Molti ci prendono in giro dopo che il Milanese Imbruttito ha coniato per noi, gente di città, una serie di etichette assolutamente calzanti, sarcastiche e spesso ciniche sul modo con cui i milanesi vivono e si rapportano alla loro città. La verità è che molti di noi si ritrovano assolutamente sommersi e nel vivo di questo imbruttimento con un certo gusto, una specie di piacere per essere sempre troppo impegnati, troppo presi. Troppo. Qualora questa modalità diventi eccessiva, ci piace poter pensare di avere una piccola lista di ristoranti rifugio, in cui separarsi dal flusso che scorre e riappropriarsi di una chiacchiera, di un momento di piacere, di un piatto buono.
Allora abbiamo provato a pensare a quegli indirizzi che in qualche modo facilitano l’estraniamento, a prescindere dal tipo di cucina che offrono. Perché particolarmente riservati, perché appena fuori città, perché nel verde o affacciati su terrazze con vista.
La pausa pranzo che diventa un regalo potrebbe essere una nuova modalità di sopravviveva alla grande Milano. A voi!
VIVA by VIVIANA VARESE
Al secondo piano di Eataly Milano si trova il ristorante stellato VIVA di Viviana Varese, di origini campane ma cittadina del mondo. Una volta seduti su un tavolo a bordo finestra, mentre guardate la gente che cammina nella piazza sottostante, non vedrete nulla dello shopping mall alle vostre spalle. Sarete immersi in un silenzio ovattato e calmante che vi accompagnerà in un pranzo altrettanto elegante e femminile. La generosità della cucina di Viviana la si ritrova dalla materia prima alle salse, dai fumetti di pesce alle mantecature perfette e alle consistenze morbide e spumose. A pranzo, oltre alla formula business lunch, sono disponibili tutti i menu degustazione e l’intera scelta alla carta. Due ore spese bene, in tutti i sensi.
Piazza Venticinque Aprile, 10, 20121 Milano
Courtesy VIVA – Viviana Varese
SPAZIO by NIKO ROMITO
Per arrivarci ci sono quattro piani di scale mobili, una serie di turisti in cerca di cibo e ristoro e bambini che strillano dalla fame. Una volta varcata la soglia tuttavia il nostro sforzo viene premiato. Spazio è un angolo di tranquillità e candore con una vista sul Duomo unica in centro. La sua sala, la sua cucina, l’eleganza sobria dei dettagli della sua proposta lo rendono dopo anni un indirizzo sicuro, tanto a pranzo quanto a cena, per amici, coppie, business lunch, persone in solitaria. Francesco e la sua squadra di giovani uomini di sala sono persone estremamente accomodanti e gentili, persuasive senza eccessi e reali connoisseurs della proposta presentata. La tecnica di Gaia Giordano, alla guida della cucina, è quasi impeccabile e la puntualità della stagione si sente matura in ogni portata.
4° Piano de Il Mercato del Duomo, Piazza del Duomo, Galleria Vittorio Emanuele II, 1, 20121 Milano MI
VERSO RISTORANTE
Restando a pochi metri in linea d’aria così come via terra, all’interno degli spazi di Piazza Duomo 21 ha aperto pochi mesi fa Verso, il ristorante tanto atteso dei fratelli Mario e Remo Capitaneo. Una serie di postazioni a isola, per un totale di ventisei coperti, tutte frontali rispetto alla cucina che risulta così totalmente aperta verso il commensale. Il cliente si sente dunque partecipe ai movimenti dello chef e della squadra, appoggiato ad una superficie che diventa pass, tavolo di impiattamento, spazio di conversazione e di servizio allo stesso tempo. La proposta è sofisticata, alta in termini di referenze così come nelle ambizioni – d’altro canto viste le esperienze pregresse i due arrivano con una strada ben asfaltata – e decisamente di livello. Verso è aperto dal mercoledì al lunedì anche a pranzo, per una ristretta ma consolidata base di clienti che di necessitano privacy, attenzioni, esclusività.
P.za del Duomo, 21/secondo piano, 20121 Milano MI
ERBA BRUSCA
Appena avete la possibilità di spostarvi dal centro, guidando lungo il Naviglio Pavese, trovate uno dei primi indirizzi della Milano degli orti e attenta alla sostenibilità: Erba Brusca. Mi ricordo quando pensare di spostarsi dalla cerchia dei bastioni sembrava eresia per il milanese di quindici anni fa. Ora, dopo più di dieci anni di consolidata attività, con orgoglio e spalle larghe Alice Delcourt conduce ancora con lo stesso folklore e inventiva un menu di poche scelte ma meravigliosamente soul. Le verdure sono dell’orto (il claim del ristorante non è cambiato negli anni: ristorante con orto), le spezie ci sono e spesso in versione mediorientale, la carne non è quella da banco e il pesce non è l’inflazionato da allevamento ma si prediligono pesci di fiume e di altura. Le ricette sono italiane, in parte italo-americane e non mancano gli accenni di Francia ma la golosità del tutto si raccoglie a ogni boccone.
Alzaia Naviglio Pavese, 286, 20142 Milano MI
Courtesy Erba Brusca
ANTICA OSTERIA MAGENES
Il fuori porta d’occasione di riferimento è per molti Antica Osteria Magenes. Gradevole con il suo giardino invernale, in veranda, e gradevolissimo in estate con lo spazio all’aperto in cui mangiare tra fiori e piante. Dario e Diego Guidi sono i figli di Mariella Magenes la quale ancora oggi non smette di trascorrere la maggior parte del suo tempo in cucina. I due fratelli lavorano uno in sala e uno in cucina raccontando le loro passioni, il territorio e la storia della loro famiglia con una cucina di divertimento ma allo stesso tempo di ricerca, contemporanea e sempre rivolta verso confini extra Italia. L’attenzione al dettaglio e alla personalizzazione è voluta e dovuta, il servizio è densamente articolato, a volte un po’ cerimonioso ma mai scomposto e fortunatamente accompagnato da anni di esperienza e competenza. Tanto a pranzo quanto la sera, potete spaziare tra una carta ricca di referenze e un percorso degustazione che vi salverà dall’indecisione offrendo un excursus completo della storia gastronomica dell’osteria.
Via Cavour, 7, 20083 Barate MI
Courtesy Antica Osteria Magenes
TRATTORIA DELLA GLORIA
Le vecchie trattorie dei camionisti, quelle in cui ti fermavi a mangiare lungo la strada e che ahimè in città non esistono quasi più. Si possono però trovare dei posti in cui la pausa pranzo è popolare, momento caciarone e conviviale per eccellenza e ancora accompagnata da menu plastificati e piatti del giorno cantati a voce. In questi casi si lascia il frastuono della città non per un luogo di pace e riservatezza ma per un indirizzo schietto e accessibile. La trattoria della Gloria è ancora esattamente così. Lo sono le stoviglie, il tovagliato, il menu mal scritto, il pane un po’ duro e di certo senza lievito madre. I piatti sono abbondanti, in cucina c’è nonna o mamma che sforna polpette come la domenica a casa e tutti mangiano felici. SPOILER: voci di corridoio dicono che al momento Gloria abbia chiuso perché è subentrata una nuova proprietà. Google recita: apertura 20 settembre!
Via Mario Pichi, 5, 20143 Milano
TRATTORIA BOLOGNESE DA MAURO
Mauro il Bolognese è un’istituzione. Non si viene qui per il pranzo servito e riverito, per la posata d’argento e il tovagliato fino a terra bensì per un primo fatto in casa espresso e sughi sostanziosi. La cucina è bolognese: carni, grassi, salse, pomodori, uova e farina. Il tutto condito da un servizio alla buona e chiassoso. Prezzi sono più che insoliti per Milano perché bassi e coerenti con il format. Come si chiama l’oste? Eh no, non è Mauro bensì Ruggero Colombari!
Via Elia Lombardini, 14, 20143 Milano MI
LATTERIA DELL’UNIONE
Abbiamo inserito in questa lista la Latteria dell’Unione perché è talmente piccola che non tutti la notano da fuori nonostante l’insegna storica, è un posto del cuore e – prove alla mano – generalmente si passa inosservati. Un luogo realmente vintage, nascosto dietro lo shopping incessante di via Torino, in cui incontrarsi con un’amica e sfondare il tavolo di chiacchiere. Il telefono prende poco, il bagno è all’esterno e la cucina è prettamente vegetariana. Francesca Notari rappresenta la terza generazione oggi alla guida della Vecchia Latteria, un tempo semplice rivendita di alimentari con ristoro. Oggi c’è ancora qualcuno che viene per portarsi a casa un “misto forno” ricco di verdure/formaggi di stagione ma la clientela è business, in cerca di piatti leggeri e in qualche modo sani. Il cambio verso questa direzione si ebbe negli anni Settanta, periodo storico in cui non era certo per tutti non trovare carne in tavola ma si sentiva l’esigenza di spendere meno per mangiare. Oggi la Vecchia Latteria ha una grafica molto curata, tavoli in formica e sgabelli vagamente scomodi, un servizio veloce, prezzi medio alti e un’affluenza non stop. Aperto solo a pranzo.
Via dell’Unione, 6, 20122 Milano MI
BON WEI
Un ristorante elegante e moderno che dal 2010 porta a Milano la cucina autentica del Sichuan, dello Hunan e delle altre regioni della Costa Orientale cinese. Zhang Guoqing, chef di Bon Wei, lavora per offrire ai suoi clienti una proposta di alto livello, di fine dining vero e proprio dove i luoghi comuni del cibo cinese sono assolutamente sfatati e la sorpresa per l’incredibile varietà e ampiezza della proposta sorpassa ogni credo. Le ricette sono organizzate come specialità regionali e quindi divise per area geografica (chiedete un aiuto del pubblico perchè altrimenti vi perderete sicuramente qualcosa) andando a comporre quello che negli anni è stato definito un progetto culturale ancora prima che gastronomico. Prima di tanti indirizzi modaioli, concedetevene uno autentico.
Via Castelvetro, 16/18 – 20154 – Milano
Courtesy immagine Bon Wei
HAZAMA
Rapiti dalla cucina di Satoshi Hazama e ignari della frenesia della città. La pacatezza di questo grande cuoco è capace di calmare anche il milanese più stacanovista. Un animo gentile, una dedizione assoluta al lavoro, all’etica professionale, alla cucina, Satoshi (classe 1984) ha un sorriso pieno di entusiasmo che nasconde dietro una rigida serietà verso il suo lavoro di cuoco e trasformatore di ingredienti. Questo luogo di gusto di via Savona, essenziale nello stile, con pochi coperti e dai toni scuri, richiede concentrazione e attenzione anche da parte del cliente. Volendo per pranzo provate la formula bento box, sempre completa su carne o pesce e con riso e verdure in accompagnamento. Diversamente, prenotate un’esperienza kaiseki, vegetariana o non, per fare un viaggio di sola andata verso il Giappone (in tal caso prendetevi un po’ di tempo perché oltre al cibo c’è il rito, una mise en place che cambia, un servizio ad hoc e quindi un ritmo complessivo leggermente più lento).
Via Savona, 41, 20144 Milano MI
Courtsy Hazama restaurant
Immagine in evidenza di Priscilla Du Preez