L’ha detto Haaretz!La débâcle morale dei giornali italiani sulla strage islamista di Gaza

I giornalisti democratici si sono parati dietro gli articoli del quotidiano israeliano, ma solo quando ha dato per vera la fake news diffusa da Hamas. Poi quando ha ricostruito per bene i fatti, e ristabilito la verità, allora è tornato a essere un media inattendibile perché dotato di tastiera adunca e di tablet circonciso

LaPresse

Non voglio parlare del New York Times, delle scuse che ha rivolto ai lettori per aver inizialmente fatto informazione imprecisa sul botto dell’altro giorno all’ospedale di Gaza, né del comportamento della stampa italiana mentre si diffondeva l’imprecisione del giornale statunitense e dopo, quando interveniva la precisazione: non voglio parlarne prima di aver parlato di un altro giornale, Haaretz, e del modo con cui la stampa italiana vi si affida abbondantemente quando serve ma non quando, mortacci sua, la dice inconsonante. Dice: ma che c’entra? C’entra.

Haaretz è un buon giornale israeliano, parecchio de sinistra. L’uso che se ne fa da parte del Porcaio Unico Televisivo, così come da parte della stampa che ha tanti amici di colore e altrettanti amici ebrei, è pressoché il seguente: «Premesso che tutte le violenze vanno condannate, si sospetta che il kibbutz inadeguatamente assaltato da Hamas non pagasse l’Imu: l’ha detto anche Haaretz»; «Premesso che ci vogliono due popoli e due Stati e che anche l’Anpi e l’Atac sono d’accordo, resta che Hamas ha comprensibilmente agito in una situazione di eccezionalità e di urgenza: ce sta scritto pur anco su Haaretz»; «Premesso che l’azzioni terroristiche so’ sbajate, resta che Hamas gli ostaggi li tratta benone: lo riconosce perfino Haaretz, caro mio». E via così. 

E che ti fa l’altro giorno, Haaretz? Ti picchia giù senza tante storie che un raid israeliano ha fatto centinaia di morti in un ospedale di Gaza. Daje. Roba buona per la stampa democratica fondata sull’antifascismo della repubblica democratica fondata sulla resistenza, secondo cui Israele ha buttato sull’ospedale cinque o sei bombe atomiche che hanno fatto centomila morti perché Haaretz non l’ha detto ma se fosse stato meglio informato l’avrebbe detto.

Ma Haaretz è pur sempre fatto da giornalisti che hanno la tastiera adunca e il tablet circonciso, ed è gioco forza che, messi alle strette, si arrendano alla forza dell’entità sionista. Di modo che dopo, se emerge che forse, magari, per ipotesi, non si trattava di un missile israeliano ma di un razzo dei combattenti per la libertà che doveva fare strage di ebrei in Israele e invece è piombato sull’ospedale, e Haaretz ne dà conto, e ne chiede conto a TeleSgozza e a RadioDachau, ecco che Haaretz diventa platealmente inaffidabile e non è davvero più il caso di citarlo, vedi mai che ti storta il talk sui Protocolli dei Savi di Sion e ti scombina l’editoriale su Netanyahu non come Hitler ma molto peggio di Hitler.

E il New York Times? Ah, giusto, il New York Times. Qui la faccenda, se possibile, è anche più ingarbugliata. Perché quello, il NYT, sulle prime di quella sera del 17 ottobre fa meno, molto meno, e meno peggio, molto meno peggio di certuni: e, ciò nonostante, dopo, si scusa. Immediatamente, infatti, il giornale spiega che il raid aereo e le centinaia di morti rappresentano una vociferazione palestinese («Palestinians say…»), e che le autorità israeliane stano investigando («Israel urges caution as it investigates»): ma siccome la copertura generale della notizia fa troppo affidamento sulla versione di Hamas e dà per certe circostanze invece tutte da accertare (vedi il riferimento ai cinquecento morti), ecco che appunto il giornale trova la forza di scusarsi.

Il lettore interessato (è semplice) potrebbe fare il paragone, a proposito della copertura iniziale della notizia, con un certo numero di giornali italiani del 18 ottobre, ma anche del 19, del 20, del 21… E poi potrebbe dare un’occhiata a come quegli stessi giornali rendevano ieri notizia (ma anche oggi) delle scuse del New York Times: non ci troverebbe nulla, in quei giornali. Erano occupati a trovare su Haaretz lo scoop che gli ebrei sono avari.

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