Fuga dalla StrisciaBiden vuole creare un corridoio per far uscire i civili da Gaza

Il presidente americano punta a ridurre le vittime tra palestinesi e americani innocenti che vivono nella Striscia, provando a creare una via d’uscita dalla zona di guerra attraverso l’Egitto. Il Cairo, intanto, ha chiuso il valico di Rafah. Arrivate in Israele le prime armi dagli Stati Uniti

(La Presse)

Prima del suo discorso alla nazione, il presidente americano Joe Biden ha parlato al telefono con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, chiedendogli di fare di tutto per ridurre al minimo le vittime civili nella Striscia di Gaza. E per farlo, l’amministrazione americana si starebbe coordinando con altri Paesi per creare un passaggio sicuro fuori da Gaza, presumibilmente attraverso un corridoio a Sud che porta in Egitto, per i civili che rischiano di rimanere intrappolati nel fuoco incrociato. Lo riporta la Nbc citando due funzionari dell’amministrazione Biden.

Mentre Israele schiera le truppe al confine per dare il via anche a una incursione via terra, in risposta al peggiore attacco che il Paese abbia subito negli ultimi cinquant’anni, Washington punta a ridurre le vittime tra i civili palestinesi e americani che vivono nella Striscia e che corrono il rischio di rimanere senza casa o uccisi dai bombardamenti. Intrappolati nella striscia di terra, soprattutto dopo che l’Egitto ieri ha chiuso il valico di Rafah, rimasto l’unica via d’uscita da Gaza.

Dopo la telefonata con Netanyahu, Biden ha chiarito in un discorso di dieci minuti che sta dalla parte di Israele e che impegnerà gli aiuti militari degli Stati Uniti per proteggerlo da futuri attacchi. Ma il suo messaggio privato a Netanyahu suggerisce che la Casa Bianca avrà una reazione negativa se si dovesse vedere che Israele usa una forza eccessiva causando la morte di donne, bambini e uomini non combattenti. Intanto giovedì 12 ottobre il segretario di Stato Antony Blinken sarà in Israele e Giordania.

«Come ogni nazione al mondo, Israele ha il diritto di rispondere – anzi, ha il dovere di rispondere – a questi feroci attacchi», ha affermato Biden.

Durante la chiamata con Biden, Netanyahu ha decrsitto nei dettagli alcune delle violenze perpetrate dai terroristi di Hamas, parlando di famiglie uccise nelle loro case, donne violentate e uccise, soldati decapitati e bambini bruciati e giustiziati. «Non abbiamo mai visto una tale ferocia nella storia dello Stato. Sono anche peggio dell’Isis», ha detto Netanyahu. «Sono anche peggio dell’Isis, e dobbiamo trattarli come tali». 

Una questione aperta da quando Hamas ha lanciato il suo attacco a sorpresa nel fine settimana è se Biden darà mano libera a Netanyahu per sbaragliare Hamas con ogni mezzo necessario – o insisterà affinché si ritiri se le morti civili a Gaza iniziano ad accumularsi. Nel suo discorso, Biden ha affermato di aver detto a Netanyahu che «se gli Stati Uniti sperimentassero ciò che sta vivendo Israele, la nostra risposta sarebbe rapida, decisiva e travolgente».

Biden deve affrontare pressioni contrastanti sia all’interno del suo partito che all’esterno su come Israele conduce la guerra. Essendo uno stretto alleato di Israele che ha fornito miliardi di dollari in armi nel corso degli anni, gli Stati Uniti hanno tipicamente una grande influenza a Gerusalemme.

I Repubblicani di estrema destra vogliono che Israele conduca un attacco senza restrizioni che sconfigga Hamas e impedisca che simili attacchi si ripetano. Ma una fazione di sinistra del Partito Democratico ha criticato il trattamento riservato da Israele ai palestinesi che vivono in Cisgiordania e a Gaza. Alcuni membri liberali della Camera hanno chiesto a Biden di tagliare gli aiuti a Israele a meno che ai palestinesi non vengano concessi maggiori diritti.

Intanto, la portaerei americana Gerald R. Ford è arrivata nel Mediterraneo orientale e il primo aereo con munizioni statunitensi è atterrato in Israele.

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