamente irripetibili. Per tutte le informazioni ed eventuali prenotazioni potete fare riferimento al sito ufficiale di Veuve Clicquot.

Entra nel club, sostieni Linkiesta!

X

Linkiesta senza pubblicità, 25 euro/anno invece di 60 euro.

Iscriviti a Linkiesta Club