L’ultimo ostacolo incontrato del bus caduto per undici metri, e prima ribaltatosi, dal viadotto di Mestre sono stati tre tubi di ferro. Il pullman, prima dello schianto, era alto tre metri, così nei registri; adesso un metro e quaranta. Sono morte ventuno persone, quindici i feriti: è stata aperta un’indagine per omicidio plurimo stradale contro ignoti.
Il mezzo si ribaltato ed è caduto sul tetto, con le ruote verso l’alto. Serviranno settimane per accertare le cause, ma i corpi estratti dalle lamiere presentano segni evidenti di schiacciamento. Se fosse atterrato sul fianco, secondo le testimonianze raccolte dai giornali tra i soccorritori, l’impatto sarebbe stato meno violento: forse si sarebbero salvate più persone.
Nei video delle telecamere di sorveglianza si vede, alle 19.48 di martedì, il bus compiere una manovra: abbandona la corsia e sterza leggermente a destra, ha ricostruito il Corriere. Per una trentina di metri striscia contro il guardrail arrugginito. La protezione regge fino a quando il mezzo non incontra un buco di due metri nelle barriere di sicurezza. Procede per un’altra dozzina di metri, sembra fermarsi, poi precipita sfondando la ringhiera del parapetto pedonale: tre tubi di ferro con un diametro di tre centimetri.
La deviazione causata dal primo varco ha spinto il bus verso l’esterno, mentre l’urto successivo, che ne ha alterato l’equilibrio già precario, potrebbe averne provocato il ribaltamento. «Quelle barriere non sono a norma secondo le leggi vigenti, ma lo erano all’epoca in cui vennero progettate», ha detto l’assessore alla viabilità del Comune di Venezia (il tratto stradale è di competenza del municipio), Renato Boraso. I varchi sarebbero stati chiusi l’anno prossimo con lavori già decisi e finanziati con 6,5 milioni di euro attinti anche dal Pnrr.
La procura di Venezia ha disposto l’autopsia del corpo dell’autista, Alberto Rizzotto. Servirà a capire se il quarantenne ha avuto un malore o un colpo di sonno, oppure se la tragedia è stata causata da una manovra azzardata, oppure nessuna di queste. È escluso l’urto con il pullman che affiancava l’autobus, ha già chiarito il procuratore capo Bruno Cerchi.