Il vicepremier Matteo Salvini già dice al Corriere che avrebbe voluto la pace edilizia e una maggiore fiscale. Ma, almeno per il momento, sembra che il centrodestra abbia raggiunto l’accordo sulla legge di bilancio, che oggi arriva in aula al Senato. Una «compattezza della maggioranza» raggiunta a fatica dopo il vertice a Palazzo Chigi con cui si è chiusa la discussione sulla manovra di bilancio licenziata in consiglio dei ministri due settimane fa. Il testo è arrivato in Parlamento alle dieci di sera dopo la bollinatura della Ragioneria e l’autorizzazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Da oggi inizia l’iter parlamentare, partendo dal Senato. Le forze del centrodestra si sono impegnate a non presentare emendamenti. Tuttavia, assicurano con una nota da Palazzo Chigi, «il governo terrà conto con grande attenzione del dibattito parlamentare e delle considerazioni di maggioranza e opposizione». Ma il sottosegretario al Lavoro leghista, Claudio Durigon, sulla Stampa non esclude possibili correttivi sul pacchetto pensioni.
Tra le misure della manovra, viene confermato il taglio del cuneo fiscale, l’incremento della cedolare secca, dal 21 al 26% ma solo per la seconda casa, il taglio del canone Rai e delle pensioni con la conferma di quota 103, ma al prezzo di significative penalizzazioni. L’Iva sui pannolini raddoppia dal 5 al 10 per cento, dopo aver rischiato di arrivare fino al 22 per cento.
Non tutte le richieste di Forza Italia, che aveva chiesto un ulteriore passaggio sul testo, sono state quindi soddisfatte. Piuttosto si è arrivati a dei compromessi. Resta l’aumento della cedolare secca, ma nel decreto che accompagna la manovra sarà inserita una norma per introdurre un codice identificativo dell’appartamento che sarà messo in affitto sulle piattaforme come Airbnb e Booking. Per gli azzurri servirà a contrastare il nero e ad aumentare il gettito, fino a un miliardo.
Non passa invece la proroga del Superbonus chiesta da Forza Italia per i condomini né l’aumento delle pensioni minime per gli over 65. Così come non è stato accolto lo stop del taglio del canone Rai, da 90 a 70 euro, vessillo della Lega.
Cambia la norma che riguarda il prelievo sui conti correnti degli evasori: il fisco potrà acquisire informazioni, attraverso strumenti informatici, prima di avviare il recupero delle somme dovute allo Stato.
Giro di vite anche sui budget dei ministeri: si prevedono circa 2,5 miliardi di tagli in tre anni. Il ministero dell’Economia dovrà operare il maggior taglio da 1 miliardo, seguito dalla Difesa con 200 milioni.