Fate presto Il Parlamento europeo vara un Pnrr per l’Ucraina (ora tocca ai governi)

Vale cinquanta miliardi di euro. La plenaria chiede agli Stati membri di poter impiegare gli asset congelati alla Russia e agli oligarchi per finanziare la ricostruzione del Paese aggredito. Il Premio Sacharov 2023 va a Mahsa Amini e alle donne iraniane

Foto di Dominique Hommel/Parlamento europeo

Cinquanta miliardi di euro per sostenere l’Ucraina nella sua ricostruzione. Aiutarla a rialzarsi e a modernizzarsi, già dall’anno prossimo. Il Parlamento europeo, giovedì, ha approvato una proposta di revisione del budget a lungo termine dell’Ue, per il periodo 2024-2027, con cinquecentododici voti a favore, quarantacinque contro e sessantatré astensioni.

Questa «Ukraine Facility» è stata proposta a giugno dalla Commissione per accorpare gli aiuti bilaterali. Il messaggio della plenaria è che dev’essere varata al più presto possibile – ora i ventisette governi devono mettersi d’accordo al Consiglio, poi cominceranno le trattative – in modo da essere inclusa nel bilancio comunitario del 2024. Non c’è tempo da perdere.

Uno dei punti chiave è la richiesta di destinare alla ricostruzione del Paese aggredito i miliardi confiscati alla Federazione russa e agli oligarchi, asset congelati durante i vari pacchetti di sanzioni varati dagli Stati membri. L’Europarlamento ha ribadito gli impegni di Kyjiv in termini di trasparenza e tracciabilità dei fondi che riceverà. Verrà creato, tra le altre cose, un portale web sugli obiettivi e come sono stati raggiunti.

«Sosteniamo la resilienza del Paese e le sue riforme nel contesto dell’accesso all’Ue. Esortiamo gli Stati membri a consentirci di impiegare le risorse russe congelate», ha detto la socialista Eider Gardiazabal Rubial, co-relatrice del dossier. L’altro relatore, Michael Gahler del Ppe, ha ricordato come «non solo l’Ukraine Facility accresce la prosperità, ma lo fa con una trasparenza senza precedenti».

Infine, ieri il Parlamento europeo ha conferito il suo annuale Premio Sacharov a Mahsa Amini e il movimento Donna, vita e libertà. «Il Parlamento europeo è fiero delle donne coraggiose e audaci che continuano a lottare per l’uguaglianza, la dignità e la libertà in Iran. Siamo con coloro che, anche dal carcere, continuano a mantenere in vita il movimento», ha detto la presidente Roberta Metsola.

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